PRE-ARRIVAL INSTRUCTIONS IN OUT-OF-HOSPITAL CARDIAC ARREST IN PEDIATRIC AGE: A NARRATIVE REVIEW OF THE LITERATURE
ABSTRACT
Background
L’arresto cardiaco extraospedaliero in età pediatrica (OHCA) rappresenta un’emergenza medica con probabilità di sopravvivenza inferiore rispetto agli adulti. Il riconoscimento tempestivo dell’evento e l’inizio precoce della rianimazione cardiopolmonare (RCP) da parte degli astanti sono elementi fondamentali per migliorare gli outcomes. Le istruzioni pre-arrivo (IPA) fornite dagli operatori di centrale operativa possono aumentare la frequenza di RCP iniziata dagli astanti, ridurre il tempo di inizio delle manovre rianimatorie e migliorare gli esiti di salute. Tuttavia, l’efficacia delle IPA nella popolazione pediatrica rimane ancora oggetto di studio, con risultati contrastanti e numerose sfide legate alla loro implementazione.
Obiettivo
Analizzare i diversi aspetti delle Istruzioni Pre-Arrivo fornite in caso di arresto cardiaco extraospedaliero in età pediatrica, tra cui efficacia, modalità di somministrazione, eventuali strategie comunicative, possibili implicazioni sui tempi di inizio della rianimazione precoce e outcomes a breve e lungo termine.
Materiali e metodi
Revisione narrativa della letteratura: sono stati inclusi tutti gli studi primari e secondari pubblicati in lingua inglese negli ultimi 15 anni che avessero come popolazione pazienti pediatrici colpiti da arresto cardiaco extraospedaliero. Tutti gli studi arruolati contengono dati sulle istruzioni pre-arrivo e sugli outcomes correlati alla rianimazione.
Risultati
Sono stati arruolati 7 articoli: 4 studi cross-sectional e 3 studi osservazionali population based, di cui uno prospettico di coorte e uno studio di coorte retrospettivo. L'analisi degli studi inclusi evidenzia che la Dispatcher-Assisted Cardiopulmonary Resuscitation (DA-CPR) aumenta il tasso di RCP da parte degli astanti, con percentuali variabili tra il 32,8% e il 59%. La sopravvivenza alla dimissione è risultata maggiore nei pazienti che hanno ricevuto RCP (8,6%-13%) rispetto a chi non l’ha ricevuta (3,5%). Anche gli outcomes neurologici favorevoli sono risultati più elevati nei pazienti rianimati (3,8%-7,5%) rispetto a quelli non trattati (1,5%). Le IPA hanno migliorato la qualità della RCP, con compressioni toraciche adeguate nel 68,7% dei casi rispetto al 27,8% dei pazienti rianimati senza istruzioni. Anche la frequenza delle ventilazioni è aumentata (43,6% con IPA vs. 18,4% senza IPA). Tuttavia, il riconoscimento dell’OHCA da parte del dispatcher non è sempre accurato, con un tasso di errore del 10,8%. Inoltre, i tempi di avvio della RCP sono risultati inferiori di circa un minuto nei casi in cui sono state fornite IPA.
Conclusioni
Le IPA aumentano la probabilità di una RCP tempestiva e di qualità, fattori determinanti per la sopravvivenza. La variabilità nella formazione del personale di centrale operativa e nella comprensione delle istruzioni da parte dei soccorritori laici rappresenta un ostacolo alla piena efficacia di questa strategia. L’adozione di protocolli standardizzati, l’uso della tecnologia e il miglioramento della formazione degli operatori sono fondamentali per migliorare la precisione e la tempestività delle indicazioni fornite e contribuiscono, in modo significativo, a migliorare gli outcomes dei bambini colpiti da arresto cardiaco extraospedaliero.
ABSTRACT
Background
Out-of-hospital cardiac arrest (OHCA) in pediatric patients is a medical emergency with a lower probability of survival than in adults. Timely recognition of the event and early initiation of cardiopulmonary resuscitation (CPR) by bystanders are crucial for improving outcomes. Pre-arrival instructions (PAI) provided by dispatchers can increase the likelihood of bystander-initiated CPR, reduce the time to initiation of resuscitation efforts and improve health outcomes. However, the effectiveness of pre-arrival instructions in the pediatric population still remains a subject of study, with conflicting results and numerous challenges related to their implementation.
Objective
Analyze the different aspects of Pre-Arrival Instructions provided in cases of out-of-hospital cardiac arrest in pediatric patients, including the efficacy, method of administration, potential communication strategies, possible implications on the timing of early resuscitation initiation, and short- and long-term outcomes.
Materials and methods
Narrative literature review: all primary and secondary studies published in english in the last 15 years involving pediatric patients experiencing out-of-hospital cardiac arrest were included. All enrolled studies contain data on pre-arrival instructions and outcomes related to resuscitation.
Results
Seven articles were included: 4 cross-sectional studies and 3 population-based observational studies, one of which was a prospective cohort study and one a retrospective cohort study. The analysis of the included studies highlights that Dispatcher-Assisted Cardiopulmonary Resuscitation (DA-CPR) increases the rate of bystander CPR, with percentages ranging from 32.8% to 59%. Survival to discharge was higher in patients who received CPR (8.6%-13%) compared to those who did not (3.5%). Favorable neurological outcomes were also higher in resuscitated patients (3.8%-7.5%) compared to those not treated (1.5%). Pre-arrival instructions improved the quality of CPR, with adequate chest compressions in 68.7% of cases compared to 27.8% of patients resuscitated without instructions. The frequency of ventilations also increased (43.6% with PAI vs. 18.4% without PAI). However, dispatcher recognition of OHCA was not always accurate, with an error rate of 10.8%. Additionally, the time to initiate CPR was approximately one minute shorter in cases where Pre-arrival instructions were provided.
Conclusions
Pre-arrival instructions increase the likelihood of timely and quality CPR, which are determining factors for survival. Variability in the training of dispatch center staff and in the understanding of instructions by lay rescuers represents a barrier to the full effectiveness of this strategy. The adoption of standardized protocols, the use of technology, and improved training of operators are essential to improve the accuracy and timeliness of the instructions provided, and significantly contribute to improving the outcomes for children experiencing out-of-hospital cardiac arrest.