Il 2020 ha segnato le nostre vite, cambiando permanentemente la percezione di ciò che credevamo fosse “normale”. Tuttavia l’impatto più devastante del SARS-CoV-2, non riguarda le nostre abitudini, bensì le ripercussioni sulla nostra salute. Il presente lavoro racchiude osservazioni cliniche e casi iniziali che descrivono potenziali manifestazioni neurologiche nel “long covid”. Le principali manifestazioni della malattia, con particolare attenzione al sistema nervoso, sono anosmia, ageusia, emorragia cerebrale ed infarto. Studi sul cervello umano, post-mortem, indicano che le varianti del coronavirus umano e il SARS-CoV-2 possono infettare i neuroni e le cellule gliali, il che implica che il virus potrebbe avere una neurovirulenza simile. Le ricerche hanno anche dimostrato un aumento dei livelli sierici di citochine, come risultato dell'infezione da SARS-CoV, coerentemente con l'idea che la sovrapproduzione e la tossicità di citochine possano essere un potenziale meccanismo rilevante di danno neurologico, parallelamente ad un percorso noto di danno polmonare. Diverse prove suggeriscono, inoltre, che SARS-CoV-2 potrebbe essere un virus vasculotropico e neurotropico. Ulteriori studi sugli animali, positivi al SARS-CoV-2, hanno come protagonista il recettore dell'enzima di conversione dell'angiotensina-2, mediatore del danno neuronale e, sulla base di ciò, si è dimostrato che il virus può infettare l'endotelio cerebrovascolare ed il parenchima cerebrale (quest'ultimo prevalentemente a livello mediale lobo temporale), con conseguente apoptosi e necrosi. La ricerca sul COVID-19 e sulle ripercussioni che questa malattia può avere sulla nostra salute è in continua evoluzione. Grazie alla divulgazione di questi studi è possibile migliorare la gestione clinica dei pazienti e l’indagine sui meccanismi molecolari con cui il SARS-CoV-2 infetta le persone. Solo continuando a condurre le ricerche necessarie, con consapevolezza e metodo scientifico, si potrà comprendere sempre di più ed ,infine, mitigare il danno neurologico associato a SARS-CoV-2.
SARS-COV-2: IMPLICAZIONI NEUROLOGICHE NEL LONG COVID
GALLI, ROBERTO
2021/2022
Abstract
Il 2020 ha segnato le nostre vite, cambiando permanentemente la percezione di ciò che credevamo fosse “normale”. Tuttavia l’impatto più devastante del SARS-CoV-2, non riguarda le nostre abitudini, bensì le ripercussioni sulla nostra salute. Il presente lavoro racchiude osservazioni cliniche e casi iniziali che descrivono potenziali manifestazioni neurologiche nel “long covid”. Le principali manifestazioni della malattia, con particolare attenzione al sistema nervoso, sono anosmia, ageusia, emorragia cerebrale ed infarto. Studi sul cervello umano, post-mortem, indicano che le varianti del coronavirus umano e il SARS-CoV-2 possono infettare i neuroni e le cellule gliali, il che implica che il virus potrebbe avere una neurovirulenza simile. Le ricerche hanno anche dimostrato un aumento dei livelli sierici di citochine, come risultato dell'infezione da SARS-CoV, coerentemente con l'idea che la sovrapproduzione e la tossicità di citochine possano essere un potenziale meccanismo rilevante di danno neurologico, parallelamente ad un percorso noto di danno polmonare. Diverse prove suggeriscono, inoltre, che SARS-CoV-2 potrebbe essere un virus vasculotropico e neurotropico. Ulteriori studi sugli animali, positivi al SARS-CoV-2, hanno come protagonista il recettore dell'enzima di conversione dell'angiotensina-2, mediatore del danno neuronale e, sulla base di ciò, si è dimostrato che il virus può infettare l'endotelio cerebrovascolare ed il parenchima cerebrale (quest'ultimo prevalentemente a livello mediale lobo temporale), con conseguente apoptosi e necrosi. La ricerca sul COVID-19 e sulle ripercussioni che questa malattia può avere sulla nostra salute è in continua evoluzione. Grazie alla divulgazione di questi studi è possibile migliorare la gestione clinica dei pazienti e l’indagine sui meccanismi molecolari con cui il SARS-CoV-2 infetta le persone. Solo continuando a condurre le ricerche necessarie, con consapevolezza e metodo scientifico, si potrà comprendere sempre di più ed ,infine, mitigare il danno neurologico associato a SARS-CoV-2.File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Il presente lavoro racchiude osservazioni cliniche e casi iniziali che descrivono potenziali manifestazioni neurologiche nel “long covid”. Inoltre si descrivono i possibili meccanismi molecolari alla base della tempesta di citochine.
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/10687