ABSTRACT Background: Le nuove caratteristiche della popolazione contemporanea, contraddistinta da un aumento della vita media e con conseguente invecchiamento della stessa, insieme alla presenza sempre più comune di anziani fragili affetti da patologie croniche e multiple, richiedono un nuovo approccio all’assistenza e la necessità di modificare lo scenario dei bisogni. Si stima che nel 2050 il numero di ultrasessantacinquenni ammonterà al 35,9% della popolazione totale, con un’attesa di vita media pari a 82,5 anni. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il rapporto sempre più sfavorevole tra popolazione attiva e non attiva, tenderà ad aumentare anche l’onere socioeconomico. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (2019) nel 2028 la spesa per la cronicità aumenterà fino a 70,7 miliardi di euro annui e l’assistenza ai bisogni degli anziani fragili richiederà il 70-80% delle risorse sanitarie. Si è deciso di prendere in considerazione il case management, un modello di erogazione dell’assistenza che prevede la realizzazione di percorsi di cura favorendo l’efficacia e l’efficienza degli interventi attraverso la massima individualizzazione delle risposte ai bisogni di salute dell’individuo, favorendo il coordinamento tra i diversi livelli di cura attraverso modelli organizzativi che mettano in rete gli ospedali e i servizi sociosanitari presenti sul territorio. In particolare, verrà preso in considerazione il ruolo dell’infermiere case manager nell’assistenza all’anziano fragile e/o con comorbidità e patologie croniche. Obiettivi: valutare se gli interventi attuati dall’infermiere case manager migliorano la qualità di vita, analizzata attraverso diversi indicatori, degli anziani fragili presi in carico. Materiali e metodi: La ricerca è stata condotta in forma di revisione narrativa della letteratura ricercando materiale principalmente tramite PubMed dove sono state inserite diverse stringhe di ricerca, costruite utilizzando le parole chiave “case manager”, “nurse case manager”, “frail elderly patient”, “quality of life” e “chronic disease”. Risultati: sono stati selezionati 14 articoli, dal 2012 al 2022, che comprendessero una popolazione di pazienti con età superiore a 65 anni e almeno una patologia cronica. Discussione: dall’analisi degli articoli selezionati gli interventi dell’infermiere case manager hanno prodotto risultati significativi in termini di aumento della capacità di autogestione della patologia, dell’aderenza alle terapie, dell’autonomia nelle diverse attività quotidiane e, allo stesso tempo, una diminuzione delle ospedalizzazioni e degli accessi al pronto soccorso. Conclusioni: Il modello di assistenza affidata al case manager è risultato efficace ed efficiente. Gli interventi hanno portato ad un miglioramento della qualità di vita e la salute degli anziani fragili con età avanzata, malattie croniche e comorbidità. Il tutto nell’ottica della presa in carico e della continuità assistenziale al fine di ridurre il più possibile la frammentazione delle cure. Le attività svolte da parte dell’infermiere case manager hanno carattere integrale e tengono conto degli obiettivi e delle esigenze di ciascuna persona. La speranza per il futuro è che questa figura venga valorizzata e che sia più presente sia a livello ospedaliero che territoriale. Parole chiave: “case manager”, “nurse case manager”, “frail elderly patient”, “quality of life” e “chronic disease”.

Il Case Manager: un'opportunità per l'anziano fragile. Revisione narrativa della letteratura.

ROSSI, CECILIA
2021/2022

Abstract

ABSTRACT Background: Le nuove caratteristiche della popolazione contemporanea, contraddistinta da un aumento della vita media e con conseguente invecchiamento della stessa, insieme alla presenza sempre più comune di anziani fragili affetti da patologie croniche e multiple, richiedono un nuovo approccio all’assistenza e la necessità di modificare lo scenario dei bisogni. Si stima che nel 2050 il numero di ultrasessantacinquenni ammonterà al 35,9% della popolazione totale, con un’attesa di vita media pari a 82,5 anni. Con l’aumento dell’aspettativa di vita e il rapporto sempre più sfavorevole tra popolazione attiva e non attiva, tenderà ad aumentare anche l’onere socioeconomico. Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica (2019) nel 2028 la spesa per la cronicità aumenterà fino a 70,7 miliardi di euro annui e l’assistenza ai bisogni degli anziani fragili richiederà il 70-80% delle risorse sanitarie. Si è deciso di prendere in considerazione il case management, un modello di erogazione dell’assistenza che prevede la realizzazione di percorsi di cura favorendo l’efficacia e l’efficienza degli interventi attraverso la massima individualizzazione delle risposte ai bisogni di salute dell’individuo, favorendo il coordinamento tra i diversi livelli di cura attraverso modelli organizzativi che mettano in rete gli ospedali e i servizi sociosanitari presenti sul territorio. In particolare, verrà preso in considerazione il ruolo dell’infermiere case manager nell’assistenza all’anziano fragile e/o con comorbidità e patologie croniche. Obiettivi: valutare se gli interventi attuati dall’infermiere case manager migliorano la qualità di vita, analizzata attraverso diversi indicatori, degli anziani fragili presi in carico. Materiali e metodi: La ricerca è stata condotta in forma di revisione narrativa della letteratura ricercando materiale principalmente tramite PubMed dove sono state inserite diverse stringhe di ricerca, costruite utilizzando le parole chiave “case manager”, “nurse case manager”, “frail elderly patient”, “quality of life” e “chronic disease”. Risultati: sono stati selezionati 14 articoli, dal 2012 al 2022, che comprendessero una popolazione di pazienti con età superiore a 65 anni e almeno una patologia cronica. Discussione: dall’analisi degli articoli selezionati gli interventi dell’infermiere case manager hanno prodotto risultati significativi in termini di aumento della capacità di autogestione della patologia, dell’aderenza alle terapie, dell’autonomia nelle diverse attività quotidiane e, allo stesso tempo, una diminuzione delle ospedalizzazioni e degli accessi al pronto soccorso. Conclusioni: Il modello di assistenza affidata al case manager è risultato efficace ed efficiente. Gli interventi hanno portato ad un miglioramento della qualità di vita e la salute degli anziani fragili con età avanzata, malattie croniche e comorbidità. Il tutto nell’ottica della presa in carico e della continuità assistenziale al fine di ridurre il più possibile la frammentazione delle cure. Le attività svolte da parte dell’infermiere case manager hanno carattere integrale e tengono conto degli obiettivi e delle esigenze di ciascuna persona. La speranza per il futuro è che questa figura venga valorizzata e che sia più presente sia a livello ospedaliero che territoriale. Parole chiave: “case manager”, “nurse case manager”, “frail elderly patient”, “quality of life” e “chronic disease”.
2021
2022-11-25
Case manager: an opportunity for the frail elderly person. Narrative literature review.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/11198