ABSTRACT Background: Il ricovero in terapia intensiva è un evento difficile e traumatico non solo per i pazienti, ma anche per i familiari. I benefici della terapia intensiva aperta sono ormai appurati: la famiglia deve diventare parte della presa in carico del paziente. Esistono ancora, però, dei limiti che non riescono ad essere superati del tutto: in questi reparti, dato che le condizioni dei pazienti sono gravi, il personale sanitario si concentra su questi ultimi, trascurando i familiari che aspettano fuori dalla porta e i loro bisogni. Nonostante, quindi, l’esigenza del paziente ad avere vicino i propri parenti, e viceversa, in un momento delicato come questo, la struttura e l’organizzazione del lavoro di molte realtà, ad oggi non soddisfa questi bisogni; se invece ciò avvenisse, si avrebbe un notevole effetto positivo sui congiunti, con una riduzione dell’ansia e dello stress. L’apertura delle terapie intensive presenta ancora degli ostacoli: la figura professionale maggiormente colpita dall’evenienza in questione è proprio l’infermiere; il personale infermieristico, infatti, non solo deve gestire la relazione terapeutica con il paziente ma anche, al contempo, stabilire un rapporto con i familiari. Quest’ultimi possono essere percepiti come un “impedimento” e possono aumentare il carico di lavoro, poiché, oltre alla gestione di un paziente complesso, l’equipe deve anche supportare da un punto di vista emotivo il familiare. Con questo studio si cerca di dimostrare come, aprire le terapie intensive, porti molti benefici ai familiari e ai pazienti per ridurre questi sintomi e per diminuire anche l’impatto emotivo che il ricovero di un proprio caro comporta. Obiettivi: Revisionare la letteratura presente per valutare il vissuto emozionale dei familiari di un paziente critico ricoverato in terapia intensiva. Capire le differenze fra un reparto di terapia intensiva aperta rispetto a una chiusa e comprendere quali siano i reali bisogni dei familiari che hanno un parente ricoverato in TI. Dimostrare quanto l’apertura delle ICU porti solo effetti positivi al nucleo familiare. Indagare il vissuto emozionale dei visitatori anche in epoca Covid. Materiali e metodi: È stata effettuata una revisione narrativa della letteratura consultando le banche dati PubMed e Google Scholar, utilizzando le seguenti parole chiave: “emotional experience”, “open icu”, “open intensive care unit”, “relatives”, “parents”. Risultati: Nella revisione sono stati inclusi 10 studi, in cui vengono presi in considerazione principalmente i bisogni dei familiari dei pazienti ricoverati in TI. Questi in ordine di importanza sono di informazione, di rassicurazione e di vicinanza. Viene dimostrata l’utilità di tenere un diario in TI nella quale possono scrivere paziente e operatori sanitari, apportando notevoli benefici al nucleo familiare per quanto riguarda la gestione delle loro emozioni. Inoltre, anche l’incontro della famiglia con il loro caro ricoverato in una Covid-ICU porta ad emozioni positive, dimostrando l’inefficacia delle videochiamate, anche se persiste la paura di contagio. Conclusioni: Il vissuto emozionale dei familiari dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è un argomento che ha suscitato notevole interesse negli ultimi anni, soprattutto con la pandemia del Covid-19. In Italia tutte le aziende ospedaliere dovrebbero aprire i loro reparti di Rianimazione, preparando il personale sanitario a intraprendere nuove strategie operative e ad usare strumenti validati in grado di soddisfare le necessità e i bisogni dei membri della famiglia. Di conseguenza, gli operatori sanitari dovrebbero essere adeguatamente formati da un punto di vista relazionale per rapportarsi nel migliore dei modi con i familiari dei pazienti.

Terapia intensiva aperta: il vissuto emozionale dei familiari. Revisione narrativa della letteratura

PIGLIAPOCO, BENEDETTA
2021/2022

Abstract

ABSTRACT Background: Il ricovero in terapia intensiva è un evento difficile e traumatico non solo per i pazienti, ma anche per i familiari. I benefici della terapia intensiva aperta sono ormai appurati: la famiglia deve diventare parte della presa in carico del paziente. Esistono ancora, però, dei limiti che non riescono ad essere superati del tutto: in questi reparti, dato che le condizioni dei pazienti sono gravi, il personale sanitario si concentra su questi ultimi, trascurando i familiari che aspettano fuori dalla porta e i loro bisogni. Nonostante, quindi, l’esigenza del paziente ad avere vicino i propri parenti, e viceversa, in un momento delicato come questo, la struttura e l’organizzazione del lavoro di molte realtà, ad oggi non soddisfa questi bisogni; se invece ciò avvenisse, si avrebbe un notevole effetto positivo sui congiunti, con una riduzione dell’ansia e dello stress. L’apertura delle terapie intensive presenta ancora degli ostacoli: la figura professionale maggiormente colpita dall’evenienza in questione è proprio l’infermiere; il personale infermieristico, infatti, non solo deve gestire la relazione terapeutica con il paziente ma anche, al contempo, stabilire un rapporto con i familiari. Quest’ultimi possono essere percepiti come un “impedimento” e possono aumentare il carico di lavoro, poiché, oltre alla gestione di un paziente complesso, l’equipe deve anche supportare da un punto di vista emotivo il familiare. Con questo studio si cerca di dimostrare come, aprire le terapie intensive, porti molti benefici ai familiari e ai pazienti per ridurre questi sintomi e per diminuire anche l’impatto emotivo che il ricovero di un proprio caro comporta. Obiettivi: Revisionare la letteratura presente per valutare il vissuto emozionale dei familiari di un paziente critico ricoverato in terapia intensiva. Capire le differenze fra un reparto di terapia intensiva aperta rispetto a una chiusa e comprendere quali siano i reali bisogni dei familiari che hanno un parente ricoverato in TI. Dimostrare quanto l’apertura delle ICU porti solo effetti positivi al nucleo familiare. Indagare il vissuto emozionale dei visitatori anche in epoca Covid. Materiali e metodi: È stata effettuata una revisione narrativa della letteratura consultando le banche dati PubMed e Google Scholar, utilizzando le seguenti parole chiave: “emotional experience”, “open icu”, “open intensive care unit”, “relatives”, “parents”. Risultati: Nella revisione sono stati inclusi 10 studi, in cui vengono presi in considerazione principalmente i bisogni dei familiari dei pazienti ricoverati in TI. Questi in ordine di importanza sono di informazione, di rassicurazione e di vicinanza. Viene dimostrata l’utilità di tenere un diario in TI nella quale possono scrivere paziente e operatori sanitari, apportando notevoli benefici al nucleo familiare per quanto riguarda la gestione delle loro emozioni. Inoltre, anche l’incontro della famiglia con il loro caro ricoverato in una Covid-ICU porta ad emozioni positive, dimostrando l’inefficacia delle videochiamate, anche se persiste la paura di contagio. Conclusioni: Il vissuto emozionale dei familiari dei pazienti ricoverati in terapia intensiva è un argomento che ha suscitato notevole interesse negli ultimi anni, soprattutto con la pandemia del Covid-19. In Italia tutte le aziende ospedaliere dovrebbero aprire i loro reparti di Rianimazione, preparando il personale sanitario a intraprendere nuove strategie operative e ad usare strumenti validati in grado di soddisfare le necessità e i bisogni dei membri della famiglia. Di conseguenza, gli operatori sanitari dovrebbero essere adeguatamente formati da un punto di vista relazionale per rapportarsi nel migliore dei modi con i familiari dei pazienti.
2021
2023-04-20
Open intensive care: the emotional experience of family members. A narrative literature review
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/12893