Le api domestiche o mellifiche fecero la loro comparsa sulla terra molto prima dell’uomo, almeno cinquanta milioni di anni fa e fino alla scoperta del Nuovo Mondo erano confinate in Europa, Asia e Africa. I rifugi naturali utilizzati da loro furono, come avviene tuttora, cavità del terreno, fratture nelle rocce, incavi di alberi ecc. e molti animali come mammiferi, uccelli e insetti non tardarono a scoprire che l’alveare era una fonte ricca di un prezioso alimento (miele e covata), e ben prima dell’uomo ne divennero abili predatori. L’uomo, imitando gli animali e perfezionando le loro tecniche, divenne ben presto un saccheggiatore di alveari. Con la scoperta degli sciami naturali, le api accettarono di buon grado di insediarsi in contenitori (arnie) appositamente predisposti, di forme e dimensioni diverse e la ricerca di alveari selvatici si trasformò ben presto in allevamento vero e proprio. Nacque così “l’apicoltura”, ovvero l’arte di allevare le api per trarne prodotti utili all’uomo. Per tutta l’antichità l’uomo utilizzò il miele come principale dolcificante, fino allo sfruttamento industriale della barbabietola da zucchero, ma anche come condimento e conservante, per cui l’apicoltura fu un’attività di massima importanza. Documenti molto antichi, risalenti all’epoca del 1600 a. C., evidenziarono che i prodotti dell'apicoltura come miele, propoli, polline, pappa reale, cera d'api e veleno d'api sono stati tra i prodotti naturali più comunemente usati nella medicina popolare in virtù delle loro potenti proprietà curative e dell'alto contenuto di molecole bioattive. Studi scientifici successivi attribuiscono ai prodotti delle api una vasta gamma di effetti benefici sulla salute, tra cui proprietà antiossidanti, antibatteriche, antinfiammatorie, antitumorali, antivirali e molte altre. La doppia origine del miele (in parte animale, in parte vegetale) gli fece attribuire un effetto benefico determinato dalla presenza di sostanze antiossidanti in grado di fornire prevenzione all’organismo eliminando le forme attive di perossido di idrogeno. L’obiettivo di questo articolo sarà quello di esaminare diversi tipi di miele multiflora con particolare attenzione alla loro attività antiossidante, alle proprietà spettroscopiche e alla correlazione di tali fattori con il colore e la composizione pollinica.

ANALISI SPETTROFOTOMETRICA DELL'ATTIVITÀ ANTIOSSIDANTE E DEL COLORE DI MIELI MULTIFLORALI

PALMIERI, DEBORA
2022/2023

Abstract

Le api domestiche o mellifiche fecero la loro comparsa sulla terra molto prima dell’uomo, almeno cinquanta milioni di anni fa e fino alla scoperta del Nuovo Mondo erano confinate in Europa, Asia e Africa. I rifugi naturali utilizzati da loro furono, come avviene tuttora, cavità del terreno, fratture nelle rocce, incavi di alberi ecc. e molti animali come mammiferi, uccelli e insetti non tardarono a scoprire che l’alveare era una fonte ricca di un prezioso alimento (miele e covata), e ben prima dell’uomo ne divennero abili predatori. L’uomo, imitando gli animali e perfezionando le loro tecniche, divenne ben presto un saccheggiatore di alveari. Con la scoperta degli sciami naturali, le api accettarono di buon grado di insediarsi in contenitori (arnie) appositamente predisposti, di forme e dimensioni diverse e la ricerca di alveari selvatici si trasformò ben presto in allevamento vero e proprio. Nacque così “l’apicoltura”, ovvero l’arte di allevare le api per trarne prodotti utili all’uomo. Per tutta l’antichità l’uomo utilizzò il miele come principale dolcificante, fino allo sfruttamento industriale della barbabietola da zucchero, ma anche come condimento e conservante, per cui l’apicoltura fu un’attività di massima importanza. Documenti molto antichi, risalenti all’epoca del 1600 a. C., evidenziarono che i prodotti dell'apicoltura come miele, propoli, polline, pappa reale, cera d'api e veleno d'api sono stati tra i prodotti naturali più comunemente usati nella medicina popolare in virtù delle loro potenti proprietà curative e dell'alto contenuto di molecole bioattive. Studi scientifici successivi attribuiscono ai prodotti delle api una vasta gamma di effetti benefici sulla salute, tra cui proprietà antiossidanti, antibatteriche, antinfiammatorie, antitumorali, antivirali e molte altre. La doppia origine del miele (in parte animale, in parte vegetale) gli fece attribuire un effetto benefico determinato dalla presenza di sostanze antiossidanti in grado di fornire prevenzione all’organismo eliminando le forme attive di perossido di idrogeno. L’obiettivo di questo articolo sarà quello di esaminare diversi tipi di miele multiflora con particolare attenzione alla loro attività antiossidante, alle proprietà spettroscopiche e alla correlazione di tali fattori con il colore e la composizione pollinica.
2022
2023-10-05
SPECTROPHOTOMETRIC ANALYSIS OF THE ANTIOXIDANT ACTIVITY AND COLOR OF MULTIFLORAL HONEY
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/14591