Al giorno d’oggi la dieta chetogenica risulta essere uno strumento vincente contro diversi stati patologici e/o alterazioni cellulari, e le evidenze sperimentali attuali ne dimostrano e supportano l’utilità. L’approccio chetogenico, a differenza di quello Mediterraneo o Americano standard, si basa su una differente ripartizione delle calorie giornaliere tra i macronutrienti, in modo tale da indurre la chetogenesi: un pathway metabolico che tende a consumare le riserve lipidiche dell’organismo per compensare il deficit glucidico. Infatti, dato l’insufficiente intake di zuccheri previsto dalla dieta, l’organismo devia il meccanismo di produzione dell’energia verso l’ossidazione degli acidi grassi derivanti dal metabolismo lipidico. Dal punto di vista biochimico, la chetogenesi è un processo reversibile di biosintesi dei corpi chetonici che si realizza per condensazione di due molecole di Acetil-CoA. L’accumulo di corpi chetonici conduce ad una condizione detta chetosi. I corpi chetonici rappresentano una fonte energetica alternativa al glucosio che può essere usata dai tessuti extra-epatici mediante il processo di chetolisi, il quale consiste nell’ossidazione degli stessi ad Acetil-CoA, substrato del ciclo di Krebs. Dunque, l’Acetil-CoA che entra nel ciclo determina, poi, la produzione di ATP attraverso la fosforilazione ossidativa. La condizione di chetosi risulta essere vantaggiosa circa: il mantenimento dell’eubiosi, la perdita di peso ed il trattamento dell’obesità, la cura del diabete di tipo 2, la modificazione dell’epigenoma e come coadiuvante nelle terapie anti-tumorali. Pertanto, l’associazione di uno stile di vita sano ed attivo ad un protocollo di tipo chetogenico conduce ad un miglioramento generale dello stato di salute mitocondriale, cellulare e dell’intero organismo. Tuttavia, affinché questa dieta risulti sicura sono necessarie numerose precauzioni circa eventuali lacune nutrizionali che potrebbero comparire con la stessa; inoltre, il protocollo deve essere seguito per un periodo di tempo limitato o in alternanza ad una dieta standard o di mantenimento al fine di evitare gli effetti avversi, come la chetoacidosi, che possono comparire se protratto a lungo.
I POTENZIALI BENEFICI DELLA DIETA CHETOGENICA SULLA SALUTE
PIERANGELI, LUCIA
2022/2023
Abstract
Al giorno d’oggi la dieta chetogenica risulta essere uno strumento vincente contro diversi stati patologici e/o alterazioni cellulari, e le evidenze sperimentali attuali ne dimostrano e supportano l’utilità. L’approccio chetogenico, a differenza di quello Mediterraneo o Americano standard, si basa su una differente ripartizione delle calorie giornaliere tra i macronutrienti, in modo tale da indurre la chetogenesi: un pathway metabolico che tende a consumare le riserve lipidiche dell’organismo per compensare il deficit glucidico. Infatti, dato l’insufficiente intake di zuccheri previsto dalla dieta, l’organismo devia il meccanismo di produzione dell’energia verso l’ossidazione degli acidi grassi derivanti dal metabolismo lipidico. Dal punto di vista biochimico, la chetogenesi è un processo reversibile di biosintesi dei corpi chetonici che si realizza per condensazione di due molecole di Acetil-CoA. L’accumulo di corpi chetonici conduce ad una condizione detta chetosi. I corpi chetonici rappresentano una fonte energetica alternativa al glucosio che può essere usata dai tessuti extra-epatici mediante il processo di chetolisi, il quale consiste nell’ossidazione degli stessi ad Acetil-CoA, substrato del ciclo di Krebs. Dunque, l’Acetil-CoA che entra nel ciclo determina, poi, la produzione di ATP attraverso la fosforilazione ossidativa. La condizione di chetosi risulta essere vantaggiosa circa: il mantenimento dell’eubiosi, la perdita di peso ed il trattamento dell’obesità, la cura del diabete di tipo 2, la modificazione dell’epigenoma e come coadiuvante nelle terapie anti-tumorali. Pertanto, l’associazione di uno stile di vita sano ed attivo ad un protocollo di tipo chetogenico conduce ad un miglioramento generale dello stato di salute mitocondriale, cellulare e dell’intero organismo. Tuttavia, affinché questa dieta risulti sicura sono necessarie numerose precauzioni circa eventuali lacune nutrizionali che potrebbero comparire con la stessa; inoltre, il protocollo deve essere seguito per un periodo di tempo limitato o in alternanza ad una dieta standard o di mantenimento al fine di evitare gli effetti avversi, come la chetoacidosi, che possono comparire se protratto a lungo.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/14961