Un neonato viene definito pretermine quando la sua nascita avviene prima delle 37 settimane di gravidanza. L’incidenza delle complicazioni sia a breve che a lungo termine, tende a diminuire con l’avanzare dell’epoca gestazionale al momento del parto. Molteplici fattori, come quelli di rischio materni e fetali, vengono indagati in maniera tale da permettere la definizione della popolazione utile per lo studio. Al momento della nascita, i percentili del peso alla nascita-età gestazionale permettono di definire se i neonati sono piccoli, appropriati o grandi per l’età gestazionale. Questi rappresentano una sorta di unità di misura della crescita di un bambino. I neonati prematuri sono soggetti a elevati tassi di mortalità e morbilità. Tanto più il parto risulta essere prematuro, tanto meno sviluppati saranno gli organi del bambino. Per questo motivo, risulta significativo lo studio dei parametri respiratori nei bambini pretermine, ne rappresentano un chiaro esempio la frequenza respiratoria e i volumi polmonari. Nella pratica clinica, la frequenza respiratoria può essere misurata con diverse metodologie, generalmente si preferisce evitare l’uso di elettrodi che possono danneggiare la pelle sensibile dei neonati prematuri. Lo sviluppo polmonare, nei neonati, si articola in cinque periodi principali: embrionale, pseudoghiandolare, canalicolare, sacculare e alveolare. Nel caso in cui la nascita avvenga nel tardo periodo canalicolare, il neonato potrebbe presentare una struttura immatura delle vie aeree, caratterizzata da una carenza di tensioattivo. L’immaturità polmonare nei neonati è una condizione estremamente complessa che richiede una gestione multidisciplinare. Questa può portare a delle conseguenze che possono presentarsi in modi differenti, come dimostrato dalla presenza di condizioni come il distress respiratorio e la displasia broncopolmonare. L’osservazione dei dati, suddivisi secondo i diversi gruppi di età gestazionale, ha rilevato una crescente incidenza di distress respiratorio nei neonati, sia quando l’età gestazionale risulta essere minore sia quando il peso alla nascita si colloca tra i percentili più bassi. Il distress respiratorio può essere trattato con approcci differenti, i quali permettono di identificare e trattare i sintomi che il soggetto in esame presenta. In questo studio è stato elaborato un programma, tramite il quale è stato possibile ricavare, dai segnali respiratori di 10 bambini nati prematuramente, la frequenza respiratoria e il volume respiratorio. Questi sono stati utilizzati successivamente per valutare l’associazione che sussiste tra le caratteristiche della respirazione e il percentile alla nascita. Sulla base dello studio condotto è emerso che la correlazione tra questi parametri respiratori e il percentile, è molto debole. Questo suggerisce che la correlazione calcolata non ha un impatto significativo o clinico. Il maggior coefficiente di correlazione è stato osservato tra la frequenza respiratoria e il percentile, con un valore pari a -0,33, se si considera l’intero segnale acquisito. Mentre se si analizza un intervallo temporale minore, il coefficiente diminuisce fino ad arrivare a un valore pari a -0,17 se si osservano le prime 12 ore. Invece, se al posto della frequenza respiratoria viene considerato il volume respiratorio, il coefficiente tende ad essere minore nel caso in cui vengano considerate tutte le finestre temporali, con un valore di -0,03. Per ovviare a questo problema, studi futuri potrebbero prendere in considerazione segnali respiratori di più neonati prematuri, così da ottenere un’analisi più accurata e completa.

Valutazione dell'associazione tra le caratteristiche della respirazione e il percentile alla nascita nei neonati prematuri

STROPPA, CHIARA
2022/2023

Abstract

Un neonato viene definito pretermine quando la sua nascita avviene prima delle 37 settimane di gravidanza. L’incidenza delle complicazioni sia a breve che a lungo termine, tende a diminuire con l’avanzare dell’epoca gestazionale al momento del parto. Molteplici fattori, come quelli di rischio materni e fetali, vengono indagati in maniera tale da permettere la definizione della popolazione utile per lo studio. Al momento della nascita, i percentili del peso alla nascita-età gestazionale permettono di definire se i neonati sono piccoli, appropriati o grandi per l’età gestazionale. Questi rappresentano una sorta di unità di misura della crescita di un bambino. I neonati prematuri sono soggetti a elevati tassi di mortalità e morbilità. Tanto più il parto risulta essere prematuro, tanto meno sviluppati saranno gli organi del bambino. Per questo motivo, risulta significativo lo studio dei parametri respiratori nei bambini pretermine, ne rappresentano un chiaro esempio la frequenza respiratoria e i volumi polmonari. Nella pratica clinica, la frequenza respiratoria può essere misurata con diverse metodologie, generalmente si preferisce evitare l’uso di elettrodi che possono danneggiare la pelle sensibile dei neonati prematuri. Lo sviluppo polmonare, nei neonati, si articola in cinque periodi principali: embrionale, pseudoghiandolare, canalicolare, sacculare e alveolare. Nel caso in cui la nascita avvenga nel tardo periodo canalicolare, il neonato potrebbe presentare una struttura immatura delle vie aeree, caratterizzata da una carenza di tensioattivo. L’immaturità polmonare nei neonati è una condizione estremamente complessa che richiede una gestione multidisciplinare. Questa può portare a delle conseguenze che possono presentarsi in modi differenti, come dimostrato dalla presenza di condizioni come il distress respiratorio e la displasia broncopolmonare. L’osservazione dei dati, suddivisi secondo i diversi gruppi di età gestazionale, ha rilevato una crescente incidenza di distress respiratorio nei neonati, sia quando l’età gestazionale risulta essere minore sia quando il peso alla nascita si colloca tra i percentili più bassi. Il distress respiratorio può essere trattato con approcci differenti, i quali permettono di identificare e trattare i sintomi che il soggetto in esame presenta. In questo studio è stato elaborato un programma, tramite il quale è stato possibile ricavare, dai segnali respiratori di 10 bambini nati prematuramente, la frequenza respiratoria e il volume respiratorio. Questi sono stati utilizzati successivamente per valutare l’associazione che sussiste tra le caratteristiche della respirazione e il percentile alla nascita. Sulla base dello studio condotto è emerso che la correlazione tra questi parametri respiratori e il percentile, è molto debole. Questo suggerisce che la correlazione calcolata non ha un impatto significativo o clinico. Il maggior coefficiente di correlazione è stato osservato tra la frequenza respiratoria e il percentile, con un valore pari a -0,33, se si considera l’intero segnale acquisito. Mentre se si analizza un intervallo temporale minore, il coefficiente diminuisce fino ad arrivare a un valore pari a -0,17 se si osservano le prime 12 ore. Invece, se al posto della frequenza respiratoria viene considerato il volume respiratorio, il coefficiente tende ad essere minore nel caso in cui vengano considerate tutte le finestre temporali, con un valore di -0,03. Per ovviare a questo problema, studi futuri potrebbero prendere in considerazione segnali respiratori di più neonati prematuri, così da ottenere un’analisi più accurata e completa.
2022
2023-10-26
Assessment of the association between breathing characteristics and birth percentile in preterm infants
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/15317