Il carcinoma mammario è la neoplasia più frequentemente riscontrata nel sesso femminile e rappresenta in Italia circa il 30% di tutte le nuove diagnosi di tumore. Il 10-20% delle neoplasie mammarie è caratterizzato dalla negatività per i recettori ormonali e dalla mancata espressione della proteina HER2; questo sottotipo di tumore, noto come triplo negativo, colpisce tipicamente soggetti più giovani e nel 20% dei casi è correlato alla mutazione dei geni BRCA1 e/o BRCA2. Si associa inoltre ad un comportamento più aggressivo e ad una prognosi peggiore, infatti più di un terzo delle pazienti sviluppa metastasi a distanza sia in corso di recidiva, che all’esordio di malattia. Secondo le linee guida nazionali ed europee, nella malattia localmente avanzata e in quella metastatica, la chemioterapia rappresenta la principale opzione terapeutica; la scelta del trattamento dovrebbe essere individualizzata e basarsi su diversi fattori quali il carico tumorale, il performance status ed eventuali altri precedenti trattamenti chemioterapici neo/adiuvanti. Gli studi clinici condotti nelle pazienti con tumore triplo negativo metastatico sono limitati e nessun agente chemioterapico è stato specificatamente approvato in queste circostanze, anche se taxani, antracicline, capecitabina ed eribulina sono gli agenti maggiormente utilizzati. Recentemente però sono stati identificati nuovi fattori prognostici e nuovi markers predittivi di risposta che hanno ottenuto enorme rilevanza, permettendo di offrire alle pazienti un trattamento terapeutico migliore. Sono stati inoltre introdotti nuovi agenti che hanno ottenuto riscontri positivi come: PARP inibitori per le pazienti con mutazione in BRCA e l’immunoterapia per i tumori PD-L1 positivi. Inoltre un ruolo importante sembrerebbe essere svolto dalla valutazione dei linfociti infiltranti il tumore, infatti la loro presenza è associata ad una prognosi migliore e infine, anche la sindrome metabolica sembrerebbe avere un’influenza sulla patogenesi e sulla progressione dei tumori della mammella, ma studi in questo campo sono ancora limitati. In questo complesso contesto, sono quindi necessari ulteriori studi per fornire nuove possibili opzioni terapeutiche, sia in termini di nuovi agenti, che in termini di scelta della migliore sequenza terapeutica al fine di ottenere un miglioramento della risposta clinica, della sopravvivenza globale (OS), della sopravvivenza libera da progressione (PFS) ed una migliore gestione delle tossicità. Pertanto lo studio multicentrico ASTRID, attraverso un’analisi retrospettiva che ha coinvolto le Unità Operativa di Oncologia della Regione Marche, si propone di analizzare le scelte effettuate nella pratica clinica sia in termini di sequenze terapeutiche, che di benefici ottenuti, e di valutare l’impatto di fattori prognostici, con l’obiettivo di orientare il clinico verso le migliori scelte terapeutiche e di poter fornire dati importanti per la definizione di futuri studi prospettici randomizzati. Nello studio sono state incluse 71 pazienti con diagnosi di carcinoma mammario metastatico triplo negativo sottoposte ad almeno una linea chemioterapica; sono state valutate le linee di trattamento somministrate nel campione e i possibili fattori prognostici in relazione alla PFS e alla OS dalla diagnosi di malattia metastatica. I risultati ottenuti hanno mostrato una PFS mediana per la I linea di 4,5 mesi, per la II linea di 3,1 mesi, per la III linea di 3 mesi, per la quarta linea di 2,5 mesi e una OS mediana dalla diagnosi di malattia metastatica di 1,3 anni.

Studio ASTRID (breASt triple negaTive canceR In aDvanced setting): Studio multicentrico per valutare efficacia della strategia terapeutica e fattori prognostici nelle pazienti affette da carcinoma mammario avanzato triplo negativo

TERENZI, TOMAS
2020/2021

Abstract

Il carcinoma mammario è la neoplasia più frequentemente riscontrata nel sesso femminile e rappresenta in Italia circa il 30% di tutte le nuove diagnosi di tumore. Il 10-20% delle neoplasie mammarie è caratterizzato dalla negatività per i recettori ormonali e dalla mancata espressione della proteina HER2; questo sottotipo di tumore, noto come triplo negativo, colpisce tipicamente soggetti più giovani e nel 20% dei casi è correlato alla mutazione dei geni BRCA1 e/o BRCA2. Si associa inoltre ad un comportamento più aggressivo e ad una prognosi peggiore, infatti più di un terzo delle pazienti sviluppa metastasi a distanza sia in corso di recidiva, che all’esordio di malattia. Secondo le linee guida nazionali ed europee, nella malattia localmente avanzata e in quella metastatica, la chemioterapia rappresenta la principale opzione terapeutica; la scelta del trattamento dovrebbe essere individualizzata e basarsi su diversi fattori quali il carico tumorale, il performance status ed eventuali altri precedenti trattamenti chemioterapici neo/adiuvanti. Gli studi clinici condotti nelle pazienti con tumore triplo negativo metastatico sono limitati e nessun agente chemioterapico è stato specificatamente approvato in queste circostanze, anche se taxani, antracicline, capecitabina ed eribulina sono gli agenti maggiormente utilizzati. Recentemente però sono stati identificati nuovi fattori prognostici e nuovi markers predittivi di risposta che hanno ottenuto enorme rilevanza, permettendo di offrire alle pazienti un trattamento terapeutico migliore. Sono stati inoltre introdotti nuovi agenti che hanno ottenuto riscontri positivi come: PARP inibitori per le pazienti con mutazione in BRCA e l’immunoterapia per i tumori PD-L1 positivi. Inoltre un ruolo importante sembrerebbe essere svolto dalla valutazione dei linfociti infiltranti il tumore, infatti la loro presenza è associata ad una prognosi migliore e infine, anche la sindrome metabolica sembrerebbe avere un’influenza sulla patogenesi e sulla progressione dei tumori della mammella, ma studi in questo campo sono ancora limitati. In questo complesso contesto, sono quindi necessari ulteriori studi per fornire nuove possibili opzioni terapeutiche, sia in termini di nuovi agenti, che in termini di scelta della migliore sequenza terapeutica al fine di ottenere un miglioramento della risposta clinica, della sopravvivenza globale (OS), della sopravvivenza libera da progressione (PFS) ed una migliore gestione delle tossicità. Pertanto lo studio multicentrico ASTRID, attraverso un’analisi retrospettiva che ha coinvolto le Unità Operativa di Oncologia della Regione Marche, si propone di analizzare le scelte effettuate nella pratica clinica sia in termini di sequenze terapeutiche, che di benefici ottenuti, e di valutare l’impatto di fattori prognostici, con l’obiettivo di orientare il clinico verso le migliori scelte terapeutiche e di poter fornire dati importanti per la definizione di futuri studi prospettici randomizzati. Nello studio sono state incluse 71 pazienti con diagnosi di carcinoma mammario metastatico triplo negativo sottoposte ad almeno una linea chemioterapica; sono state valutate le linee di trattamento somministrate nel campione e i possibili fattori prognostici in relazione alla PFS e alla OS dalla diagnosi di malattia metastatica. I risultati ottenuti hanno mostrato una PFS mediana per la I linea di 4,5 mesi, per la II linea di 3,1 mesi, per la III linea di 3 mesi, per la quarta linea di 2,5 mesi e una OS mediana dalla diagnosi di malattia metastatica di 1,3 anni.
2020
2021-06-22
ASTRID (breASt triple negaTive canceR In aDvanced setting) Study: multicenter study to evaluate efficacy of therapeutic strategy and prognostic factors in patients with advanced triple negative breast cancer
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Descrizione: Studio ASTRID (breASt triple negaTive canceR In aDvanced setting): Studio multicentrico per valutare efficacia della strategia terapeutica e fattori prognostici nelle pazienti affette da carcinoma mammario avanzato triplo negativo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/1571