ABSTRACT Introduzione: In Italia la principale causa di morte nei soggetti tra i 15 e 24 anni riguarda gli incidenti stradali sia per i maschi (34%) sia per le femmine (25%)L’arresto cardiaco è un processo fisiopatologico in cui l’attività cardiaca smette di funzionare, cioè di pompare sangue al cervello e al resto del corpo. Talvolta la ripresa del circolo spontaneo del paziente è possibile dopo un arresto cardiaco, soprattutto se il trattamento viene avviato immediatamente. Tuttavia, quanto più tempo passa senza che il sangue contenente ossigeno venga pompato al cervello, tanto più si riducono le probabilità di rianimazione del paziente e, qualora venga rianimato, aumentano le probabilità che abbia subito un danno cerebrale. La revisione di questo studio ha l’obiettivo di: Analizzare nel contesto italiano e internazionale gli algoritmi infermieristici avanzati nella gestione del paziente arresto cardiaco traumatico (act) in mezzi a leadership infermieristica, al fine di individuare quali interventi attuabili dall’infermiere permettono di gestire nell’extraospedaliero un paziente con arresto cardiaco traumatico, garantendo un soccorso individualizzato ed efficace in termine di sopravvivenza a breve, medio e lungo termine. Materiali e metodi: Per trovare una soluzione all’obiettivo posto sono stati consultati la società scientifica Aniarti e le banche dati Pubmed,e Cinhal. Nella scelta degli articoli da revisionare sono stati selezionati alcuni criteri tramite filtri che rispondevano ai quesiti di ricerca formulati, disponibili in formato full-text oppure pdf, in lingua inglese o italiana. Gli articoli sono stati scelti partendo da un intervallo di tempo: 2005 fino ad oggi. Risultati: Alla luce di ciò che è stato raccolto dalla revisione della letteratura, i risultati sono stati classificati in quattro modi: • Estratto di una tabella dove si presentano in modalità back ground ottenuta su pubmed. • Articoli dove si evidenziano i tassi di sopravvivenza nell’act • Articoli dove si evidenziano le esperienze, competenze e conoscenze professionali degli infermieri/paramedici • Articoli dove si evidenziano la presenza dell’intervento multidisciplinare con il medico. Discussione e Conclusione: L'infermiere è un professionista sanitario che attraverso la sua conoscenza professionale, l’esperienza lavorativa collabora con il medico nella risoluzione delle cause reversibili dell’act, ma è anche un esperto in grado di avere autonomia per gestire un evento critico di questo genere. L'infermiere leader dell’ambulanza, che ha la possibilità di muoversi da una richiesta all’altra può essere una grande risorsa, è in grado di saper gestire il paziente tramite la sua conoscenza professionale-tecnica-relazionale al fine di poter ridurre i tempi di carico e trasporto nell’ ospedale appropriato e migliorare l’esito, trattandosi di un quadro clinico critico. Sebbene l’act rimanga ancora un fattore prognostico negativo con percentuali di sopravvivenza molto basse, ci sono stati dei cambiamenti nel percorso della formazione in ambito clinico, conoscenze professionali, formazione pratica dell’equipe con utili
L'INFERMIERE NELLA GESTIONE DI UN ARRESTO CARDIACO TRAUMATICO NELLA FASE PREOSPEDALIERA: UNA REVISIONE NARRATIVA DELLA LETTERATURA
SERI, RICCARDO
2022/2023
Abstract
ABSTRACT Introduzione: In Italia la principale causa di morte nei soggetti tra i 15 e 24 anni riguarda gli incidenti stradali sia per i maschi (34%) sia per le femmine (25%)L’arresto cardiaco è un processo fisiopatologico in cui l’attività cardiaca smette di funzionare, cioè di pompare sangue al cervello e al resto del corpo. Talvolta la ripresa del circolo spontaneo del paziente è possibile dopo un arresto cardiaco, soprattutto se il trattamento viene avviato immediatamente. Tuttavia, quanto più tempo passa senza che il sangue contenente ossigeno venga pompato al cervello, tanto più si riducono le probabilità di rianimazione del paziente e, qualora venga rianimato, aumentano le probabilità che abbia subito un danno cerebrale. La revisione di questo studio ha l’obiettivo di: Analizzare nel contesto italiano e internazionale gli algoritmi infermieristici avanzati nella gestione del paziente arresto cardiaco traumatico (act) in mezzi a leadership infermieristica, al fine di individuare quali interventi attuabili dall’infermiere permettono di gestire nell’extraospedaliero un paziente con arresto cardiaco traumatico, garantendo un soccorso individualizzato ed efficace in termine di sopravvivenza a breve, medio e lungo termine. Materiali e metodi: Per trovare una soluzione all’obiettivo posto sono stati consultati la società scientifica Aniarti e le banche dati Pubmed,e Cinhal. Nella scelta degli articoli da revisionare sono stati selezionati alcuni criteri tramite filtri che rispondevano ai quesiti di ricerca formulati, disponibili in formato full-text oppure pdf, in lingua inglese o italiana. Gli articoli sono stati scelti partendo da un intervallo di tempo: 2005 fino ad oggi. Risultati: Alla luce di ciò che è stato raccolto dalla revisione della letteratura, i risultati sono stati classificati in quattro modi: • Estratto di una tabella dove si presentano in modalità back ground ottenuta su pubmed. • Articoli dove si evidenziano i tassi di sopravvivenza nell’act • Articoli dove si evidenziano le esperienze, competenze e conoscenze professionali degli infermieri/paramedici • Articoli dove si evidenziano la presenza dell’intervento multidisciplinare con il medico. Discussione e Conclusione: L'infermiere è un professionista sanitario che attraverso la sua conoscenza professionale, l’esperienza lavorativa collabora con il medico nella risoluzione delle cause reversibili dell’act, ma è anche un esperto in grado di avere autonomia per gestire un evento critico di questo genere. L'infermiere leader dell’ambulanza, che ha la possibilità di muoversi da una richiesta all’altra può essere una grande risorsa, è in grado di saper gestire il paziente tramite la sua conoscenza professionale-tecnica-relazionale al fine di poter ridurre i tempi di carico e trasporto nell’ ospedale appropriato e migliorare l’esito, trattandosi di un quadro clinico critico. Sebbene l’act rimanga ancora un fattore prognostico negativo con percentuali di sopravvivenza molto basse, ci sono stati dei cambiamenti nel percorso della formazione in ambito clinico, conoscenze professionali, formazione pratica dell’equipe con utiliFile | Dimensione | Formato | |
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