Impatto dello stress traumatico secondario sull'abilità lavorativa percepita, l'intenzione di turnover organizzativo e di abbandono della professione: uno studio cross-sectional.

Background Work-related stress is an occupational hazard that can lead to the onset of compassion fatigue, a mental and physical exhaustion due to chronic exposure to the suffering of others. This phenomenon is relevant in the context of the health professions, with nurses at greater risk than other professionals. Compassion fatigue is divided into two dimensions: burnout and so-called "secondary traumatic stress" (STS) or vicarious trauma. Nurses who experience STS may experience symptoms such as distress, intrusive thoughts or unpleasant dreams, sleep problems, and traumatic memories related to patient experiences. This negative impact on nurses' mental health results in decreased job satisfaction, which in turn negatively affects the perception of their professional abilities. This can lead to job dissatisfaction, desire to change jobs, and leaving the profession. In recent years, the COVID-19 pandemic has exacerbated the situation, with a significant increase in cases of compassion fatigue among nurses who have cared for patients affected by the virus. Objective The study aims to explore the correlation between levels of secondary traumatic stress, perceived work ability among nurses and their job satisfaction, intentions of organizational turnover and leaving the profession. Materials and Methods. The observational, cross-sectional study was conducted from June to September 2023, at the Departments of the Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche and the Departments of the Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico (INRCA) at the Ancona and Osimo sites. Data collection was carried out through online administration, on the LimeSurvey platform, of a purpose-built instrument based on questionnaires found in the literature. The instrument consists of three sections: the first aimed at collecting socio-demographic information, the second section consists of the Italian version of the Secondary Traumatic Stress Scale, The third section consists of the validated Italian version of the Work Ability Index (WAI) scale. Results A total of 271 nurses with an average age of 39 years (± 9,474) participated in the study. Nurses' work ability was "poor" for 3.3% of participants, "moderate" for 21.4%, "good" for 56.1% and "excellent" for 19.2% of nurses. In addition, participants reported "absent" levels of STS for 37.6% (n=102) of participants, "mild" for 33.9% (n=92), "moderate" for 15.9% (n=43), "high" for 8.1% (n=22), and "severe" for 4.5% (n=12). Job satisfaction achieved a mean score of 3.04 (±0.977); intentions for organizational turnover and leaving the profession achieved mean scores of 2.77 (±1.325.) and 2.20 (±1.147), respectively. All postulated hypotheses were confirmed and the model has satisfactory goodness of fit: RMSEA, 0.090; SRMR, 0.019; CFI, 0.992; and TLI, 0.258. Discussions and Results The results are significant in showing the direct impact of secondary traumatic stress on nurses' work ability and their intentions to leave the profession. With respect to job satisfaction, this is a variable that directly influences organizational turnover intentions, independent of the work ability index and is also a partial mediator of the relationship between work ability and intentions to leave the profession. Finally, job skill in association with secondary traumatic stress concur to influence levels of job satisfaction. In addition, this study highlights the need to assess and intervene on what might be the long-term effects of the Sars Cov-2 pandemic.

Background: lo stress lavoro correlato è un pericolo professionale che porta all'insorgere della compassion fatigue, un esaurimento psicofisico dovuto all'esposizione alla sofferenza altrui. Questo fenomeno è rilevante nel contesto delle professioni sanitarie, con gli infermieri che presentano un rischio maggiore rispetto ad altri operatori. La compassion fatigue si divide in due dimensioni: il burnout e lo "stress traumatico secondario" (STS). Gli infermieri che sperimentano STS possono manifestare sintomi come angoscia, pensieri intrusivi o sogni spiacevoli legati alle esperienze dei pazienti. Questo impatto negativo sulla salute mentale degli infermieri influisce negativamente sulla percezione delle loro abilità professionali. Ciò può portare a insoddisfazione professionale, desiderio di cambiare lavoro e l'abbandono della professione. Negli ultimi anni, la pandemia da COVID-19 ha aggravato la situazione, con un aumento significativo dei casi di compassion fatigue tra gli infermieri che hanno assistito pazienti colpiti dal virus. Obiettivo: lo studio si propone di esplorare la correlazione tra i livelli di stress traumatico secondario, l’abilità lavorativa percepita tra gli infermieri e la loro soddisfazione lavorativa, intenzioni di turnover organizzativo e di abbandono della professione. Materiali e Metodi: lo studio di tipo osservazionale, trasversale è stato condotto da giugno a settembre 2023, presso i Dipartimenti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche e i Dipartimenti dell’Istituto di Ricovero e Cura a carattere scientifico (INRCA) delle sedi di Ancona e Osimo. La raccolta dati è stata effettuata mediante la somministrazione online, sulla piattaforma LimeSurvey. Lo strumento è costituito da tre sezioni: la prima raccoglie informazioni socio-demografiche, la seconda si compone della versione italiana della scala Secondary Traumatic Stress Scale, la terza si compone della versione italiana validata della scala Work Ability Index (WAI). Risultati: hanno partecipato allo studio 271 infermieri di età media 39 anni (± 9.474). L’abilità lavorativa degli infermieri è “scarsa” per il 3,3% dei partecipanti, “moderata” per il 21,4%, “buona” per il 56,1% ed “eccellente” per il 19,2% degli infermieri. Inoltre, i partecipanti hanno riportato livelli di STS “assente” per il 37,6% (n=102) dei partecipanti, “lieve” per il 33,9% (n=92), “moderato” per il 15,9% (n=43), “elevato” per l’8,1% (n=22), “severo” per il 4,5% (n=12). La soddisfazione lavorativa ha raggiunto un punteggio medio pari a 3,04 (±0,977); le intenzioni di turnover organizzativo e di abbandono della professione hanno ottenuto, rispettivamente un punteggio medio di 2,77 (±1,325.) e di 2,20 (±1,147). Le ipotesi postulate sono state confermate e il modello presenta una bontà di adattamento soddisfacente: RMSEA, 0,090; SRMR, 0,019; CFI, 0,992; e TLI, 0,258. Discussioni e Conclusioni: i risultati sono significativi nel mostrare l’impatto diretto dello stress traumatico secondario sull’abilità lavorativa degli infermieri e sulle loro intenzioni di abbandono della professione. Rispetto alla soddisfazione lavorativa, questa è una variabile che influenza in maniera diretta le intenzioni di turnover organizzativo, indipendentemente dall’indice di abilità lavorativa ed è anche un mediatore parziale della relazione tra abilità lavorativa e intenzioni di abbandono della professione. Infine, l’abilità lavorativa in associazione con lo stress traumatico secondario, concorrono a influenzare i livelli di soddisfazione lavorativa. Questo studio evidenzia la necessità di valutare ed intervenire su quelli che potrebbero essere gli effetti a lungo termine della pandemia da Sars Cov-2.