Caretta caretta is the most widespread sea turtle in the Mediterranean Basin, one of the areas most affected by marine waste pollution. This species is particularly vulnerable and sensitive to the negative effects caused by plastic debris. The following studies have examined dead and/or stranded turtles on the coasts of the Balearic Islands and the Molise coast of the Adriatic Sea, aiming to analyze the gastrointestinal content, fecal pellets, liver tissue, and adipose tissue of sampled individuals to assess the quantity and type of plastic debris ingested by these organisms. The study conducted in the Balearic Islands revealed that approximately 60% of the specimens had ingested plastic debris, predominantly white or transparent plastic films. The main plastic polymers found were high-density polyethylene (42.3%) and polypropylene (33.8%). On the other hand, the study conducted on the Molise coast highlighted the presence of microplastics of various dimensional ranges, specifically particles up to 0.45 µm in intestinal contents and between 0.45 µm and 1 mm in liver and adipose tissues. The primary polymers identified were polyester (100%) in stomach contents, high-density polyethylene (50%) in the liver, and polypropylene (50%) in adipose tissue. In conclusion, Caretta caretta has proven to be a good bioindicator of marine plastic pollution.

Caretta caretta è la tartaruga marina più diffusa nel bacino del Mediterraneo, una delle aree più colpite dall’inquinamento da rifiuti marini. Questa specie risulta essere particolarmente vulnerabile e sensibile agli effetti negativi provocati dai detriti di plastica. I seguenti studi hanno preso in esame tartarughe morte e/o spiaggiate sulle coste delle isole Baleari e sulla costa molisana del Mar Adriatico, e si pongono l’obiettivo di analizzare il contenuto gastrointestinale, il pellet fecale, il tessuto epatico e il tessuto adiposo degli esemplari campionati per valutare la quantità e la tipologia dei detriti plastici ingeriti da questi organismi. Lo studio svolto alle isole Baleari ha evidenziato che circa il 60% degli esemplari ha ingerito detriti plastici, con prevalenza di film di plastica bianchi o trasparenti; i principali polimeri plastici rinvenuti sono stati il polietilene ad alta densità (42,3%) e il polipropilene (33,8%). Lo studio svolto presso la costa molisana ha invece evidenziato la presenza di microplastiche di diverso range dimensionale; nello specifico particelle fino a 0,45 µm nei contenuti intestinali e tra 0,45 µm e 1 mm nei tessuti epatici ed adiposi; i principali polimeri identificati sono stati poliestere (100%) nei contenuti stomacali, polietilene ad alta densità (50%) nel fegato e polipropilene (50%) nel tessuto adiposo. In conclusione, Caretta caretta si è confermato essere un buon bioindicatore dell’inquinamento marino da plastica.

Presenza ed effetti dei detriti plastici nella tartaruga marina Caretta caretta

CILLI, PAOLA
2022/2023

Abstract

Caretta caretta is the most widespread sea turtle in the Mediterranean Basin, one of the areas most affected by marine waste pollution. This species is particularly vulnerable and sensitive to the negative effects caused by plastic debris. The following studies have examined dead and/or stranded turtles on the coasts of the Balearic Islands and the Molise coast of the Adriatic Sea, aiming to analyze the gastrointestinal content, fecal pellets, liver tissue, and adipose tissue of sampled individuals to assess the quantity and type of plastic debris ingested by these organisms. The study conducted in the Balearic Islands revealed that approximately 60% of the specimens had ingested plastic debris, predominantly white or transparent plastic films. The main plastic polymers found were high-density polyethylene (42.3%) and polypropylene (33.8%). On the other hand, the study conducted on the Molise coast highlighted the presence of microplastics of various dimensional ranges, specifically particles up to 0.45 µm in intestinal contents and between 0.45 µm and 1 mm in liver and adipose tissues. The primary polymers identified were polyester (100%) in stomach contents, high-density polyethylene (50%) in the liver, and polypropylene (50%) in adipose tissue. In conclusion, Caretta caretta has proven to be a good bioindicator of marine plastic pollution.
2022
2023-12-15
Presence and effects of plastic debris in the loggerhead sea turtle Caretta caretta
Caretta caretta è la tartaruga marina più diffusa nel bacino del Mediterraneo, una delle aree più colpite dall’inquinamento da rifiuti marini. Questa specie risulta essere particolarmente vulnerabile e sensibile agli effetti negativi provocati dai detriti di plastica. I seguenti studi hanno preso in esame tartarughe morte e/o spiaggiate sulle coste delle isole Baleari e sulla costa molisana del Mar Adriatico, e si pongono l’obiettivo di analizzare il contenuto gastrointestinale, il pellet fecale, il tessuto epatico e il tessuto adiposo degli esemplari campionati per valutare la quantità e la tipologia dei detriti plastici ingeriti da questi organismi. Lo studio svolto alle isole Baleari ha evidenziato che circa il 60% degli esemplari ha ingerito detriti plastici, con prevalenza di film di plastica bianchi o trasparenti; i principali polimeri plastici rinvenuti sono stati il polietilene ad alta densità (42,3%) e il polipropilene (33,8%). Lo studio svolto presso la costa molisana ha invece evidenziato la presenza di microplastiche di diverso range dimensionale; nello specifico particelle fino a 0,45 µm nei contenuti intestinali e tra 0,45 µm e 1 mm nei tessuti epatici ed adiposi; i principali polimeri identificati sono stati poliestere (100%) nei contenuti stomacali, polietilene ad alta densità (50%) nel fegato e polipropilene (50%) nel tessuto adiposo. In conclusione, Caretta caretta si è confermato essere un buon bioindicatore dell’inquinamento marino da plastica.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
Tesi Cilli Paola.pdf

accesso aperto

Descrizione: Presenza ed effetti dei detriti plastici nella tartaruga marina Caretta caretta
Dimensione 29.17 MB
Formato Adobe PDF
29.17 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/16172