Le meduse sono abbondanti nelle acque costiere in ampie gamme latitudinali e sono spesso considerate parassiti e un gruppo che può causare cambiamenti di fase negli ecosistemi marini. Studi recenti hanno evidenziato il loro potenziale come biomonitori di contaminanti tra cui metalli, erbicidi e sostanze nutritive. Tradizionalmente sono stati utilizzati organismi sedentari come molluschi e vermi anellidi, ma alcune meduse hanno caratteristiche simili di distribuzione localizzata e in alcuni casi di comportamento sedentario. Sono stati dimostrati ampi gradienti nell'accumulo di contaminanti per un certo numero di specie di meduse planctoniche. Un candidato alternativo al biomonitoraggio è la medusa tropicale/subtropicale capovolta (Cassiopea spp.). Nelle implementazioni di laboratorio e sul campo, Cassiopea accumula contaminanti misurabili nel corso di giorni o settimane, rendendoli ideali per rilevare impulsi a breve termine. Inoltre, la curva di decadimento dei contaminanti varia temporalmente dopo l'esposizione e il tipo di contaminante. Ciò può fornire una stima dei tempi di esposizione. Cassiopea, insieme ad altre meduse, hanno il potenziale per costituire un gruppo di organismi interessante e prezioso per il monitoraggio degli impatti costieri.

Jellyfish are abundant in coastal waters across broad latitudinal ranges and are often considered pests and a group that can cause phase shifts in marine ecosystems. Recent studies have highlighted their potential as biomonitors of contaminants including metals, herbicides and nutrients. Traditionally, sedentary organisms like molluscs and annelid worms have been used, but some jellyfish have similar characteristics of localised distributions and in some cases sedentary behaviour. Broad gradients in contaminant accumulation have been shown for a number of planktonic jellyfish species. An alternative biomonitoring candidate is the tropical/sub-tropical upside-down jellyfish (Cassiopea spp.). In laboratory and field deployments, Cassiopea accumulate measurable contaminants over days to weeks, making them ideal for detecting short-term pulses. Furthermore, the decay curve of contaminants varies temporally post-exposure and contaminant type. This can provide an estimate of the timing of exposure. Cassiopea, along with other jellyfish, have the potential to be an interesting and valuable group of organisms for monitoring coastal impacts.

MEDUSE COME BIOMONITOR MARINI

CIACCI, VALENTINA
2022/2023

Abstract

Le meduse sono abbondanti nelle acque costiere in ampie gamme latitudinali e sono spesso considerate parassiti e un gruppo che può causare cambiamenti di fase negli ecosistemi marini. Studi recenti hanno evidenziato il loro potenziale come biomonitori di contaminanti tra cui metalli, erbicidi e sostanze nutritive. Tradizionalmente sono stati utilizzati organismi sedentari come molluschi e vermi anellidi, ma alcune meduse hanno caratteristiche simili di distribuzione localizzata e in alcuni casi di comportamento sedentario. Sono stati dimostrati ampi gradienti nell'accumulo di contaminanti per un certo numero di specie di meduse planctoniche. Un candidato alternativo al biomonitoraggio è la medusa tropicale/subtropicale capovolta (Cassiopea spp.). Nelle implementazioni di laboratorio e sul campo, Cassiopea accumula contaminanti misurabili nel corso di giorni o settimane, rendendoli ideali per rilevare impulsi a breve termine. Inoltre, la curva di decadimento dei contaminanti varia temporalmente dopo l'esposizione e il tipo di contaminante. Ciò può fornire una stima dei tempi di esposizione. Cassiopea, insieme ad altre meduse, hanno il potenziale per costituire un gruppo di organismi interessante e prezioso per il monitoraggio degli impatti costieri.
2022
2024-02-19
JELLYFISH AS MARINE BIOMONITORS
Jellyfish are abundant in coastal waters across broad latitudinal ranges and are often considered pests and a group that can cause phase shifts in marine ecosystems. Recent studies have highlighted their potential as biomonitors of contaminants including metals, herbicides and nutrients. Traditionally, sedentary organisms like molluscs and annelid worms have been used, but some jellyfish have similar characteristics of localised distributions and in some cases sedentary behaviour. Broad gradients in contaminant accumulation have been shown for a number of planktonic jellyfish species. An alternative biomonitoring candidate is the tropical/sub-tropical upside-down jellyfish (Cassiopea spp.). In laboratory and field deployments, Cassiopea accumulate measurable contaminants over days to weeks, making them ideal for detecting short-term pulses. Furthermore, the decay curve of contaminants varies temporally post-exposure and contaminant type. This can provide an estimate of the timing of exposure. Cassiopea, along with other jellyfish, have the potential to be an interesting and valuable group of organisms for monitoring coastal impacts.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/16779