Il cuore ha il compito principale di pompare il sangue in tutto il corpo. È composto da quattro camere, due atri e due ventricoli, ed è suddiviso in due parti che operano in modo sincrono. Grazie alla sua struttura, consente uno scambio di nutrienti e gas con i polmoni (circolazione polmonare) e tutto l’organismo (circolazione sistemica). Questa funzione è resa possibile dalla conduzione dell’impulso elettrico generato dalla depolarizzazione di cellule specializzate chiamate cellule pacemaker. La conduzione elettrica induce la contrazione del cuore e, con l’aiuto della chiusura e l’apertura delle valvole causate da cambiamenti di pressione, favorisce il flusso sanguigno. L’elettrocardiogramma (ECG) è un esame diagnostico che registra l’attività elettrica del cuore al fine di monitorare il ritmo e la funzionalità cardiaca. Durante l’acquisizione del segnale vengono posizionati degli elettrodi in punti standardizzati della superficie corporea per rilevare la corrente ionica all’interno del torace. Gli esperti nel settore riescono attraverso l’ECG ad identificare comportamenti anomali, analizzando complessi e segmenti specifici che devono presentare una certa morfologia e durata per essere considerati normali. Molte patologie dovute a disfunzioni nella conduzione del segnale cardiaco possono essere trattate e stabilizzate attraverso l’elettrostimolazione cardiaca. La terapia di risincronizzazione cardiaca (CRT) permette la stimolazione del cuore in punti specifici per ristabilire una corretta conduzione del segnale e quindi un efficace pompaggio del sangue. Viene utilizzato uno dispositivo miniaturizzato, come un pacemaker o un defibrillatore impiantabile, che attraverso degli elettrocateteri fissati sull’epicardio, o sull’endocardio se su quest’ultimo non è possibile, stimola le aree malfunzionanti. Tuttavia, la CRT risulta inefficace in circa un terzo dei pazienti; la causa principale è la scelta inadeguata dei siti di stimolazione e della durata degli impulsi. La valutazione del segnale elettrico tramite l’ultra-alta frequenza (UHF) rappresenta un metodo innovativo per identificare immediatamente quali sono i punti di stimolazione che ristabiliscono il normale funzionamento del cuore. Questo studio ha analizzato le mappe di depolarizzazione di 19 pazienti con ritmo normale e in tre configurazioni ottenute attraverso una stimolazione biventricolare (atrio destro, ventricolo destro, ventricolo sinistro) variando gli intervalli tra atrio e ventricoli, ma anche tra i due ventricoli. Analizzando le mappe di depolarizzazione, che presentano il tempo sull’asse delle ascisse e le sei derivazioni precordiali sull’asse delle ordinate, è stato possibile valutare quale tipo di stimolazione risulta più efficace per ogni paziente; il metodo migliore è quello che evidenzia un sincronismo nell’attivazione cellulare. I risultati, inoltre, hanno confermato l’immediatezza dei risultati di tale tecnica, rendendola così estremamente rivoluzionaria. In futuro si prevede di migliorare gli algoritmi utilizzati per la creazione delle mappe, al fine di identificare con maggiore precisione i punti di depolarizzazione cellulare a seguito di una stimolazione biventricolare. Migliorando la tecnica si potranno ridurre i costi di utilizzo della metodologia, rendendola più accessibile. Inoltre, si punterà a sviluppare ulteriori applicazioni dell'UHF per diagnosticare patologie evitando esami più invasivi.

ULTRA-ALTA FREQUENZA PER LA VALUTAZIONE DELLA STIMOLAZIONE CARDIACA BICAMERALE

GIACCHÈ, MARTINA
2023/2024

Abstract

Il cuore ha il compito principale di pompare il sangue in tutto il corpo. È composto da quattro camere, due atri e due ventricoli, ed è suddiviso in due parti che operano in modo sincrono. Grazie alla sua struttura, consente uno scambio di nutrienti e gas con i polmoni (circolazione polmonare) e tutto l’organismo (circolazione sistemica). Questa funzione è resa possibile dalla conduzione dell’impulso elettrico generato dalla depolarizzazione di cellule specializzate chiamate cellule pacemaker. La conduzione elettrica induce la contrazione del cuore e, con l’aiuto della chiusura e l’apertura delle valvole causate da cambiamenti di pressione, favorisce il flusso sanguigno. L’elettrocardiogramma (ECG) è un esame diagnostico che registra l’attività elettrica del cuore al fine di monitorare il ritmo e la funzionalità cardiaca. Durante l’acquisizione del segnale vengono posizionati degli elettrodi in punti standardizzati della superficie corporea per rilevare la corrente ionica all’interno del torace. Gli esperti nel settore riescono attraverso l’ECG ad identificare comportamenti anomali, analizzando complessi e segmenti specifici che devono presentare una certa morfologia e durata per essere considerati normali. Molte patologie dovute a disfunzioni nella conduzione del segnale cardiaco possono essere trattate e stabilizzate attraverso l’elettrostimolazione cardiaca. La terapia di risincronizzazione cardiaca (CRT) permette la stimolazione del cuore in punti specifici per ristabilire una corretta conduzione del segnale e quindi un efficace pompaggio del sangue. Viene utilizzato uno dispositivo miniaturizzato, come un pacemaker o un defibrillatore impiantabile, che attraverso degli elettrocateteri fissati sull’epicardio, o sull’endocardio se su quest’ultimo non è possibile, stimola le aree malfunzionanti. Tuttavia, la CRT risulta inefficace in circa un terzo dei pazienti; la causa principale è la scelta inadeguata dei siti di stimolazione e della durata degli impulsi. La valutazione del segnale elettrico tramite l’ultra-alta frequenza (UHF) rappresenta un metodo innovativo per identificare immediatamente quali sono i punti di stimolazione che ristabiliscono il normale funzionamento del cuore. Questo studio ha analizzato le mappe di depolarizzazione di 19 pazienti con ritmo normale e in tre configurazioni ottenute attraverso una stimolazione biventricolare (atrio destro, ventricolo destro, ventricolo sinistro) variando gli intervalli tra atrio e ventricoli, ma anche tra i due ventricoli. Analizzando le mappe di depolarizzazione, che presentano il tempo sull’asse delle ascisse e le sei derivazioni precordiali sull’asse delle ordinate, è stato possibile valutare quale tipo di stimolazione risulta più efficace per ogni paziente; il metodo migliore è quello che evidenzia un sincronismo nell’attivazione cellulare. I risultati, inoltre, hanno confermato l’immediatezza dei risultati di tale tecnica, rendendola così estremamente rivoluzionaria. In futuro si prevede di migliorare gli algoritmi utilizzati per la creazione delle mappe, al fine di identificare con maggiore precisione i punti di depolarizzazione cellulare a seguito di una stimolazione biventricolare. Migliorando la tecnica si potranno ridurre i costi di utilizzo della metodologia, rendendola più accessibile. Inoltre, si punterà a sviluppare ulteriori applicazioni dell'UHF per diagnosticare patologie evitando esami più invasivi.
2023
2024-07-19
ULTRA-HIGH FREQUENCY FOR THE ASSESSMENT OF BICAMERAL CARDIAC PACING
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
tesi (1).pdf

embargo fino al 20/01/2026

Dimensione 1.61 MB
Formato Adobe PDF
1.61 MB Adobe PDF

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/17860