Background Le infezioni del torrente circolatorio (Bloodstream Infections, BSI) ad opera di batteri e funghi costituiscono un’importante causa di morbilità e mortalità a livello globale, rappresentando una frequente complicanza delle infezioni virali. L’impatto delle BSI sul decorso clinico dei pazienti affetti da Coronavirus disease 2019 (COVID-19) merita una approfondita valutazione. Obiettivi Lo studio si propone di analizzare retrospettivamente incidenza, ecologia ed impatto clinico delle BSI in pazienti affetti da COVID-19 ricoverati presso un centro di secondo livello del Centro Italia nel primo semestre dell’anno 2020. Materiali e metodi Studio monocentrico retrospettivo osservazionale condotto presso l’Ospedale San Salvatore di Pesaro – Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord. Sono stati inclusi tutti i pazienti con emocoltura positiva ricoverati nel primo semestre (Gennaio-Giugno) dell’anno 2020 ed il controllo è stato eseguito su pazienti con emocoltura positiva ricoverati nel medesimo semestre dell’anno 2019. Risultati Sono state analizzate 415 emocolture positive: 244 relative al primo semestre 2019 e 171 relative al primo semestre 2020 (115 relative a pazienti non COVID-19 e 56 relative a pazienti COVID-19). L’incidenza delle BSI non presenta variazioni tra 2019 e 2020 ma tra i pazienti 2020 aumentano gli isolamenti di Klebsiella pneumoniae ed Acinetobacter baumannii. Nei pazienti non affetti da COVID-19 del 2020 l’incidenza di BSI si riduce del 31% rispetto al 2019 (2,06% vs 1,42%; p=0.000874), mentre nei pazienti affetti da COVID-19 aumenta del 4,4%, (2,06% vs 9.16%; p < 0,00001); inoltre questi ultimi presentano una aumentata incidenza dei seguenti isolamenti: Klebsiella pneumoniae (KPC), Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa , Candida spp. , Klebsiella spp. (non KPC) , Enterococcus faecalis , Staphylococcus aureus (MRSA e MSSA). I pazienti affetti da COVID-19 mostrano, rispetto ai non affetti, maggiore frequenza di ricovero in ICU (sia prima, che al momento della BSI), periodo di degenza ospedaliera media maggiore, sono più frequentemente portatori di CVC, hanno una ridotta clearance microbiologica e sono gravati da maggiore mortalità a 7 a 30 giorni dall’insorgenza della BSI. La mortalità a 30 giorni dall’esordio della BSI risulta in generale aumentata nel 2020 (23% vs 33%; p=0,020762), in particolare tra i pazienti affetti da COVID-19 rispetto sia ai pazienti del 2019 (23% vs 52%; p=0,000011), sia ai pazienti del 2020 non affetti da COVID-19 (24% vs 52%; p=0,000354). Conclusioni Nei pazienti affetti da COVID-19 è stato osservato un aumento dell’incidenza di BSI, accompagnato dall’aumento degli isolamenti di microrganismi multiresistenti ed opportunisti, ed un incremento della mortalità a 30 giorni dall’esordio di BSI.
Le infezioni del torrente circolatorio nel paziente affetto da COVID-19: emergenza di microrganismi multiresistenti ed impatto clinico
BAROCCI, IACOPO
2019/2020
Abstract
Background Le infezioni del torrente circolatorio (Bloodstream Infections, BSI) ad opera di batteri e funghi costituiscono un’importante causa di morbilità e mortalità a livello globale, rappresentando una frequente complicanza delle infezioni virali. L’impatto delle BSI sul decorso clinico dei pazienti affetti da Coronavirus disease 2019 (COVID-19) merita una approfondita valutazione. Obiettivi Lo studio si propone di analizzare retrospettivamente incidenza, ecologia ed impatto clinico delle BSI in pazienti affetti da COVID-19 ricoverati presso un centro di secondo livello del Centro Italia nel primo semestre dell’anno 2020. Materiali e metodi Studio monocentrico retrospettivo osservazionale condotto presso l’Ospedale San Salvatore di Pesaro – Azienda Ospedali Riuniti Marche Nord. Sono stati inclusi tutti i pazienti con emocoltura positiva ricoverati nel primo semestre (Gennaio-Giugno) dell’anno 2020 ed il controllo è stato eseguito su pazienti con emocoltura positiva ricoverati nel medesimo semestre dell’anno 2019. Risultati Sono state analizzate 415 emocolture positive: 244 relative al primo semestre 2019 e 171 relative al primo semestre 2020 (115 relative a pazienti non COVID-19 e 56 relative a pazienti COVID-19). L’incidenza delle BSI non presenta variazioni tra 2019 e 2020 ma tra i pazienti 2020 aumentano gli isolamenti di Klebsiella pneumoniae ed Acinetobacter baumannii. Nei pazienti non affetti da COVID-19 del 2020 l’incidenza di BSI si riduce del 31% rispetto al 2019 (2,06% vs 1,42%; p=0.000874), mentre nei pazienti affetti da COVID-19 aumenta del 4,4%, (2,06% vs 9.16%; p < 0,00001); inoltre questi ultimi presentano una aumentata incidenza dei seguenti isolamenti: Klebsiella pneumoniae (KPC), Acinetobacter baumannii, Pseudomonas aeruginosa , Candida spp. , Klebsiella spp. (non KPC) , Enterococcus faecalis , Staphylococcus aureus (MRSA e MSSA). I pazienti affetti da COVID-19 mostrano, rispetto ai non affetti, maggiore frequenza di ricovero in ICU (sia prima, che al momento della BSI), periodo di degenza ospedaliera media maggiore, sono più frequentemente portatori di CVC, hanno una ridotta clearance microbiologica e sono gravati da maggiore mortalità a 7 a 30 giorni dall’insorgenza della BSI. La mortalità a 30 giorni dall’esordio della BSI risulta in generale aumentata nel 2020 (23% vs 33%; p=0,020762), in particolare tra i pazienti affetti da COVID-19 rispetto sia ai pazienti del 2019 (23% vs 52%; p=0,000011), sia ai pazienti del 2020 non affetti da COVID-19 (24% vs 52%; p=0,000354). Conclusioni Nei pazienti affetti da COVID-19 è stato osservato un aumento dell’incidenza di BSI, accompagnato dall’aumento degli isolamenti di microrganismi multiresistenti ed opportunisti, ed un incremento della mortalità a 30 giorni dall’esordio di BSI.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
Tesi Medicina e Chirurgia - Barocci Iacopo 1025161.pdf
embargo fino al 19/10/2026
Dimensione
3.49 MB
Formato
Adobe PDF
|
3.49 MB | Adobe PDF |
I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
https://hdl.handle.net/20.500.12075/1799