Alzheimer's disease is the most common neurodegenerative disease, accounting for 50%-80% of dementia cases, and is therefore a major public health concern given the increasing aging of the population worldwide. At the basis of this disease is the formation of amyloid plaques, toxic oligomeric formations that accumulate in the spaces between nerve cells. The formation of Aβ peptides (amyloid plaques) results from the amyloidogenic degradation of the amyloid precursor protein (APP). In addition to the amyloidogenic APP pathway whose result is the production of Aβ peptides, there is also a non-amyloidogenic pathway whose result is a protein which instead has a neurotrophic function called sAPPα. Currently available treatments provide only symptomatic relief, underscoring the need for disease-modifying drugs. Several studies demonstrate that modulation of the serotonergic system may represent a promising strategy to combat this disease. This modulation can be exercised in different ways: through the use of SSRIs, thus inhibiting the reabsorption of serotonin at the synaptic level; acting on serotonin receptors through the administration of agonists as in the case of 5-HT4 receptors or antagonists in the case of 5-HT6; through the use of psychedelic substances in the right doses; with a combined therapy that modulates the serotonergic system and simultaneously inhibits the degradation of acetylcholine, which Alzheimer's patients lack. It will be interesting to observe whether, with the progress of these studies focused on serotonergic modulation, a definitive solution will be found to combat this terrible disease.

Il morbo di Alzheimer è la malattia neurodegenerativa più comune, rappresenta il 50%-80% dei casi di demenza, perciò, è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica, dato il crescente invecchiamento della popolazione in tutto il mondo. Alla base di questa malattia c’è la formazione di placche amiloidi, formazioni tossiche oligomeriche che si accumulano negli spazi tra le cellule nervose. La formazione dei peptidi Aβ (placche amiloidi) deriva dalla degradazione amiloidogenica della proteina precursore dell’amiloide (APP). Oltre la via amiloidogenica della APP il cui risultato è la produzione di peptidi Aβ, è presente anche una via non amiloidogenica il cui risultato è una proteina che invece ha funzione neurotrofica chiamata sAPPα. I trattamenti attualmente disponibili forniscono solo sollievo sintomatico, sottolineando la necessità di farmaci modificanti la malattia. Diversi studi dimostrano che la modulazione del sistema serotoninergico può rappresentare una strategia promettente per combattere questa malattia. Tale modulazione può essere esercitata in diversi modi: attraverso l’utilizzo di SSRI andando così ad inibire il riassorbimento della serotonina a livello sinaptico; agendo sui recettori serotoninergici tramite la somministrazione di agonisti come nel caso dei recettori 5-HT4 o di antagonisti nel caso di 5-HT6; tramite l’utilizzo nelle giuste dosi di sostanze psichedeliche; con una terapia combinata che modula il sistema serotoninergico e contemporaneamente inibisce la degradazione dell'acetilcolina, di cui hanno carenza i malati d’Alzheimer. Sarà interessante osservare se con il progredire di questi studi incentrati sulla modulazione serotoninergica si potrà trovare una soluzione definitiva volta a contrastare questa terribile malattia.

MODULAZIONE SEROTONINERGICA: UNA RISORSA CONTRO LA MALATTIA DI ALZHEIMER

DAMIANI PIETRAFORTE, CRISTIANO
2023/2024

Abstract

Alzheimer's disease is the most common neurodegenerative disease, accounting for 50%-80% of dementia cases, and is therefore a major public health concern given the increasing aging of the population worldwide. At the basis of this disease is the formation of amyloid plaques, toxic oligomeric formations that accumulate in the spaces between nerve cells. The formation of Aβ peptides (amyloid plaques) results from the amyloidogenic degradation of the amyloid precursor protein (APP). In addition to the amyloidogenic APP pathway whose result is the production of Aβ peptides, there is also a non-amyloidogenic pathway whose result is a protein which instead has a neurotrophic function called sAPPα. Currently available treatments provide only symptomatic relief, underscoring the need for disease-modifying drugs. Several studies demonstrate that modulation of the serotonergic system may represent a promising strategy to combat this disease. This modulation can be exercised in different ways: through the use of SSRIs, thus inhibiting the reabsorption of serotonin at the synaptic level; acting on serotonin receptors through the administration of agonists as in the case of 5-HT4 receptors or antagonists in the case of 5-HT6; through the use of psychedelic substances in the right doses; with a combined therapy that modulates the serotonergic system and simultaneously inhibits the degradation of acetylcholine, which Alzheimer's patients lack. It will be interesting to observe whether, with the progress of these studies focused on serotonergic modulation, a definitive solution will be found to combat this terrible disease.
2023
2024-07-22
SEROTONINERGIC MODULATION: A RESOURCE AGAINST ALZHEIMER'S DISEASE
Il morbo di Alzheimer è la malattia neurodegenerativa più comune, rappresenta il 50%-80% dei casi di demenza, perciò, è una delle principali preoccupazioni per la salute pubblica, dato il crescente invecchiamento della popolazione in tutto il mondo. Alla base di questa malattia c’è la formazione di placche amiloidi, formazioni tossiche oligomeriche che si accumulano negli spazi tra le cellule nervose. La formazione dei peptidi Aβ (placche amiloidi) deriva dalla degradazione amiloidogenica della proteina precursore dell’amiloide (APP). Oltre la via amiloidogenica della APP il cui risultato è la produzione di peptidi Aβ, è presente anche una via non amiloidogenica il cui risultato è una proteina che invece ha funzione neurotrofica chiamata sAPPα. I trattamenti attualmente disponibili forniscono solo sollievo sintomatico, sottolineando la necessità di farmaci modificanti la malattia. Diversi studi dimostrano che la modulazione del sistema serotoninergico può rappresentare una strategia promettente per combattere questa malattia. Tale modulazione può essere esercitata in diversi modi: attraverso l’utilizzo di SSRI andando così ad inibire il riassorbimento della serotonina a livello sinaptico; agendo sui recettori serotoninergici tramite la somministrazione di agonisti come nel caso dei recettori 5-HT4 o di antagonisti nel caso di 5-HT6; tramite l’utilizzo nelle giuste dosi di sostanze psichedeliche; con una terapia combinata che modula il sistema serotoninergico e contemporaneamente inibisce la degradazione dell'acetilcolina, di cui hanno carenza i malati d’Alzheimer. Sarà interessante osservare se con il progredire di questi studi incentrati sulla modulazione serotoninergica si potrà trovare una soluzione definitiva volta a contrastare questa terribile malattia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/18164