La litiasi biliare è un disordine molto comune nel mondo occidentale e la sua forma più comune è la colelitiasi. Questa si calcola essere largamente sottodiagnosticata, essendo sintomatica nel 10-25% dei casi; di questi dall’8 al 10% presenta associata una litiasi secondaria della via biliare principale (VBP), la forma più comune di coledocolitiasi nel mondo occidentale. La litiasi della VBP può essere sintomatica o, più comunemente, asintomatica: in entrambi i casi comunque ne è raccomandato il trattamento. Il trattamento della coledocolitiasi può essere chirurgico o endoscopico; la scelta di un trattamento endoscopico può essere preferibile nei centri periferici e, soprattutto nelle forme difficili di litiasi biliare. Le tecniche convenzionali, come la sfinterotomia endoscopica seguita dall’estrazione con cestello di Dormia o pallone di Fogarty, sono efficaci nella maggior parte dei calcoli, ma la loro efficacia diminuisce progressivamente all’aumentare della dimensione di questi: sopra i 15 mm è frequentemente necessario il ricorso alla litotrissia. La litotrissia meccanica, tecnica ampiamente disponibile, semplice e conveniente, rappresenta il trattamento di prima linea nella maggior parte dei calcoli che necessitano la frammentazione. Per calcoli molto grandi, di forma irregolare e\o impattanti la sua efficacia è molto ridotta: si rendono perciò necessarie procedure alternative come la litotrissia elettroidraulica (EHL) sotto visione colangioscopica. L’introduzione di questa innovativa tecnologia nel presidio ospedaliero A. Murri di Fermo ha reso necessaria una revisione delle procedure per il trattamento della litiasi difficile della VBP in questo centro, che rappresenta il riferimento in questo campo anche per le province vicine. È stato quindi condotto uno studio osservazionale su un campione di 16 pazienti sottoposti a litotrissia elettroidraulica nel primo anno di esperienza con questa tecnica, al fine di valutare l’efficacia del sistema Autolith® Touch di Boston Scientific accoppiato al sistema Spyglass™ DS della stessa azienda, nel trattamento dei calcoli difficili non gestibili con le altre metodiche disponibili. L’efficacia riscontrata si è dimostrata in linea con gli altri studi in letteratura, sebbene sembri che la pulizia della VBP si sia ottenuta con un numero maggiore di sedute rispetto ad essi. Lo studio è stato condotto anche al fine di valutare una strategia nel trattamento della litiasi difficile della VBP nel contesto specifico di un centro periferico, che tenga conto di questa nuova opzione terapeutica. A tal fine viene proposto un algoritmo basato su una revisione della letteratura e sui dati raccolti in questa esperienza, che guidi il clinico alla scelta dell’opzione migliore tra quelle disponibili nel territorio di riferimento. Poiché la litotrissia con Autolith® presenta dei costi significativi, si è valutato anche l’aspetto economico ed è emerso che, se usata in casi selezionati, questa nuova tecnologia può perfino ridurre la spesa del SSN per il trattamento della litiasi biliare difficile. Utilizzandola come prima linea in pazienti che presentino fattori di rischio importanti per il fallimento della litotrissia meccanica è possibile ridurre il numero di procedure endoscopiche, riducendo oltre ai costi, anche stress e rischi per il paziente. La più grossa limitazione di questa esperienza, condotta nel pieno dell’emergenza pandemica da SARS-CoV-2, è la ridotta disponibilità di pazienti, che incide inevitabilmente sulla significatività dei risultati. I dati ottenuti da questo studio preliminare dovranno essere confermati da studi più ampi e necessariamente più lunghi, vista la ristretta quota di pazienti ai quali questa tecnica si rivolge.
La litotrissia elettroidraulica sotto guida Spyglass™ nella litiasi difficile della via biliare principale: esperienza preliminare
BENIGNI, VALERIO
2019/2020
Abstract
La litiasi biliare è un disordine molto comune nel mondo occidentale e la sua forma più comune è la colelitiasi. Questa si calcola essere largamente sottodiagnosticata, essendo sintomatica nel 10-25% dei casi; di questi dall’8 al 10% presenta associata una litiasi secondaria della via biliare principale (VBP), la forma più comune di coledocolitiasi nel mondo occidentale. La litiasi della VBP può essere sintomatica o, più comunemente, asintomatica: in entrambi i casi comunque ne è raccomandato il trattamento. Il trattamento della coledocolitiasi può essere chirurgico o endoscopico; la scelta di un trattamento endoscopico può essere preferibile nei centri periferici e, soprattutto nelle forme difficili di litiasi biliare. Le tecniche convenzionali, come la sfinterotomia endoscopica seguita dall’estrazione con cestello di Dormia o pallone di Fogarty, sono efficaci nella maggior parte dei calcoli, ma la loro efficacia diminuisce progressivamente all’aumentare della dimensione di questi: sopra i 15 mm è frequentemente necessario il ricorso alla litotrissia. La litotrissia meccanica, tecnica ampiamente disponibile, semplice e conveniente, rappresenta il trattamento di prima linea nella maggior parte dei calcoli che necessitano la frammentazione. Per calcoli molto grandi, di forma irregolare e\o impattanti la sua efficacia è molto ridotta: si rendono perciò necessarie procedure alternative come la litotrissia elettroidraulica (EHL) sotto visione colangioscopica. L’introduzione di questa innovativa tecnologia nel presidio ospedaliero A. Murri di Fermo ha reso necessaria una revisione delle procedure per il trattamento della litiasi difficile della VBP in questo centro, che rappresenta il riferimento in questo campo anche per le province vicine. È stato quindi condotto uno studio osservazionale su un campione di 16 pazienti sottoposti a litotrissia elettroidraulica nel primo anno di esperienza con questa tecnica, al fine di valutare l’efficacia del sistema Autolith® Touch di Boston Scientific accoppiato al sistema Spyglass™ DS della stessa azienda, nel trattamento dei calcoli difficili non gestibili con le altre metodiche disponibili. L’efficacia riscontrata si è dimostrata in linea con gli altri studi in letteratura, sebbene sembri che la pulizia della VBP si sia ottenuta con un numero maggiore di sedute rispetto ad essi. Lo studio è stato condotto anche al fine di valutare una strategia nel trattamento della litiasi difficile della VBP nel contesto specifico di un centro periferico, che tenga conto di questa nuova opzione terapeutica. A tal fine viene proposto un algoritmo basato su una revisione della letteratura e sui dati raccolti in questa esperienza, che guidi il clinico alla scelta dell’opzione migliore tra quelle disponibili nel territorio di riferimento. Poiché la litotrissia con Autolith® presenta dei costi significativi, si è valutato anche l’aspetto economico ed è emerso che, se usata in casi selezionati, questa nuova tecnologia può perfino ridurre la spesa del SSN per il trattamento della litiasi biliare difficile. Utilizzandola come prima linea in pazienti che presentino fattori di rischio importanti per il fallimento della litotrissia meccanica è possibile ridurre il numero di procedure endoscopiche, riducendo oltre ai costi, anche stress e rischi per il paziente. La più grossa limitazione di questa esperienza, condotta nel pieno dell’emergenza pandemica da SARS-CoV-2, è la ridotta disponibilità di pazienti, che incide inevitabilmente sulla significatività dei risultati. I dati ottenuti da questo studio preliminare dovranno essere confermati da studi più ampi e necessariamente più lunghi, vista la ristretta quota di pazienti ai quali questa tecnica si rivolge.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/1843