Recettori del gusto e sensibilità gustativa in relazione al BMI

Background and objectives: The present study was conducted to evaluate the relationship between taste identification ability and body mass index (BMI) by studying the response to the administration of different taste stimuli to both sides of the tongue in three different groups of subjects. Subjects and methods: Thirty healthy normal-weight volunteers, 19 healthy overweight subjects, and 22 obese subjects were enrolled. For each subject, the lateralization Oldfield score, body weight, height, and blood pressure were determined. The taste test is based on filter paper strips soaked with 4 taste stimuli presented at different concentrations to evoke 4 basic taste qualities (salty, sour, sweet, and bitter); pure rapeseed oil and water were also administered to evoke fat and neutral taste qualities. The stimuli were applied to each side of the protruded tongue. Subjects were asked to identify the taste from a list of eight descriptions according to a multiple choice paradigm. Results: The results showed a general lowering of taste sensitivity with the increase of BMI, except for the taste of fat with rapeseed oil as the stimulus. Other variables affecting taste sensitivity are age (negative association), gender (women generally show higher sensitivity), and taste stimuli concentration (positive association). Conclusions: Our findings could provide important insights into how new therapies could be designed for weight loss and long-term weight maintenance and how diets could be planned combining the correct caloric and nutritional supply with individual taste preferences.

Contesto e obiettivi: Il presente studio è stato condotto per valutare la relazione tra capacità di identificazione del gusto e indice di massa corporea (BMI) studiando la risposta alla somministrazione di diversi stimoli gustativi su entrambi i lati della lingua in tre diversi gruppi di soggetti. Soggetti e metodi: sono stati arruolati trenta volontari sani di peso normale, 19 soggetti sani in sovrappeso e 22 soggetti obesi. Per ciascun soggetto sono stati determinati il punteggio Oldfield di lateralizzazione, il peso corporeo, l'altezza e la pressione sanguigna. Il test del gusto si basa su strisce di carta da filtro imbevute di 4 stimoli gustativi presentati a diverse concentrazioni per evocare 4 qualità gustative fondamentali (salato, acido, dolce e amaro); sono stati somministrati anche olio di colza puro e acqua per evocare qualità gustative grasse e neutre. Gli stimoli sono stati applicati su ciascun lato della lingua sporgente. Ai soggetti è stato chiesto di identificare il gusto da un elenco di otto descrizioni secondo un paradigma a scelta multipla. Risultati: I risultati hanno mostrato un generale abbassamento della sensibilità al gusto con l'aumento del BMI, ad eccezione del gusto del grasso con olio di colza come stimolo. Altre variabili che influenzano la sensibilità al gusto sono l'età (associazione negativa), il sesso (le donne generalmente mostrano una sensibilità maggiore) e la concentrazione degli stimoli gustativi (associazione positiva). Conclusioni: i nostri risultati potrebbero fornire importanti spunti su come nuove terapie potrebbero essere progettate per la perdita di peso e il mantenimento del peso a lungo termine e su come le diete potrebbero essere pianificate combinando il corretto apporto calorico e nutrizionale con le preferenze di gusto individuali.