Lo scopo di questa tesi è di approfondire la ricerca sulla regolazione cardiaca autonomica di un soggetto con sindrome di Down attraverso l’utilizzo di sensori indossabili di ultima generazione. Il cuore è un organo muscolare cavo che pompando il sangue permette di irrorare tutto il corpo attraverso il sistema circolatorio. L'attività elettrica del cuore viene monitorata attraverso l'elettrocardiogramma,il quale è uno strumento che analizza istante per istante il potenziale elettrico del cuore sviluppato durante l'eccitazione delle fibre che lo compongono. Ogni dispositivo di monitoraggio cardiaco deve necessariamente acquisire le derivazioni fondamentali. Per l’acquisizione, sono stati utilizzati il Kardia Mobile 6L e il BioHarness 3.0 Zephyr, che monitorano l’attività cardiaca in maniera non invasiva mantenendo comunque un elevata accuratezza. Lo studio ha coinvolto due soggetti: un soggetto affetto da sindrome di Down e un altro soggetto reputato sano. ciascuno di essi è stato è stato sottoposto a diverse condizioni sperimentali come: recupero pre e post allenamento, sessione di allenamento, condizione supina, ortostatismo attivo e camminata. Ciascuna di queste condizioni è stata acquisita seguendo dei precisi protocolli stilati appositamente per l’utilizzo dei sensori utilizzati in questo studio. Attraverso l’analisi della variabilità della frequenza cardiaca è stato possibile valutare la risposta autonomica del cuore di ciascuno dei soggetti nelle diverse condizioni di acquisizione. Le acquisizioni hanno mostrato un’alterazione significativa dell’attività simpatica nel soggetto con sindrome di Down, dove l’aumento dell’attività parasimpatica può rappresentare uno squilibrio autonomico che comprometterebbe la capacità di adattamento da parte del cuore a stimoli fisiologici ed esterni. L’utilizzo dei sensori di ultima generazione come il BioHarness 3.0 e il Kardia Mobile 6L ha permesso di ottenere delle acquisizioni accurate da cui sono stati estratti dei parametri significativi che hanno offerto una visione completa della regolazione autonomica dei due soggetti. Questo studio, inoltre, sottolinea il potenziale clinico dei sensori utilizzati e le possibili implicazioni future di tali strumenti per il monitoraggio e le diagnosi di soggetti affetti da sindrome di Down.
UTILIZZO DEI SENSORI INDOSSABILI PER LA VALUTAZIONE DELLA REGOLAZIONE CARDIACA NEI SOGGETTI CON LA SINDROME DI DOWN
BRUNO, RUGGERO LORIS
2023/2024
Abstract
Lo scopo di questa tesi è di approfondire la ricerca sulla regolazione cardiaca autonomica di un soggetto con sindrome di Down attraverso l’utilizzo di sensori indossabili di ultima generazione. Il cuore è un organo muscolare cavo che pompando il sangue permette di irrorare tutto il corpo attraverso il sistema circolatorio. L'attività elettrica del cuore viene monitorata attraverso l'elettrocardiogramma,il quale è uno strumento che analizza istante per istante il potenziale elettrico del cuore sviluppato durante l'eccitazione delle fibre che lo compongono. Ogni dispositivo di monitoraggio cardiaco deve necessariamente acquisire le derivazioni fondamentali. Per l’acquisizione, sono stati utilizzati il Kardia Mobile 6L e il BioHarness 3.0 Zephyr, che monitorano l’attività cardiaca in maniera non invasiva mantenendo comunque un elevata accuratezza. Lo studio ha coinvolto due soggetti: un soggetto affetto da sindrome di Down e un altro soggetto reputato sano. ciascuno di essi è stato è stato sottoposto a diverse condizioni sperimentali come: recupero pre e post allenamento, sessione di allenamento, condizione supina, ortostatismo attivo e camminata. Ciascuna di queste condizioni è stata acquisita seguendo dei precisi protocolli stilati appositamente per l’utilizzo dei sensori utilizzati in questo studio. Attraverso l’analisi della variabilità della frequenza cardiaca è stato possibile valutare la risposta autonomica del cuore di ciascuno dei soggetti nelle diverse condizioni di acquisizione. Le acquisizioni hanno mostrato un’alterazione significativa dell’attività simpatica nel soggetto con sindrome di Down, dove l’aumento dell’attività parasimpatica può rappresentare uno squilibrio autonomico che comprometterebbe la capacità di adattamento da parte del cuore a stimoli fisiologici ed esterni. L’utilizzo dei sensori di ultima generazione come il BioHarness 3.0 e il Kardia Mobile 6L ha permesso di ottenere delle acquisizioni accurate da cui sono stati estratti dei parametri significativi che hanno offerto una visione completa della regolazione autonomica dei due soggetti. Questo studio, inoltre, sottolinea il potenziale clinico dei sensori utilizzati e le possibili implicazioni future di tali strumenti per il monitoraggio e le diagnosi di soggetti affetti da sindrome di Down.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/19425