L’autoregolazione è una componente essenziale nel nostro sviluppo. Grazie ad essa riusciamo a relazionarci con gli altri, adottando comportamenti socialmente accettabili. Questa capacità viene promossa fin dai primi anni di vita grazie alla co-regolazione tra i caregiver e il proprio bambino. Attraverso questo processo il bambino inizia a sviluppare iniziali strategie di autoregolazione che nel tempo si rafforzano e fanno da base per poter sviluppare competenze sempre più complesse. Quando questo processo risulta carente o non avviene, quello che il soggetto manifesta sono comportamenti disfunzionali, difficilmente controllabili in termini di intensità e durata. Il presente studio tratta l’importanza della terapia neuro e psicomotoria incentrata sull’autoregolazione in bambini con arrivo tardivo e senza diagnosi, per dimostrare come questa possa essere uno strumento utile anche a tutta l’equipe multidisciplinare per comprendere il reale profilo di sviluppo e le reali competenze del bambino. Il campione è formato da due bambini di cinque anni e mezzo, entrambi con una presa in carico tardiva e sottoposti a terapia neuro e psicomotoria intensiva. A inizio terapia neuro e psicomotoria, i bambini mostravano scarsa interazione e collaborazione con il TNPEE. Sono state proposte attività specifiche per regolare i comportamenti disfunzionali in tre momenti chiave: T0, T1 e T2. Tramite l’utilizzo di valutazione neuro e psicomotoria e di una griglia osservativa creata appositamente per lo studio, si è monitorata l’evoluzione dei bambini nel tempo. Dopo 9 mesi di studio, nonostante profili abbastanza omogenei a T0, si osservano, invece, a T2 differenze importanti, che risiedono nelle competenze socio-relazionali per uno caso e gravi disturbi del linguaggio nell’altro. Questo risultato sottolinea come la terapia neuro e psicomotorio, considerata come unico strumento che permette di lavorare su mancate strategie di regolazione, può far emergere nel tempo le reali difficoltà che si nascondono dietro comportamenti disfunzionali, permettendo così l’elaborazione di un piano terapeutico personalizzato sulle esigenze specifiche di ciascun bambino.
Terapia neuro e psicomotoria in pazienti con deficit di autoregolazione e presa in carico tardiva: implicazioni del profilo di sviluppo nel processo di diagnosi differenziale
MAGGINI, ARIANNA
2023/2024
Abstract
L’autoregolazione è una componente essenziale nel nostro sviluppo. Grazie ad essa riusciamo a relazionarci con gli altri, adottando comportamenti socialmente accettabili. Questa capacità viene promossa fin dai primi anni di vita grazie alla co-regolazione tra i caregiver e il proprio bambino. Attraverso questo processo il bambino inizia a sviluppare iniziali strategie di autoregolazione che nel tempo si rafforzano e fanno da base per poter sviluppare competenze sempre più complesse. Quando questo processo risulta carente o non avviene, quello che il soggetto manifesta sono comportamenti disfunzionali, difficilmente controllabili in termini di intensità e durata. Il presente studio tratta l’importanza della terapia neuro e psicomotoria incentrata sull’autoregolazione in bambini con arrivo tardivo e senza diagnosi, per dimostrare come questa possa essere uno strumento utile anche a tutta l’equipe multidisciplinare per comprendere il reale profilo di sviluppo e le reali competenze del bambino. Il campione è formato da due bambini di cinque anni e mezzo, entrambi con una presa in carico tardiva e sottoposti a terapia neuro e psicomotoria intensiva. A inizio terapia neuro e psicomotoria, i bambini mostravano scarsa interazione e collaborazione con il TNPEE. Sono state proposte attività specifiche per regolare i comportamenti disfunzionali in tre momenti chiave: T0, T1 e T2. Tramite l’utilizzo di valutazione neuro e psicomotoria e di una griglia osservativa creata appositamente per lo studio, si è monitorata l’evoluzione dei bambini nel tempo. Dopo 9 mesi di studio, nonostante profili abbastanza omogenei a T0, si osservano, invece, a T2 differenze importanti, che risiedono nelle competenze socio-relazionali per uno caso e gravi disturbi del linguaggio nell’altro. Questo risultato sottolinea come la terapia neuro e psicomotorio, considerata come unico strumento che permette di lavorare su mancate strategie di regolazione, può far emergere nel tempo le reali difficoltà che si nascondono dietro comportamenti disfunzionali, permettendo così l’elaborazione di un piano terapeutico personalizzato sulle esigenze specifiche di ciascun bambino.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/19671