L’asbesto o amianto, un gruppo di minerali silicati, è stato ampiamente utilizzato per le sue proprietà chimico-fisiche, ma la sua tossicità è stata riconosciuta dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), che lo ha classificato come cancerogeno certo. Nonostante le normative attuali ne vietino l’utilizzo in molti paesi compresa l’Italia, l’esposizione alle fibre di asbesto persiste, soprattutto durante interventi di manutenzione, rendendo fondamentale lo sviluppo di opportune metodologie analitiche per il rilevamento e la quantificazione delle fibre nei campioni biologici di individui affetti da patologie asbesto-correlate, ai fini di una precisa diagnosi di esposizione. Infatti, l’inalazione delle fibre di amianto può causare patologie gravi come asbestosi, placche pleuriche, carcinoma polmonare e mesotelioma. Queste malattie sono caratterizzate da un lungo periodo di latenza e richiedono un approccio multidisciplinare per la diagnosi, che integra dati anamnestici, clinici e istologici. La quantificazione delle fibre e dei corpi dell’asbesto nei tessuti polmonari è quindi essenziale per dimostrare l’esposizione. Questo lavoro si è concentrato sull’applicazione di metodiche innovative per la quantificazione e la conta delle fibre e dei corpi dell’asbesto. In particolare, sono stati esplorati vantaggi e rese del metodo di estrazione magnetico, che si basa sull’applicazione di un campo magnetico per separare le fibre in modo più efficiente dai contaminanti sfruttandone il rivestimento ferro-proteico; questa nuova metodica è stata confrontata con i risultati ottenuti da tecniche consolidate come quella di Roggli e la sua variante modificata, che riduce passaggi complessi migliorando il recupero delle fibre. I risultati ottenuti indicano che le tecniche più recenti, come quelle che utilizzano filtri moderni o separazione magnetica, offrono vantaggi significativi in termini di affidabilità e precisione, riducendo errori e perdite di campioni.
Comparazione tra metodi di identificazione e conta di fibre e corpi dell'asbesto
CEDIOLI, GAIA
2023/2024
Abstract
L’asbesto o amianto, un gruppo di minerali silicati, è stato ampiamente utilizzato per le sue proprietà chimico-fisiche, ma la sua tossicità è stata riconosciuta dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC), che lo ha classificato come cancerogeno certo. Nonostante le normative attuali ne vietino l’utilizzo in molti paesi compresa l’Italia, l’esposizione alle fibre di asbesto persiste, soprattutto durante interventi di manutenzione, rendendo fondamentale lo sviluppo di opportune metodologie analitiche per il rilevamento e la quantificazione delle fibre nei campioni biologici di individui affetti da patologie asbesto-correlate, ai fini di una precisa diagnosi di esposizione. Infatti, l’inalazione delle fibre di amianto può causare patologie gravi come asbestosi, placche pleuriche, carcinoma polmonare e mesotelioma. Queste malattie sono caratterizzate da un lungo periodo di latenza e richiedono un approccio multidisciplinare per la diagnosi, che integra dati anamnestici, clinici e istologici. La quantificazione delle fibre e dei corpi dell’asbesto nei tessuti polmonari è quindi essenziale per dimostrare l’esposizione. Questo lavoro si è concentrato sull’applicazione di metodiche innovative per la quantificazione e la conta delle fibre e dei corpi dell’asbesto. In particolare, sono stati esplorati vantaggi e rese del metodo di estrazione magnetico, che si basa sull’applicazione di un campo magnetico per separare le fibre in modo più efficiente dai contaminanti sfruttandone il rivestimento ferro-proteico; questa nuova metodica è stata confrontata con i risultati ottenuti da tecniche consolidate come quella di Roggli e la sua variante modificata, che riduce passaggi complessi migliorando il recupero delle fibre. I risultati ottenuti indicano che le tecniche più recenti, come quelle che utilizzano filtri moderni o separazione magnetica, offrono vantaggi significativi in termini di affidabilità e precisione, riducendo errori e perdite di campioni.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/20310