Produzione di olio EVO: consumi energetici e impatto ambientale

The production of extra virgin olive oil (EVO) represents a millennia-old tradition in the Mediterranean and a sector of great economic importance for Italy. However, the production chain faces environmental and structural challenges, including climate change, the spread of pathogens such as Xylella fastidiosa, and the risk of fraud. Additionally, the production process requires a high consumption of natural and energy resources, resulting in significant environmental impacts. This research aims to analyze the energy and water consumption required to produce one liter of olive oil, assessing its overall environmental impact through Life Cycle Assessment (LCA). Furthermore, two mitigation measures will be examined to improve the sector's sustainability: the use of photovoltaic systems to meet energy needs and the utilization of olive pomace as a natural fertilizer. The adoption of these strategies can significantly contribute to reducing the environmental footprint of olive mills, making olive oil production more sustainable from both an environmental and economic perspective.

La produzione di olio extravergine di oliva (EVO) rappresenta una tradizione millenaria nel Mediterraneo e un settore di grande rilevanza economica per l'Italia. Tuttavia, la filiera produttiva è esposta a sfide ambientali e strutturali, tra cui il cambiamento climatico, la diffusione di patogeni come Xylella fastidiosa e il rischio di frodi. Inoltre, il processo produttivo comporta un elevato consumo di risorse naturali ed energetiche, con significativi impatti ambientali. Questa ricerca si propone di analizzare il consumo di energia e acqua necessario per la produzione di un litro di olio d’oliva, valutandone l’impatto ambientale complessivo attraverso l’Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment, LCA). Inoltre, verranno esaminati due interventi di mitigazione volti a migliorare la sostenibilità del settore: l’uso di impianti fotovoltaici per la copertura del fabbisogno energetico e l’impiego della sansa come fertilizzante naturale. L’adozione di queste strategie può contribuire in modo significativo alla riduzione dell’impronta ecologica del frantoio, rendendo la produzione di olio d’oliva più sostenibile dal punto di vista ambientale ed economico .