Analisi della transizione di logica per i lanci di commesse ai laboratori esterni

This work analyzes my experience in the footwear sector, with a focus on the territorial and corporate context, as well as the activities carried out and the innovations introduced. In particular, the objective of this chapter is to highlight both personal and corporate contributions within a productive environment deeply rooted in tradition yet oriented toward innovation. The Marche region is a cradle of manufacturing culture, especially in the footwear sector. Since the Middle Ages, local artisans have stood out for their skill and specialization, passing down an art that has become a pillar of the regional economy over the centuries. This tradition is particularly evident in the high-fashion industry, where the "Made in Italy" label has achieved international prestige. However, this sector is not without criticism, particularly regarding environmental and social sustainability. The practices of some luxury companies are often under scrutiny for issues related to animal welfare and working conditions, which are frequently precarious and irregular. The company under analysis, a global leader in cashmere, is presented and framed within the footwear sector, both in terms of its history and origins and its vision for the future. Particular attention is given to the know-how employed in the step-by-step manufacturing of shoes by artisans, leveraging their experience and professionalism. In the final part of this work, the Supply Chain of the company is explained, from suppliers to end customers. The role of a junior planner within the logistics chain is also defined, highlighting the added value brought to the company by introducing daily tasks such as: • Extracting data for the compilation of daily reports • Analyzing discrepancies between planned and delivered quantities, with targeted follow-ups to laboratories • Extracting data for the compilation of KPI reports to be sent to external laboratories The role of Junior Planning Specialist was not limited to these tasks but also involved presenting and gradually introducing the project for transitioning the job order launch logic to external laboratories. This transition primarily aimed to revolutionize the approach to launching production orders assigned to external laboratories, as the company operates entirely through subcontracted production. Initially, a push logic was in place, where the planning department launched production orders in an unstructured manner, based on the availability of raw materials in the warehouse. Subsequently, a pull logic was introduced, allowing subcontractors to define their available production capacity on a monthly basis. Thanks to this transition, several company issues—such as delays, lack of flexibility, and poor quality control—were effectively addressed and ultimately resolved through the pull logic. The introduction of this approach led to tangible results, solving some of the company’s main challenges and improving production processes. However, further opportunities for improvement emerged, which could be explored to make the company even more competitive in a constantly evolving industry. This personal experience not only represented a significant professional enrichment but also provided the opportunity to acquire essential strategic and operational skills for future career development.

Il presente lavoro analizza la mia esperienza nel settore calzaturiero, con un focus sul contesto territoriale e aziendale, nonché sulle attività svolte e le innovazioni introdotte. In particolare, l’obiettivo del capitolo è evidenziare il contributo personale e aziendale all'interno di un contesto produttivo radicato nella tradizione e proiettato verso l’innovazione. La regione delle Marche rappresenta una culla della cultura manifatturiera, con particolare riferimento al settore delle calzature. Fin dal Medioevo, gli artigiani locali si sono distinti per la loro abilità e specializzazione, tramandando nei secoli un’arte che oggi costituisce un pilastro dell’economia regionale. Questa tradizione è particolarmente evidente nel settore dell’alta moda, dove il marchio "Made in Italy" ha raggiunto un prestigio internazionale. Tuttavia, questo settore non è esente da critiche, soprattutto per quanto riguarda la sostenibilità ambientale e sociale. Le pratiche di alcune aziende di lusso sono frequentemente sotto i riflettori per questioni legate al benessere animale e alle condizioni di lavoro, spesso precarie e non regolari. L’azienda presa in esame, leader mondiale del cachemire, viene presentata e inquadrata nel contesto calzaturiero, sia per quanto riguarda la storia e le origini, sia per la propria visione del futuro, con particolare attenzione al know how utilizzato nella fabbricazione step-by-step delle scarpe da parte degli artigiani, facendo leva sulla loro esperienza e professionalità. Nell’ultima parte di questo lavoro viene spiegata la Supply Chain della presente realtà aziendale, dai fornitori fino ai clienti finali. Viene anche definita la posizione di junior planner all’interno della catena logistica e il valore aggiunto portato all’interno dell’azienda, introducendo mansioni giornaliere, come: • Estrazione di dati per la compilazione di report giornalieri • Analisi di scostamento tra pianificato e consegnato, con solleciti mirati ai laboratori • Estrazione di dati per la compilazione dei report con KPI da inviare ai laboratori esterni Il ruolo da Junior Planning Specialist non si limitava solamente a questi compiti, ma anche alla presentazione, con successiva introduzione graduale, del progetto di transizione di logica di lanci commesse ai laboratori esterni. Questa transizione consiste principalmente a rivoluzionare la logica di lanci delle commesse di produzione di articoli assegnate ai laboratori esterni (in quanto l’azienda lavora totalmente attraverso la produzione da terzisti). Inizialmente era presente una logica push, in cui il reparto di pianificazione lanciava le commesse in modo non ordinato, seguendo le disponibilità di materia prima in magazzino; successivamente, è stata introdotta la logica pull, in cui sono proprio i terzisti a definire la capacità produttiva disponibile in termini mensili. Grazie a questa transizione di logica abbiamo ovviato a varie problematiche aziendali, come ritardi, mancanza di flessibilità e scarso controllo di qualità, successivamente eliminate dalla logica pull. L’introduzione della logica pull ha generato risultati tangibili, risolvendo alcune delle principali problematiche aziendali e migliorando i processi produttivi. Tuttavia, sono emerse ulteriori possibilità di miglioramento, che potrebbero essere esplorate per rendere l’azienda ancora più competitiva in un settore in continua evoluzione. Questa esperienza personale, oltre a rappresentare un significativo arricchimento professionale, ha permesso di acquisire competenze strategiche e operative fondamentali per il percorso lavorativo futuro.