Lo svolgimento di attività fisica impone al cuore uno sforzo maggiore rispetto alla condizione di riposo. Una corretta valutazione di determinati parametri cardiaci durante il movimento ci aiuta a capire meglio il funzionamento del muscolo cardiaco, aumentando la possibilità di individuare l'esistenza di malattie che altrimenti rimarrebbero latenti. Per questo motivo, capire come si comporta il nostro cuore quando è sotto sforzo è di fondamentale importanza quando si va a praticare attività sportiva a tutti i livelli. In questo contesto, un grande aiuto è offerto da sensori indossabili. Molto diffusi sono i cardiofrequenzimetri da polso, che devono il loro successo al comfort che offrono durante l’attivita sportiva. Il principio alla base del funzionamento di questi dispositivi è la fotopletismografia (PPG). Con questa tecnologia si effettuano misure di tipo ottico, di natura del tutto diversa rispetto a quella dell’ECG. Un’altra soluzione è rappresentata dalle fasce toraciche, che utilizzano sensori a elettrodi incorporati nella fascia stessa. Questo tipo di dispositivo effettua un'indagine simile all’ECG, con maggiore precisione rispetto ai sensori da polso. Quando si vuole effettuare monitoraggio cardiaco in contesti dinamici si va incontro a determinati problemi che nel caso statico non si presentano. Considerando il caso specifico del tennis, i movimenti rapidi, i salti e i repentini cambi di direzione possono spostare e disallineare i dispositivi di monitoraggio, causando letture imprecise o interruzioni. In questo lavoro si è utilizzata la fascia cardiaca BioHarness 3.0 della Zephyr. Grazie al suo impiego è stato possibile ricavare dati riguardo l'ECG, la frequenza cardiaca e la sua variabilità. Analisi di questo tipo permettono di adattare gli allenamenti a seconda delle condizioni patologiche e fisiologiche individuali e di conseguenza di massimizzare le prestazioni. Si è utilizzato il sensore durante sessioni di tennis dalla durata di circa 90 minuti. In totale ne sono state effettuate quattro, equamente distribuite tra due diverse superfici di gioco: terra rossa e cemento. I risultati ottenuti hanno evidenziato punti di forza e criticità dell'impiego del sensore nell'attività tennistica, permettendo comunque un'analisi soddisfacente dei parametri studiati in questa tesi.
Valutazione automatica di parametri cardiaci durante il tennis
CAPITELLI, FLAVIO
2023/2024
Abstract
Lo svolgimento di attività fisica impone al cuore uno sforzo maggiore rispetto alla condizione di riposo. Una corretta valutazione di determinati parametri cardiaci durante il movimento ci aiuta a capire meglio il funzionamento del muscolo cardiaco, aumentando la possibilità di individuare l'esistenza di malattie che altrimenti rimarrebbero latenti. Per questo motivo, capire come si comporta il nostro cuore quando è sotto sforzo è di fondamentale importanza quando si va a praticare attività sportiva a tutti i livelli. In questo contesto, un grande aiuto è offerto da sensori indossabili. Molto diffusi sono i cardiofrequenzimetri da polso, che devono il loro successo al comfort che offrono durante l’attivita sportiva. Il principio alla base del funzionamento di questi dispositivi è la fotopletismografia (PPG). Con questa tecnologia si effettuano misure di tipo ottico, di natura del tutto diversa rispetto a quella dell’ECG. Un’altra soluzione è rappresentata dalle fasce toraciche, che utilizzano sensori a elettrodi incorporati nella fascia stessa. Questo tipo di dispositivo effettua un'indagine simile all’ECG, con maggiore precisione rispetto ai sensori da polso. Quando si vuole effettuare monitoraggio cardiaco in contesti dinamici si va incontro a determinati problemi che nel caso statico non si presentano. Considerando il caso specifico del tennis, i movimenti rapidi, i salti e i repentini cambi di direzione possono spostare e disallineare i dispositivi di monitoraggio, causando letture imprecise o interruzioni. In questo lavoro si è utilizzata la fascia cardiaca BioHarness 3.0 della Zephyr. Grazie al suo impiego è stato possibile ricavare dati riguardo l'ECG, la frequenza cardiaca e la sua variabilità. Analisi di questo tipo permettono di adattare gli allenamenti a seconda delle condizioni patologiche e fisiologiche individuali e di conseguenza di massimizzare le prestazioni. Si è utilizzato il sensore durante sessioni di tennis dalla durata di circa 90 minuti. In totale ne sono state effettuate quattro, equamente distribuite tra due diverse superfici di gioco: terra rossa e cemento. I risultati ottenuti hanno evidenziato punti di forza e criticità dell'impiego del sensore nell'attività tennistica, permettendo comunque un'analisi soddisfacente dei parametri studiati in questa tesi.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/21008