Introduction: In recent years, the use of ultrasound by nurses has become increasingly common as a support tool in certain procedures, such as the insertion of peripheral venous access in patients with a condition known as DIVA (Difficult IntraVenous Access). The issue of difficult venous access is widely recognized as one of the main challenges in nursing and medical care, with significant repercussions on patient safety and well-being. According to the 2024 GAVeCeLT recommendations, ultrasound-guided venous cannulation is recommended as the standard of care for DIVA patients, leading to a reduction in the number of failed attempts and improved clinical outcomes. Objective: The main objective of this study is to answer the following question: *“How do nurses perceive the use of ultrasound in clinical practice and, more specifically, in the insertion of venous access in DIVA patients?”* Materials and Methods: An observational study was conducted, in which the primary tool was a questionnaire administered to nurses who participated in the training course organized by AST Ancona, titled *“Ultrasound in DIVA Patients (Difficult IntraVenous Access).”* The custom-designed questionnaire was structured into sections aimed at assessing the acquired skills, nurses’ perceptions of the clinical benefits, and the difficulties encountered in the daily use of ultrasound. Results: The findings showed that the majority of the surveyed nurses expressed a highly favorable opinion regarding the integration of ultrasound into daily clinical practice. Participants recognized that ultrasound not only facilitates vein localization in DIVA patients but also helps reduce the risk of complications associated with multiple cannulation attempts. These results align with recent literature, where systematic reviews and meta-analyses have demonstrated that ultrasound, especially when used by trained nurses, significantly increases the first-attempt success rate compared to traditional techniques (Tran et al., 2022). Conclusion: In light of these findings, this study supports the importance of investing in specific training programs for ultrasound use, with the aim of standardizing practice and ensuring high-quality care for patients with difficult venous access. The systematic adoption of ultrasound in clinical protocols could lead to shorter procedure times, improved patient comfort, and a reduction in procedural errors, ultimately optimizing clinical resources and enhancing care outcomes.

Introduzione: negli ultimi anni è diventato sempre più frequente l’utilizzo dell’ecografo da parte degli infermieri come supporto in alcune procedure, come l’inserimento di accessi venosi periferici in quei pazienti con una condizione chiamata DIVA, cioè difficult intra venous access. Il problema dell'accesso venoso difficile è ampiamente riconosciuto come una delle principali criticità nell'assistenza infermieristica e medica, con ripercussioni significative sulla sicurezza e sul benessere del paziente. Secondo le Raccomandazioni GAVeCeLT 2024, l’uso dell’ecografia per la guida all’incannulamento venoso è raccomandato come standard di cura nei pazienti con DIVA, portando alla riduzione del numero di tentativi falliti e migliorando gli esiti clinici. Obiettivo: l’obiettivo principale di questo elaborato è rispondere al seguente quesito: “Come percepiscono gli infermieri l’utilizzo dell’ecografo nella pratica assistenziale e, più nello specifico, nell’inserimento di accessi venosi in pazienti DIVA?”. Materiali e metodi: è stato eseguito uno studio osservazionale dove lo strumento principale è stato la somministrazione di un questionario agli infermieri che hanno partecipato al corso organizzato dall’AST di Ancona dal titolo “Ecografia in pazienti DIVA (difficult intra venous access)”. Il questionario prodotto ad hoc è stato strutturato in sezioni dedicate alla valutazione delle competenze acquisite, alle percezioni relative ai benefici clinici e alle difficoltà incontrate nell’uso quotidiano dell’ecografo. Risultati: è stato evidenziato che la maggior parte degli infermieri intervistati esprime un parere fortemente favorevole all’integrazione dell’ecografia nella pratica clinica quotidiana. I partecipanti hanno riconosciuto che l’uso dell’ecografo non solo agevola la localizzazione delle vene in pazienti con DIVA, ma contribuisce anche a ridurre il rischio di complicanze associate a molteplici tentativi di incannulamento. Tali evidenze sono in linea con i risultati emersi dalla letteratura recente, in cui studi sistematici e metanalisi hanno dimostrato come l’ecografia, soprattutto se utilizzata da infermieri formati, aumenti significativamente il tasso di successo al primo tentativo rispetto alle tecniche tradizionali. (Tran et al., 2022) Conclusione: alla luce di questi risultati, la tesi sostiene l’importanza di investire in programmi formativi specifici per l’uso dell’ecografia, al fine di standardizzare la pratica e garantire un’assistenza di qualità nei casi di accesso venoso difficile. L’adozione sistematica dell’ecografia nei protocolli assistenziali potrebbe infatti tradursi in una diminuzione dei tempi di procedura, un miglioramento del comfort del paziente e una riduzione degli errori procedurali, contribuendo così a ottimizzare le risorse cliniche e a migliorare gli outcome assistenziali.

Gestione del paziente DIVA (difficult intra venous access): studio osservazionale sulle percezioni e sull’utilizzo dell’ecografo da parte degli infermieri dell’AST Ancona

MORCELLINI, ANDREA
2023/2024

Abstract

Introduction: In recent years, the use of ultrasound by nurses has become increasingly common as a support tool in certain procedures, such as the insertion of peripheral venous access in patients with a condition known as DIVA (Difficult IntraVenous Access). The issue of difficult venous access is widely recognized as one of the main challenges in nursing and medical care, with significant repercussions on patient safety and well-being. According to the 2024 GAVeCeLT recommendations, ultrasound-guided venous cannulation is recommended as the standard of care for DIVA patients, leading to a reduction in the number of failed attempts and improved clinical outcomes. Objective: The main objective of this study is to answer the following question: *“How do nurses perceive the use of ultrasound in clinical practice and, more specifically, in the insertion of venous access in DIVA patients?”* Materials and Methods: An observational study was conducted, in which the primary tool was a questionnaire administered to nurses who participated in the training course organized by AST Ancona, titled *“Ultrasound in DIVA Patients (Difficult IntraVenous Access).”* The custom-designed questionnaire was structured into sections aimed at assessing the acquired skills, nurses’ perceptions of the clinical benefits, and the difficulties encountered in the daily use of ultrasound. Results: The findings showed that the majority of the surveyed nurses expressed a highly favorable opinion regarding the integration of ultrasound into daily clinical practice. Participants recognized that ultrasound not only facilitates vein localization in DIVA patients but also helps reduce the risk of complications associated with multiple cannulation attempts. These results align with recent literature, where systematic reviews and meta-analyses have demonstrated that ultrasound, especially when used by trained nurses, significantly increases the first-attempt success rate compared to traditional techniques (Tran et al., 2022). Conclusion: In light of these findings, this study supports the importance of investing in specific training programs for ultrasound use, with the aim of standardizing practice and ensuring high-quality care for patients with difficult venous access. The systematic adoption of ultrasound in clinical protocols could lead to shorter procedure times, improved patient comfort, and a reduction in procedural errors, ultimately optimizing clinical resources and enhancing care outcomes.
2023
2025-04-16
Management of the DIVA patient (difficult intra venous access): observational study on the perceptions and use of the ultrasound by nurses of the AST Ancona
Introduzione: negli ultimi anni è diventato sempre più frequente l’utilizzo dell’ecografo da parte degli infermieri come supporto in alcune procedure, come l’inserimento di accessi venosi periferici in quei pazienti con una condizione chiamata DIVA, cioè difficult intra venous access. Il problema dell'accesso venoso difficile è ampiamente riconosciuto come una delle principali criticità nell'assistenza infermieristica e medica, con ripercussioni significative sulla sicurezza e sul benessere del paziente. Secondo le Raccomandazioni GAVeCeLT 2024, l’uso dell’ecografia per la guida all’incannulamento venoso è raccomandato come standard di cura nei pazienti con DIVA, portando alla riduzione del numero di tentativi falliti e migliorando gli esiti clinici. Obiettivo: l’obiettivo principale di questo elaborato è rispondere al seguente quesito: “Come percepiscono gli infermieri l’utilizzo dell’ecografo nella pratica assistenziale e, più nello specifico, nell’inserimento di accessi venosi in pazienti DIVA?”. Materiali e metodi: è stato eseguito uno studio osservazionale dove lo strumento principale è stato la somministrazione di un questionario agli infermieri che hanno partecipato al corso organizzato dall’AST di Ancona dal titolo “Ecografia in pazienti DIVA (difficult intra venous access)”. Il questionario prodotto ad hoc è stato strutturato in sezioni dedicate alla valutazione delle competenze acquisite, alle percezioni relative ai benefici clinici e alle difficoltà incontrate nell’uso quotidiano dell’ecografo. Risultati: è stato evidenziato che la maggior parte degli infermieri intervistati esprime un parere fortemente favorevole all’integrazione dell’ecografia nella pratica clinica quotidiana. I partecipanti hanno riconosciuto che l’uso dell’ecografo non solo agevola la localizzazione delle vene in pazienti con DIVA, ma contribuisce anche a ridurre il rischio di complicanze associate a molteplici tentativi di incannulamento. Tali evidenze sono in linea con i risultati emersi dalla letteratura recente, in cui studi sistematici e metanalisi hanno dimostrato come l’ecografia, soprattutto se utilizzata da infermieri formati, aumenti significativamente il tasso di successo al primo tentativo rispetto alle tecniche tradizionali. (Tran et al., 2022) Conclusione: alla luce di questi risultati, la tesi sostiene l’importanza di investire in programmi formativi specifici per l’uso dell’ecografia, al fine di standardizzare la pratica e garantire un’assistenza di qualità nei casi di accesso venoso difficile. L’adozione sistematica dell’ecografia nei protocolli assistenziali potrebbe infatti tradursi in una diminuzione dei tempi di procedura, un miglioramento del comfort del paziente e una riduzione degli errori procedurali, contribuendo così a ottimizzare le risorse cliniche e a migliorare gli outcome assistenziali.
File in questo prodotto:
File Dimensione Formato  
TESI DEFINITIVA x esse3.pdf

accesso aperto

Dimensione 866.42 kB
Formato Adobe PDF
866.42 kB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in UNITESI sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/21626