Il potere curativo della relazione intergenerazionale: benefici sulla qualità di vita degli anziani e dei giovani. Una revisione della letteratura.

ABSTRACT INTRODUCTION The ageing of the population and changes in family units have reduced the opportunities for interaction between generations, thus increasing the risk of social isolation among the elderly, as well as a stereotyping of the latter with a negative view of old age with a negative view of old age. In this context interest in intergenerational programmes has grown. intergenerational programmes. In the review the history of how intergenerational programmes came into being is reported and some intergenerational programmes and some projects such as the ABI programme, project TOY and ALICE project. Objectives: The main objective of this research is to understand the dynamics of these relationships and their impact on emotions and quality of life. A secondary objective is to understand whether these interactions can also have a positive impact also in subjects with dementia. MATERIALS AND METHODS For this thesis, a thorough literature review was carried out through PubMed, Cinahl database and a free search on the main websites of the Istituto Superiore of Health and the Department for Family Policies. Also consulted were specific nursing texts. RESULTS 11 articles were selected in which elderly people aged between 54 and 101 years, children and adolescents aged between 6 weeks and 20 years. These studies used mixed methodologies for data collection and analysis of results which thus included qualitative and quantitative measurements. In several studies assessment scales were used as outcomes: the Geriatric Depression Scale (GDS), the Aging Semantic Differential (ASD), the Intergenerational Observation Scale (IOS), the Mini-Mental State Examination, the Dementia Care Mapping (DCM), the Minimal Data Set, the Menorah Park Engagement Scale, the Medical Outcomes Study 8-Item Short- Form Health Survey (HRQOR). Thus, the results observed the emotional and psychological effects of these interactions in both younger and older subjects. ANALYSIS AND DISCUSSION It can be seen from the review that, in general, the studies examined converge in delineating that intergenerational programmes represent a valuable opportunity for the psychological well-being of older people, offering children a unique opportunity for growth and development. The following were identified as facilitators the environment that must meet the needs of the participants, adequate organisation and the presence of mediating figures such as well-trained nurses. It was also concluded that intergenerational programmes are also effective on participants with dementia. with dementia. KEYWORDS: Intergeneration programmes, Older adults, Youth development, Psychosocial, Dementia.

ABSTRACT INTRODUZIONE L’invecchiamento della popolazione e i cambiamenti dei nuclei familiari hanno ridotto le occasioni di interazione fra generazioni, aumentando così il rischio di isolamento sociale tra gli anziani, oltre che una stereotipizzazione di quest’ultimi con una visione della vecchiaia negativa. In questo contesto è cresciuto l’interesse nei confronti dei programmi intergenerazionali. Nella revisione viene riportata la storia di come sono nati i programmi intergenerazionali e sono riportati alcuni progetti come il programma ABI, progetto TOY e progetto ALICE. Obiettivi: L’obiettivo principale di questa ricerca è comprendere le dinamiche di queste relazione e il loro impatto sulle emozioni e sulla qualità della vita. Un obiettivo secondario è capire se queste interazioni possono avere dei riscontri positivi anche in soggetti con demenza. MATERIALI E METODI Per questa tesi è stata effettuata un’accurata revisione della letteratura, attraverso PubMed, banca dati Cinahl ed una ricerca libera sui principali siti dell’Istituto Superiore di Sanità e del dipartimento per le politiche della famiglia. Sono stati consultati anche testi infermieristici specifici. RISULTATI Sono stati selezionati 11 articoli a cui hanno partecipato anziani di età compresa tra i 54 e i 101 anni, bambini ed adolescenti di età compresa tra le 6 settimane e i 20 anni. Questi studi hanno utilizzato per la raccolta dati e l’analisi dei risultati metodologie miste che comprendevano quindi misurazioni di tipo qualitativo e quantitativo. In diversi studi sono state usate delle scale di valutazione come outcomes: la Geriatric Depression Scale (GDS), l’Aging Semantic Differential (ASD), l’Intergenerational Observation Scale (IOS), il Mini-Mental State Examination, la Dementia Care Mapping (DCM), il Minimal Data Set, la Menorah Park Engagement Scale, il Medical Outcomes Study 8-Item Short- Form Health Survey (HRQOR). Quindi nei risultati si sono osservati gli effetti emotivi e psicologici di queste interazioni sia nei soggetti più giovani che nei senior. ANALISI E DISCUSSIONE Dalla revisione effettuata si può evincere che, in generale, gli studi presi in esame convergono nel delinare che i programmi intergenerazionali rappresentano una preziosa opportunità per il benessere psicologico delle persone anziane, offrendo ai bambini un'opportunità unica di crescita e sviluppo. Come facilitatori sono stati individuati l’ambiente che deve soddisfare le esigenze dei partecipanti, una adeguata organizzazione e la presenza di figure di mediazione come possono essere infermieri ben formati. Si è inoltre concluso che i programmi intergenerazionali sono efficaci anche su partecipanti affetti da demenza. PAROLE CHIAVE: Intergeneration programs, Older adults, Youth development, Psychosocial, demetia.