AGRICOLTURA SOCIALE E LONGEVITÀ ATTIVA: LE ESPERIENZE NELLA REGIONE MARCHE

This thesis, structured in five chapters, analyzes the impact of social farming on active longevity, focusing on how agricultural activities and outdoor experiences, promoted through social farming projects, can promote health, well-being, and a better quality of life. In this context, particular attention has been given to the relationship between social farming and active longevity, understood not only as the extension of life, but as the possibility of living it fully and meaningfully. The qualitative research was conducted in the Marche Region through interviews with farms selected to participate in innovative social farming projects aimed at the elderly population. Among the interviewees are also representatives of INRCA (National Institute of Rest and Care for the Elderly) and CIM (Maria Montessori International Centre), whose contribution enriched the analysis thanks to their scientific experience in the field of social farming. The results highlight benefits on the physical, psychological, and relational levels of the elderly people involved, as well as a strong integration with the territory. In this sense, social farming can become a laboratory of cohesion and sustainability, capable of inspiring new models of welfare and local development.

Questa tesi, articolata in cinque capitoli, analizza l’impatto dell’agricoltura sociale sulla longevità attiva, focalizzandosi su come le attività agricole e le esperienze all’aperto, promosse attraverso progetti di agricoltura sociale, possano favorire la salute, il benessere e una migliore qualità della vita. In questo contesto, particolare attenzione è stata dedicata al rapporto tra agricoltura sociale e longevità attiva, intesa non solo come prolungamento della vita, ma come possibilità di viverla in modo pieno e significativo. La ricerca, di tipo qualitativo, è stata condotta nella Regione Marche attraverso interviste ad aziende agricole selezionate per partecipare a progetti innovativi di agricoltura sociale rivolti alla popolazione longeva. Tra i soggetti intervistati figurano anche rappresentanti dell’INRCA (Istituto Nazionale di Riposo e Cura per Anziani) e del CIM (Centro Internazionale Maria Montessori), il cui contributo ha arricchito l’analisi grazie alla loro esperienza scientifica nel campo dell’agricoltura sociale. I risultati emersi evidenziano benefici sul piano fisico, psichico e relazionale delle persone longeve coinvolte, nonché una forte integrazione con il territorio. In questo senso, l’agricoltura sociale può diventare un laboratorio di coesione e sostenibilità, capace di ispirare nuovi modelli di welfare e di sviluppo locale.