The figure of the podiatrist, although formally recognized as a Health Profession with autonomy and clinical responsibilities, is still poorly integrated into the National Health Service (SSN), in particular due to the poor, almost non-existent, inclusion of podiatric services in the Essential Levels of Assistance (LEA). This paper traces the long legislative and institutional path that led to the recognition of the profession, analyzing key regulations such as Ministerial Decree 666/1994, Law 42/1999 and Law 251/2000, up to the establishment of the professional Orders with the Lorenzin Law of 2018. The fundamental role of the podiatrist in the management of the diabetic foot is also explored, highlighting how his absence in the LEA generates inequalities of access, an increase in complications and an economic burden for the SSN. Finally, the thesis proposes a critical analysis of the new Tariff Nomenclature 2025, underlining the urgency of a codification of podiatric services in order not to lose services, to guarantee fairness, appropriateness and sustainability of care. The full recognition of the podiatrist within the NHS represents an indispensable step to effectively respond to the needs of an increasingly elderly population affected by chronic diseases.

La figura del podologo, sebbene formalmente riconosciuta come Professione Sanitaria con autonomia e responsabilità cliniche, risulta ancora oggi scarsamente integrata nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), in particolare a causa della scarsa, quasi mancata, inclusione delle prestazioni podologiche nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Questo elaborato ripercorre il lungo percorso legislativo e istituzionale che ha portato al riconoscimento della professione, analizzando normative chiave come il DM 666/1994, la Legge 42/1999 e la Legge 251/2000, fino all’istituzione degli Ordini professionali con la Legge Lorenzin del 2018. Viene inoltre approfondito il ruolo fondamentale del podologo nella gestione del piede diabetico, evidenziando come la sua assenza nei LEA generi disuguaglianze di accesso, aumento delle complicanze e un aggravio economico per il SSN. La tesi propone infine un’analisi critica del nuovo Nomenclatore Tariffario 2025, sottolineando l’urgenza di una codifica delle prestazioni podologiche per non perdere prestazioni, per garantire equità, appropriatezza e sostenibilità delle cure. Il riconoscimento pieno del podologo all’interno del SSN rappresenta un passo indispensabile per rispondere efficacemente alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche.

IL PODOLOGO NEL SISTEMA SANITARIO NAZIONALE. PRESTAZIONI FANTASMA.

SPENDOLINI, CARLA
2024/2025

Abstract

The figure of the podiatrist, although formally recognized as a Health Profession with autonomy and clinical responsibilities, is still poorly integrated into the National Health Service (SSN), in particular due to the poor, almost non-existent, inclusion of podiatric services in the Essential Levels of Assistance (LEA). This paper traces the long legislative and institutional path that led to the recognition of the profession, analyzing key regulations such as Ministerial Decree 666/1994, Law 42/1999 and Law 251/2000, up to the establishment of the professional Orders with the Lorenzin Law of 2018. The fundamental role of the podiatrist in the management of the diabetic foot is also explored, highlighting how his absence in the LEA generates inequalities of access, an increase in complications and an economic burden for the SSN. Finally, the thesis proposes a critical analysis of the new Tariff Nomenclature 2025, underlining the urgency of a codification of podiatric services in order not to lose services, to guarantee fairness, appropriateness and sustainability of care. The full recognition of the podiatrist within the NHS represents an indispensable step to effectively respond to the needs of an increasingly elderly population affected by chronic diseases.
2024
2025-07-22
THE PODIATRISTIN THE NATIONALSYSTEM. PHANTOMSERVICES.
La figura del podologo, sebbene formalmente riconosciuta come Professione Sanitaria con autonomia e responsabilità cliniche, risulta ancora oggi scarsamente integrata nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), in particolare a causa della scarsa, quasi mancata, inclusione delle prestazioni podologiche nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Questo elaborato ripercorre il lungo percorso legislativo e istituzionale che ha portato al riconoscimento della professione, analizzando normative chiave come il DM 666/1994, la Legge 42/1999 e la Legge 251/2000, fino all’istituzione degli Ordini professionali con la Legge Lorenzin del 2018. Viene inoltre approfondito il ruolo fondamentale del podologo nella gestione del piede diabetico, evidenziando come la sua assenza nei LEA generi disuguaglianze di accesso, aumento delle complicanze e un aggravio economico per il SSN. La tesi propone infine un’analisi critica del nuovo Nomenclatore Tariffario 2025, sottolineando l’urgenza di una codifica delle prestazioni podologiche per non perdere prestazioni, per garantire equità, appropriatezza e sostenibilità delle cure. Il riconoscimento pieno del podologo all’interno del SSN rappresenta un passo indispensabile per rispondere efficacemente alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche.
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