Viviamo in un periodo di cambiamenti ambientali e crisi climatica. L’urbanizzazione e la crescita della popolazione hanno contribuito a far aumentare le concentrazioni di CO2 atmosferica a 420 ppm, scatenando un impatto sulla biodiversità e la società. In questo contesto cresce l’urgenza di trovare soluzioni efficaci per la rimozione di diossido di carbonio (CDR) dall’atmosfera. L’oceano gioca un ruolo centrale, contribuendo con metà della fissazione CO2. Tra le strategie proposte emergono: • L’espansione della coltivazione di alghe, • Restauro di ecosistemi marini degradati, • La protezione e valorizzazione dei sistemi Blue Carbon. Sebbene mangrovie, praterie di fanerogame e paludi salmastre siano storicamente riconosciute come habitat Blue Carbon, studi recenti evidenziano il ruolo importante delle macroalghe, sia coltivata che selvatica. Tali ecosistemi mostrano un’elevata capacità fotosintetica, contribuendo allo stoccaggio di carbonio. Tuttavia, restano ancora non formalmente riconosciute nei meccanismi internazionali di governance climatica.
ECOSISTEMI BLUE CARBON E RUOLO DELLE ALGHE MARINE NELLA MITIGAZIONE DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
TARANTELLI, ALESSANDRA JOELY
2024/2025
Abstract
Viviamo in un periodo di cambiamenti ambientali e crisi climatica. L’urbanizzazione e la crescita della popolazione hanno contribuito a far aumentare le concentrazioni di CO2 atmosferica a 420 ppm, scatenando un impatto sulla biodiversità e la società. In questo contesto cresce l’urgenza di trovare soluzioni efficaci per la rimozione di diossido di carbonio (CDR) dall’atmosfera. L’oceano gioca un ruolo centrale, contribuendo con metà della fissazione CO2. Tra le strategie proposte emergono: • L’espansione della coltivazione di alghe, • Restauro di ecosistemi marini degradati, • La protezione e valorizzazione dei sistemi Blue Carbon. Sebbene mangrovie, praterie di fanerogame e paludi salmastre siano storicamente riconosciute come habitat Blue Carbon, studi recenti evidenziano il ruolo importante delle macroalghe, sia coltivata che selvatica. Tali ecosistemi mostrano un’elevata capacità fotosintetica, contribuendo allo stoccaggio di carbonio. Tuttavia, restano ancora non formalmente riconosciute nei meccanismi internazionali di governance climatica.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/22559