VALUTAZIONE DELL'IMPATTO AMBIENTALE DEGLI INCENDI INDUSTRIALI E INDIVIDUAZIONE DEGLI INDICI DI RISCHIO ASSOCIATI

Industrial fires represent a significant phenomenon affecting a wide range of infrastructures, from storage warehouses to power plants and processing facilities. The recurrence of such events is highlighted by recent incidents, such as the fire on December 14, 2024, at an ENI depot in Florence, the one on September 30, 2024, at a chemical plant near Chieti in Abruzzo, and the fire that broke out between June 19 and 20, 2024, at a waste bale depot in the Baraccola area of Ancona. These events lead to the release of smoke and substances harmful to the environment and living organisms. The nature of the emitted substances is closely related to the materials stored or processed within the structure. In particular, fires in waste storage and treatment plants can generate a diverse range of toxic gases, increasing the complexity of their effects and environmental impacts. Although the 2024 Fire Department yearbook does not indicate a statistically significant increase in fires in industrial structures, data for 2023 show 239,127 interventions for fires and explosions, with an estimated 25% potentially attributable to the industrial sector, and a significant involvement of waste (8.28% of total interventions). In a context of growing environmental awareness, characterized by ecosystem degradation, biodiversity loss, climate change, and recent regulatory efforts aimed at integrating environmental protection across all sectors, a review of environmental risk assessment methodologies associated with industrial fires appears timely. In particular, in light of a deeper understanding of the environmental impacts of fires, there emerges a need to define risk assessment criteria that lead to an indexing and classification based on various key factors, such as the type of activity carried out within a facility and external elements that increase environmental vulnerability. Such an assessment should precede the implementation of adequate fire safety measures (prevention and protection) aimed at mitigating environmental risk. Furthermore, such a risk assessment could provide crucial informational support for intervention teams, allowing them to operate with extinguishing techniques aimed at reducing environmental impacts. Finally, policymakers could use this methodology to guide their decisions. The adoption of such an approach would imply an equalization of the importance of assessing impacts on environmental matrices with that related to the risk to human life and economic assets. In this way, the environment would be further valued as a fundamental pillar of sustainable development, alongside the economy and society, contributing to the achievement of environmental protection objectives promoted by international and and national summits, conferences, conventions, and organizations. This study, while not aiming to provide an exhaustive and comprehensive environmental risk assessment of industrial fires, proposes to present a basic methodology, conceived as a starting point for further in-depth studies and details, in order to increase the complexity and, consequently, the effectiveness in assessing environmental impacts.

Gli incendi industriali rappresentano un fenomeno significativo che interessa una vasta gamma di infrastrutture, dai magazzini di stoccaggio alle centrali elettriche, fino agli stabilimenti di lavorazione. La ricorrenza di tali eventi è evidenziata da episodi recenti, quali l'incendio del 14 dicembre 2024 presso un deposito ENI a Firenze, quello del 30 settembre 2024 in uno stabilimento chimico nei pressi di Chieti in Abruzzo, e l'incendio divampato tra il 19 e il 20 giugno 2024 in un deposito di ecoballe nella zona Baraccola di Ancona. Tali eventi comportano il rilascio di fumi e sostanze dannose per l'ambiente e gli organismi viventi. La natura delle sostanze emesse è strettamente correlata ai materiali stoccati o processati all'interno della struttura. In particolare, gli incendi in impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti possono generare una diversificata gamma di gas tossici, incrementando la complessità degli effetti e degli impatti ambientali. Nonostante l'annuario dei Vigili del Fuoco del 2024 non indichi un aumento statisticamente significativo degli incendi in strutture industriali, i dati relativi al 2023 attestano 239.127 interventi per incendi ed esplosioni, con una stima del 25% potenzialmente attribuibile al settore industriale, e un coinvolgimento significativo dei rifiuti (8,28% degli interventi totali). In un contesto di crescente consapevolezza ambientale, caratterizzato dalla degradazione degli ecosistemi, dalla perdita di biodiversità, dai cambiamenti climatici e dai recenti sforzi normativi volti all'integrazione della tutela ambientale in tutti i settori, si configura come opportuna una revisione delle metodologie di valutazione del rischio ambientale associato agli incendi in attività industriali. In particolare, alla luce di una più approfondita comprensione degli impatti ambientali degli incendi, emerge la necessità di definire criteri di valutazione del rischio che conducano a un'indicizzazione e a una classificazione basata su diversi fattori chiave, come la tipologia di attività svolta all’interno di uno stabilimento e gli elementi esterni che accrescono la vulnerabilità ambientale. Tale valutazione dovrebbe essere propedeutica all'implementazione di adeguate misure di sicurezza antincendio (prevenzione e protezione) finalizzate alla mitigazione del rischio ambientale. Inoltre, una siffatta valutazione del rischio potrebbe fornire un supporto informativo cruciale per le squadre di intervento, consentendo loro di operare con tecniche di spegnimento mirate alla riduzione degli impatti ambientali. Infine, i decisori politici potrebbero avvalersi di questa metodologia per orientare le proprie scelte. L'adozione di un approccio di questo tipo implicherebbe una parificazione dell'importanza della valutazione degli impatti sulle matrici ambientali con quella relativa al rischio per la vita umana e i beni economici. In tal modo, si valorizzerebbe ulteriormente l'ambiente come pilastro fondamentale dello sviluppo sostenibile, unitamente all'economia e alla società, contribuendo alla realizzazione degli obiettivi di tutela ambientale promossi da summit, conferenze, convenzioni e organizzazioni internazionali e nazionali. Il presente studio, pur non ambendo a fornire una valutazione del rischio ambientale esaustiva e onnicomprensiva degli incendi industriali, si propone di presentare una metodologia di base, concepita come punto di partenza per successivi approfondimenti e dettagli, al fine di accrescere la complessità e, conseguentemente, l'efficacia nella valutazione degli impatti ambientali.