Fotostabilità dei filtri UV cosmetici sulla pelle di mammiferi esposta ai raggi UV

Previous studies showed that the common UV filter substances benzophenone-3 (BP–3), butyl methoxydibenzoylmethane (BM–DBM), octocrylene (OCR), ethylhexyl methoxycinnamate (EHMC), ethylhexyl salicylate (EHS) and ethylhexyl triazone (EHT) were able to react with amino side chains of different proteins in vitro. To transfer the results to mammalian skin conditions, sunscreen products were applied on both prepared fresh porcine skin and glass plates, followed by UV irradiation and the determination of depletion of the respective UV filters. Significantly lower recoveries of the UV filters extracted from skin samples than from glass plates indicated the additional reaction of the UV filters with skin constituents, when proteins will be the most important reactants. Among the products tested, BP-3 showed the greatest differences in recoveries between glass and skin samples of about 13% and 24% after 2 and 4 h of irradiation, respectively, followed by EHS > BMDBM > OCR > EHMC > EHT. The obtained results raise the question, whether the common in vitro evaluations of sunscreens, using inert substrate materials like roughened quartz or polymethyl methacrylate (PMMA) plates are really suitable to fully replace in vivo methods, as they cannot include skin-typical reactions.

Precedenti studi hanno dimostrato che i filtri UV, Benzofenone-3 (BP-3), Butilmetossibibenzoilmetano (BM-DBM), Ottocrilene (OCR), Etilesil metossicinnamato (EHMC), Etilesil salicilato (EHS) ed Etilesil triazone erano in grado di reagire con catene laterali amminoacidiche di diverse proteine in vitro. Per trasferire i risultati alle condizioni della pelle dei mammiferi, sono stati applicati prodotti per la protezione solare sia su preparati di pelli suine fresche, che su lastre di vetro, seguite da irradiazione UV e dalla determinazione dell'esaurimento dei rispettivi filtri UV. Si sono osservati recuperi significativamente più bassi dei filtri UV estratti dalla pelle, rispetto ai campioni delle lastre di vetro. I risultati hanno indicato la reazione aggiuntiva dei filtri UV con i componenti della pelle. Tra i prodotti testati, BP-3 ha mostrato le maggiori differenze nei recuperi tra campioni di vetro e pelle di circa il 13% e il 24% dopo 2 e 4 ore di irradiazione, rispettivamente, seguite da EHS> BM-DBM> OCR> EHMC> EHT. I risultati ottenuti sollevano la questione, se le comuni valutazioni in vitro di filtri solari, utilizzando materiali di substrato inerte, sono veramente adatte a sostituire completamente i metodi in vivo, in quanto non possono includere reazioni tipiche della pelle.