Linguaggio, società e valore nell'era digitale

The paper aims to analyze language as a complex institution, capable of intertwining its social and collective functions with a strategic role in today’s economic and technological dynamics. Following Ferdinand de Saussure’s conception of language as a structured system of signs, the role of the relationship between the signifier and the signified in the formation of shared meaning is emphasized. Language thus emerges as a social practice that helps consolidate social order and reproduce power relations. With the advent of digital technologies, language has acquired new functions and modes of circulation, becoming a tool to shape desires and consumption in a context characterized by information overload. Words not only enhance the persuasive power of messages but are also transformed by digital platforms into data, subsequently used for extractive activities such as profiling and targeted advertising. In this way, users, through their communicative interactions, unknowingly participate in the production of economic value, while algorithmic governance filters and hierarchizes content, guiding communicative codes and simultaneously influencing the ways messages circulate and are received.

L'elaborato si propone di analizzare il linguaggio come un’istituzione complessa, capace di intrecciare la sua funzione sociale e collettiva con un ruolo strategico nelle dinamiche economiche e tecnologiche odierne. Seguendo l’impostazione di Ferdinand de Saussure del linguaggio come sistema strutturato di segni, si sottolinea il ruolo della relazione tra significante e significato nella formazione del senso condiviso. Il linguaggio si configura così come prassi collettiva che contribuisce a consolidare l’ordine sociale e a riprodurre le relazioni di potere. Con l’avvento del digitale, esso assume nuove finalità e modalità di circolazione, divenendo strumento per orientare desideri e consumi in un contesto caratterizzato dall’eccesso informativo. Le parole, infatti, non solo rafforzano la capacità persuasiva dei messaggi, ma vengono anche trasformate dalle piattaforme digitali in dati, successivamente impiegati per attività estrattive come la profilazione e la pubblicità mirata. In tal modo gli utenti, attraverso le loro interazioni comunicative, partecipano inconsapevolmente alla produzione di valore economico, mentre il governo algoritmico filtra e gerarchizza i contenuti, orientando i codici comunicativi e condizionando al tempo stesso le modalità di diffusione e di ricezione dei messaggi.