Il presente elaborato analizza e confronta gli impatti ambientali delle due principali tecnolo-gie di additive manufacturing: Laser Powder Bed Fusion (LPBF) e Direct Energy Deposition (DED). Attraverso l’applicazione della Life Cycle Assessment (LCA), condotta con approcco cradle to gate, è stato sviluppato un modello parametrico basato su input (energia elettrica, gas inerte, materie prime) e output (emissioni, consumi e scarti). L’analisi ha permesso di va-lutare gli impatti ambientali tramite il Global Warming Potential (GWP), integrando dati prove-nienti dalla letteratura scientifica e dal software SimaPro. I risultati mostrano come la LPBF garantisca una migliore precisione e qualità superficiale a discapito della velocità di stampa. La DED invece presenta una produttività superiore e risul-ta più competitiva per pezzi di grandi dimensioni o per operazioni di riparazione, pur richie-dendo maggiore utilizzo di gas inerte e di lavorazioni post-processing. Il confronto evidenzia come non esiste una tecnologia universamente migliore, ma che la scelta è indicata dal contesto produttivo. Lo studio contribuisce a fornire strumenti decisio-nali utili per orientare la manifattura additiva verso una maggiore sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica e innovazione industriale.
"VALUTAZIONE E ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI DI TECNOLOGIE DI FABBRICAZIONE ADDITIVA DI PARTI IN MATERIALE METALLICO"
TESTA, RICCARDO
2024/2025
Abstract
Il presente elaborato analizza e confronta gli impatti ambientali delle due principali tecnolo-gie di additive manufacturing: Laser Powder Bed Fusion (LPBF) e Direct Energy Deposition (DED). Attraverso l’applicazione della Life Cycle Assessment (LCA), condotta con approcco cradle to gate, è stato sviluppato un modello parametrico basato su input (energia elettrica, gas inerte, materie prime) e output (emissioni, consumi e scarti). L’analisi ha permesso di va-lutare gli impatti ambientali tramite il Global Warming Potential (GWP), integrando dati prove-nienti dalla letteratura scientifica e dal software SimaPro. I risultati mostrano come la LPBF garantisca una migliore precisione e qualità superficiale a discapito della velocità di stampa. La DED invece presenta una produttività superiore e risul-ta più competitiva per pezzi di grandi dimensioni o per operazioni di riparazione, pur richie-dendo maggiore utilizzo di gas inerte e di lavorazioni post-processing. Il confronto evidenzia come non esiste una tecnologia universamente migliore, ma che la scelta è indicata dal contesto produttivo. Lo studio contribuisce a fornire strumenti decisio-nali utili per orientare la manifattura additiva verso una maggiore sostenibilità ambientale, in linea con gli obiettivi di transizione ecologica e innovazione industriale.| File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/23531