METODI SPEDITIVI PER LA VALUTAZIONE DELLA VULNERABILITÀ SISMICA DEL PATRIMONIO URBANO: APPLICAZIONE DELLE SCHEDE CARTIS AL COMUNE DI TOLENTINO (MC)

Seismic risk represents the main threat to the preservation of Italy's architectural and cultural heritage, which is characterized by complex urban fabrics and high seismic hazard. Recent earthquakes (Friuli, 1976; Umbria and Marche, 1997; Molise, 2002; L'Aquila, 2009; Emilia, 2012; Central Italy, 2016) have highlighted the need to conduct vulnerability assessments of buildings in order to define more effective prevention strategies. This study proposes a rapid method for assessing urban vulnerability through the use of CARTIS forms, applied to the municipality of Tolentino (MC), which was severely affected by the events of 2016. The analysis focused on the typological and structural characteristics of the identified homogeneous building sectors and a sample of churches, estimating a vulnerability index for each and finally an urban index. An added value is given by the inclusion, in the case of ordinary buildings, of the improvement works carried out after the earthquake: recalculating the indices in order to quantify the actual reduction in vulnerability and verify the effectiveness of the strategies adopted. The results showed the fragility of the historic sectors compared to recent expansions, allowing us to reconstruct a picture of the most critical construction techniques. For churches, the indices obtained were lower than the values reported in the literature, suggesting a local specificity probably influenced by past post-earthquake interventions and the specific typological configuration. The reliability of the approach was confirmed by comparison with the MiBACT method for churches and with the AeDES data sheets for ordinary buildings. Finally, thanks to the use of GIS platforms, it was possible to superimpose typological data, vulnerability indices, operational levels, and level III of seismic microzonation, improving the interpretation of information that requires cross-referencing in order to read the correlation. The research therefore confirmed the validity of the CARTIS forms as a rapid operational tool, partly capable of capturing the effectiveness of interventions and proposing future developments towards integrated and expeditious procedures for seismic risk reduction.

Il rischio sismico rappresenta la principale minaccia alla conservazione del patrimonio edilizio e culturale italiano, il quale è caratterizzato da tessuti urbani complessi e da un’elevata pericolosità sismica. I recenti terremoti (Friuli, 1976; Umbria e Marche, 1997; Molise, 2002; L’Aquila, 2009; Emilia, 2012; Italia Centrale, 2016) hanno evidenziato la necessità di effettuare valutazioni di vulnerabilità del costruito così da definire strategie di prevenzione più efficaci. In questo lavoro viene proposto un metodo speditivo di valutazione della vulnerabilità urbana attraverso l’utilizzo delle schede CARTIS, applicato al comune di Tolentino (MC), duramente colpito dagli eventi del 2016. L’analisi ha riguardato le caratteristiche tipologico-strutturali dei comparti edilizi omogenei individuati e di un campione di chiese, stimando per ciascuno un indice di vulnerabilità e infine un indice urbano. Un valore aggiunto è dato dall’inserimento, nel caso di edifici ordinari, degli interventi di miglioramento eseguiti post-sisma: ricalcolando gli indici così da quantificare la concreta riduzione di vulnerabilità e verificare l’efficacia delle strategie adottate. Dai risultati è emersa la fragilità dei comparti storici rispetto alle espansioni recenti permettendo di ricostruire un quadro delle tecniche costruttive più critiche. Per le chiese, gli indici ottenuti sono risultati inferiori ai valori di letteratura, suggerendo una specificità locale probabilmente influenzata da passati interventi post-sisma e dalla specifica configurazione tipologica. L’affidabilità dell’approccio è stata confermata dal confronto con il metodo MiBACT per le chiese e con le schede AeDES per edifici ordinari. Infine, grazie all’uso di piattaforme GIS è stato possibile sovrapporre dati tipologici, indici di vulnerabilità, livelli operativi e microzonazione di III livello, migliorando l’interpretazione delle informazioni che necessitano di una lettura incrociata per poterne leggere la correlazione. La ricerca ha quindi confermato la validità delle schede CARTIS come strumento operativo rapido, in parte anche capace di cogliere l’efficacia degli interventi e proporre sviluppi futuri verso procedure integrate e speditive per la riduzione del rischio sismico.