Preschool eating is an intrinsically multisensory experience in which differences in sensory integration may contribute to food selectivity, especially in children with neurodevelopmental disorders. From a neuropsychomotor perspective, this thesis investigates the potential correlation between sensory profiles/dysfunctions and food selectivity, and identifies the sensory domains most frequently involved in difficulties with food acceptance. The study design integrates standardized measures of sensory processing (Sensory Processing Measure – Preschool, School and Home Forms; Sensory Profile 2 – Child Form), a parent questionnaire on eating habits, and direct observations during snack time in a therapeutic setting. Descriptive analysis of the overall sample is complemented by an in-depth examination of six cases (C01–C06), with a home–school comparison focused on Social Participation, Vision, and Touch. The findings suggest a plausible association between sensory differences and selectivity, with recurrent involvement of the visual and tactile domains and a role for social participation in supporting or limiting engagement during meals. A contextual effect emerges: some profiles are more manageable in predictable environments (home), while they become more critical in settings rich in stimuli and shared demands (school/therapy); discrepancies between informants reflect different environmental patterns rather than contradictions. Implications include strategies for gradual mediation of novelty, predictable food presentations, and visual/behavioral supports to facilitate generalization across contexts.

L’alimentazione in età prescolare è un’esperienza intrinsecamente multisensoriale in cui le differenze di integrazione sensoriale possono contribuire alla selettività alimentare, soprattutto nei bambini con disturbi del neurosviluppo. Questa tesi, in prospettiva neuropsicomotoria, indaga l’eventuale correlazione tra profili/disfunzioni sensoriali e selettività alimentare e identifica le aree sensoriali più frequentemente coinvolte nelle difficoltà di accettazione del cibo. Il disegno integra misure standardizzate del processamento sensoriale (Sensory Processing Measure – Preschool, School e Home Form; Sensory Profile 2 – Child Form), un questionario genitoriale sulle abitudini alimentari e osservazioni dirette durante la merenda in setting terapeutico. L’analisi descrittiva del campione complessivo è affiancata da un approfondimento su sei casi (C01–C06), con confronto casa–scuola focalizzato su Partecipazione sociale, Vista e Tatto. I risultati suggeriscono un’associazione plausibile tra differenze sensoriali e selettività, con un coinvolgimento ricorrente dei domini visivo e tattile e un ruolo della partecipazione sociale nel sostenere o limitare l’ingaggio al pasto. Emerge un effetto di contesto: alcuni profili risultano più gestibili in ambienti prevedibili (domestici), mentre diventano più critici in setting ricchi di stimoli e richieste condivise (scuola/terapia); le discrepanze tra informant riflettono pattern ambientali differenti più che contraddizioni. Le implicazioni riguardano strategie di mediazione graduale della novità, presentazioni prevedibili del cibo e supporti visivi/comportamentali per favorire la generalizzazione tra contesti.

L'influenza dell'integrazione sensoriale sulla selettività alimentare in bambini prescolari con disturbi del neurosviluppo: una prospettiva neuropsicomotoria.

PETTINARI, GIULIA
2024/2025

Abstract

Preschool eating is an intrinsically multisensory experience in which differences in sensory integration may contribute to food selectivity, especially in children with neurodevelopmental disorders. From a neuropsychomotor perspective, this thesis investigates the potential correlation between sensory profiles/dysfunctions and food selectivity, and identifies the sensory domains most frequently involved in difficulties with food acceptance. The study design integrates standardized measures of sensory processing (Sensory Processing Measure – Preschool, School and Home Forms; Sensory Profile 2 – Child Form), a parent questionnaire on eating habits, and direct observations during snack time in a therapeutic setting. Descriptive analysis of the overall sample is complemented by an in-depth examination of six cases (C01–C06), with a home–school comparison focused on Social Participation, Vision, and Touch. The findings suggest a plausible association between sensory differences and selectivity, with recurrent involvement of the visual and tactile domains and a role for social participation in supporting or limiting engagement during meals. A contextual effect emerges: some profiles are more manageable in predictable environments (home), while they become more critical in settings rich in stimuli and shared demands (school/therapy); discrepancies between informants reflect different environmental patterns rather than contradictions. Implications include strategies for gradual mediation of novelty, predictable food presentations, and visual/behavioral supports to facilitate generalization across contexts.
2024
2025-11-11
The Influence of Sensory Integration on Food Selectivity in Preschool Children with Neurodevelopmental Disorders: A Neuropsychomotor Perspective
L’alimentazione in età prescolare è un’esperienza intrinsecamente multisensoriale in cui le differenze di integrazione sensoriale possono contribuire alla selettività alimentare, soprattutto nei bambini con disturbi del neurosviluppo. Questa tesi, in prospettiva neuropsicomotoria, indaga l’eventuale correlazione tra profili/disfunzioni sensoriali e selettività alimentare e identifica le aree sensoriali più frequentemente coinvolte nelle difficoltà di accettazione del cibo. Il disegno integra misure standardizzate del processamento sensoriale (Sensory Processing Measure – Preschool, School e Home Form; Sensory Profile 2 – Child Form), un questionario genitoriale sulle abitudini alimentari e osservazioni dirette durante la merenda in setting terapeutico. L’analisi descrittiva del campione complessivo è affiancata da un approfondimento su sei casi (C01–C06), con confronto casa–scuola focalizzato su Partecipazione sociale, Vista e Tatto. I risultati suggeriscono un’associazione plausibile tra differenze sensoriali e selettività, con un coinvolgimento ricorrente dei domini visivo e tattile e un ruolo della partecipazione sociale nel sostenere o limitare l’ingaggio al pasto. Emerge un effetto di contesto: alcuni profili risultano più gestibili in ambienti prevedibili (domestici), mentre diventano più critici in setting ricchi di stimoli e richieste condivise (scuola/terapia); le discrepanze tra informant riflettono pattern ambientali differenti più che contraddizioni. Le implicazioni riguardano strategie di mediazione graduale della novità, presentazioni prevedibili del cibo e supporti visivi/comportamentali per favorire la generalizzazione tra contesti.
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