Introduction: Emergency medical personnel are called upon to intervene in stressful and high-tension situations, which increases their risk of developing disorders. The lack of support and discussion prevents individuals from processing what has happened and moving on, which then affects the care they provide to the next victim, as well as their own safety and that of the entire team. Objective: This cross-sectional, observational, and descriptive study aims to investigate the past or current presence of stress disorders in out-of-hospital emergency medical personnel and to assess the differences between three professional categories: ambulance drivers, doctors, and nurses. Materials and methods: With prior authorization, two validated assessment scales were selected, based on the DSM-IV diagnostic criteria for Acute Stress Disorder and Post-Traumatic Stress Disorder. The scales were administered to a sample of 100 workers from the Torrette, C.O.118, CRASS, Loreto, Osimo, and Chiaravalle sites (40 ambulance drivers, 17 doctors, and 43 nurses). Results: Analysis of the absolute and percentage frequencies shows that a significant proportion of operators in all categories considered meet the DSM-IV criteria for a potential diagnosis of Acute Stress Disorder or Post-Traumatic Stress Disorder. Discussion: The study has some limitations, mainly related to the failure to comply with the scheduled times for administering the assessment scales and the small sample size of physicians compared to other categories. Conclusion: The results suggest that critical events encountered during the course of a working career can leave significant traces in the memory and emotional experience of healthcare workers, with possible negative consequences. This is a first step in a necessary process of further investigation: the issue requires further study, aimed at bringing to light a reality that is often little discussed but of great importance for the protection of healthcare workers' health and the quality of care.

Introduzione: Gli operatori di Emergenza Sanitaria sono chiamati ad intervenire in situazioni stressogene e ad alta tensione, e questo fa aumentare il rischio di sviluppare disturbi. L’assenza di supporto e di confronto non permette al soggetto di metabolizzare l’accaduto e andare avanti, e questo poi si ripercuote sull’assistenza da erogare alla vittima successiva, sulla sicurezza propria e dell’intera équipe. Obiettivo: Lo studio, di tipo trasversale, osservazionale e descrittivo, mira a indagare la presenza, passata o attuale, di disturbi da stress negli operatori dell’Emergenza Sanitaria extraospedaliera e a valutarne le differenze tra tre categorie professionali: autisti soccorritori, medici e infermieri. Materiali e metodi: Previa autorizzazione, sono state selezionate due scale di valutazione validate, basate sui criteri diagnostici del DSM-IV per il Disturbo Acuto da Stress e il Disturbo Post-Traumatico da Stress. Le scale sono state somministrate a un campione di 100 operatori afferenti alle sedi di Torrette, C.O.118, CRASS, Loreto, Osimo e Chiaravalle (40 autisti soccorritori, 17 medici e 43 infermieri). Risultati: Dall’analisi delle frequenze assolute e percentuali emerge che una quota rilevante di operatori, in tutte le categorie considerate, presenta i requisiti descritti nel DSM-IV per una potenziale diagnosi di Disturbo Acuto da Stress o Disturbo Post-Traumatico da Stress. Discussione: Lo studio presenta alcuni limiti, legati principalmente al mancato rispetto dei tempi previsti per la somministrazione delle scale di valutazione e alla ridotta numerosità del campione dei medici rispetto alle altre categorie. Conclusione: I risultati suggeriscono come gli eventi critici incontrati nel corso della carriera lavorativa possano lasciare tracce significative nella memoria e nel vissuto emotivo degli operatori, con possibili conseguenze negative. Si tratta di un primo passo in un percorso di approfondimento necessario: la tematica richiede ulteriori studi, volti a far emergere una realtà spesso poco discussa, ma di grande rilevanza per la tutela della salute degli operatori e della qualità dell’assistenza.

L'INFERMIERE DI EMERGENZA TRA CENTRALE OPERATIVA 118 E TERRITORIO: PORTARE ALLA LUCE UNA REALTA' TENUTA NASCOSTA

BURCHIANI, EVA
2024/2025

Abstract

Introduction: Emergency medical personnel are called upon to intervene in stressful and high-tension situations, which increases their risk of developing disorders. The lack of support and discussion prevents individuals from processing what has happened and moving on, which then affects the care they provide to the next victim, as well as their own safety and that of the entire team. Objective: This cross-sectional, observational, and descriptive study aims to investigate the past or current presence of stress disorders in out-of-hospital emergency medical personnel and to assess the differences between three professional categories: ambulance drivers, doctors, and nurses. Materials and methods: With prior authorization, two validated assessment scales were selected, based on the DSM-IV diagnostic criteria for Acute Stress Disorder and Post-Traumatic Stress Disorder. The scales were administered to a sample of 100 workers from the Torrette, C.O.118, CRASS, Loreto, Osimo, and Chiaravalle sites (40 ambulance drivers, 17 doctors, and 43 nurses). Results: Analysis of the absolute and percentage frequencies shows that a significant proportion of operators in all categories considered meet the DSM-IV criteria for a potential diagnosis of Acute Stress Disorder or Post-Traumatic Stress Disorder. Discussion: The study has some limitations, mainly related to the failure to comply with the scheduled times for administering the assessment scales and the small sample size of physicians compared to other categories. Conclusion: The results suggest that critical events encountered during the course of a working career can leave significant traces in the memory and emotional experience of healthcare workers, with possible negative consequences. This is a first step in a necessary process of further investigation: the issue requires further study, aimed at bringing to light a reality that is often little discussed but of great importance for the protection of healthcare workers' health and the quality of care.
2024
2025-11-18
EMERGENCY NURSES BETWEEN THE 118 EMERGENCY CALL CENTER AND THE FIELD: BRINGING TO LIGHT A HIDDEN REALITY
Introduzione: Gli operatori di Emergenza Sanitaria sono chiamati ad intervenire in situazioni stressogene e ad alta tensione, e questo fa aumentare il rischio di sviluppare disturbi. L’assenza di supporto e di confronto non permette al soggetto di metabolizzare l’accaduto e andare avanti, e questo poi si ripercuote sull’assistenza da erogare alla vittima successiva, sulla sicurezza propria e dell’intera équipe. Obiettivo: Lo studio, di tipo trasversale, osservazionale e descrittivo, mira a indagare la presenza, passata o attuale, di disturbi da stress negli operatori dell’Emergenza Sanitaria extraospedaliera e a valutarne le differenze tra tre categorie professionali: autisti soccorritori, medici e infermieri. Materiali e metodi: Previa autorizzazione, sono state selezionate due scale di valutazione validate, basate sui criteri diagnostici del DSM-IV per il Disturbo Acuto da Stress e il Disturbo Post-Traumatico da Stress. Le scale sono state somministrate a un campione di 100 operatori afferenti alle sedi di Torrette, C.O.118, CRASS, Loreto, Osimo e Chiaravalle (40 autisti soccorritori, 17 medici e 43 infermieri). Risultati: Dall’analisi delle frequenze assolute e percentuali emerge che una quota rilevante di operatori, in tutte le categorie considerate, presenta i requisiti descritti nel DSM-IV per una potenziale diagnosi di Disturbo Acuto da Stress o Disturbo Post-Traumatico da Stress. Discussione: Lo studio presenta alcuni limiti, legati principalmente al mancato rispetto dei tempi previsti per la somministrazione delle scale di valutazione e alla ridotta numerosità del campione dei medici rispetto alle altre categorie. Conclusione: I risultati suggeriscono come gli eventi critici incontrati nel corso della carriera lavorativa possano lasciare tracce significative nella memoria e nel vissuto emotivo degli operatori, con possibili conseguenze negative. Si tratta di un primo passo in un percorso di approfondimento necessario: la tematica richiede ulteriori studi, volti a far emergere una realtà spesso poco discussa, ma di grande rilevanza per la tutela della salute degli operatori e della qualità dell’assistenza.
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