Standardizzazione del reprocessing degli endoscopi:Confronto tra disinfezione meccanica e disinfezione manuale

Background: le infezioni correlate all’assistenza (ICA) rappresentano una delle principali complicanze nelle strutture sanitarie, rendendo necessaria delle strategie preventive basate su procedure standardizzate e su evidenze scientifiche. Tra le varie pratiche del rischio infettivo, c’è il reprocessing degli endoscopi e broncoscopi. Obiettivi: la seguente tesi effettuata, come una Revisione della Letteratura, si è posta quattro obiettivi principali: individuare i punti salienti del processo di disinfezione e sterilizzazione degli endoscopi e broncoscopi, descrivere la struttura e le caratteristiche tecniche di questi strumenti al fine di migliorare l’efficienza e l’efficacia del reprocessing, inoltre pone l’attenzione sulle competenze e il ruolo infermieristico nelle varie fasi del reprocessing Materiali e metodi: è stata effettuata un’analisi narrativa della Letteratura, utilizzando il metodo PIOM. La ricerca è stata effettuata tramite l’uso di motori di ricerca elettronici Pubmed e Google Scholar, mediante l’uso di stringhe e attraverso l’operatore booleano AND. Sono stati selezionati studi pubblicati dopo gli anni ’90, in lingua inglese, italiana, portoghese, che analizzassero i rischi infettivi e il ruolo infermieristico legati al reprocessing degli endoscopi. Sono stati esclusi articoli precedenti gli anni ’90 e che comprendevano la sterilizzazione di strumenti chirurgici non endoscopici. Risultati e discussione: La revisione ha mostrato che un corretto reprocessing degli endoscopi riduce il rischio di infezioni correlate all’assistenza. La formazione del personale e l’applicazione di protocolli standardizzati risultano elementi essenziali per garantire sicurezza e qualità delle procedure. Conclusioni: l’integrazione tra tecnologia, competenza professionale e aggiornamento continuo rappresenta la strategia più efficace per assicurare un reprocessing sicuro degli endoscopi. La standardizzazione delle procedure, unita a un’adeguata formazione del personale infermieristico, costituisce la chiave per ridurre l’incidenza di ICA e prolungare la vita utile dei dispositivi medici.