IL TRAPIANTO RENALE CROSS-OVER, NUOVA POSSIBILITA' DI VITA: IL RUOLO DELL'INFERMIERE

ABSTRACT INTRODUCTION: Kidney transplantation is the best treatment option for end-stage renal failure, but unfortunately, the insufficient availability of organs cannot meet the constant increase in demand. It is therefore necessary to develop new models and innovative approaches to reduce the gap between supply and demand (Kher et al., 2020). Transplantation from living donors has shown better results than transplantation from deceased donors, such as graft survival and lower rates of acute rejection confirmed by biopsy. Unfortunately, however, nearly one in three potential kidney donors is considered incompatible due to immunological barriers related to blood group incompatibility caused by human leukocyte antigen (HLA) sensitisation (Terasaki et al., 2005; Segev et al., 1995). The study aims to identify scientific evidence on cross-over kidney transplantation, analysing the physical and psychological aspects of the recipient and donor, and exploring the role of the nurse in the multidisciplinary team. MATERIALS AND METHODS: To carry out the study, a literature review was conducted by consulting the PubMed and Google Scholar databases, from which 11 articles that answered the research question were selected and extracted. The inclusion criteria were: publications in English and Italian, articles published in the last twenty years. The search for studies took place between May and September 2025. RESULTS: The studies analysed confirm that the clinical outcomes of cross-over kidney transplantation are comparable to those of direct transplantation from a living donor. The benefits extend to donors and recipients, but there are also critical issues related to logistical complexity, fragmentation of care pathways, and the management of cultural and psychological resistance. DISCUSSION: Cross-over kidney transplantation is an effective strategy for expanding access to living donor transplantation, requiring complex organisation and a trained multidisciplinary team. The effectiveness of Kidney Paired Donation programmes depends on coordination between centres and staff training. In this context, nurses play a key role in ensuring the safety and clinical and psychological support of donors and recipients, helping to improve clinical outcomes and the quality of life of the patients involved. CONCLUSIONS: Cross-over kidney transplantation is a clinically effective and safe strategy that can meet the needs of patients with immunological incompatibility. Despite its documented advantages, its widespread use is hampered by cultural and organisational barriers. To strengthen this model, it is necessary to invest in specialist training, dedicated facilities and integrated care models. The importance of trained and qualified nursing professionals who, within the multidisciplinary team, can offer psychological support and assistance, improving patient adherence to treatment and contributing to the success of the care pathway, is essential and fundamental.

ABSTRACT INTRODUZIONE: Il trapianto renale rappresenta la migliore opzione terapeutica per l’insufficienza renale terminale, ma purtroppo l’insufficiente disponibilità di organi non riesce a soddisfare l’aumento costante delle richieste. È quindi necessario sviluppare nuovi modelli e approcci innovativi per ridurre il divario tra domanda e offerta (Kher et al., 2020). Il trapianto da donatore vivente ha mostrato risultati migliori di quelli dei trapianti da donatori deceduti, come la sopravvivenza dell'innesto e minori tassi di rigetto acuto comprovati dalla biopsia. Sfortunatamente, però, quasi un potenziale donatore di rene su tre è ritenuto incompatibile a causa delle barriere immunologiche correlate all'incompatibilità dei gruppi sanguigni a causa della sensibilizzazione all'antigene leucocitario umano (HLA) (Terasaki et al., 2005; Segev et al., 1995). Lo studio mira a individuare le evidenze scientifiche sul trapianto renale cross-over, analizzando l’aspetto fisico e psicologico del ricevente e del donatore, e approfondendo il ruolo dell’infermiere nell’equipe multidisciplinare. MATERIALI E METODI: Per la realizzazione dello studio è stata condotta una revisione della letteratura consultando le banche dati PubMed e Google Scholar dalle quali sono stati selezionati ed estrapolati 11 articoli che rispondevano al quesito di ricerca. I criteri di inclusione sono stati: pubblicazioni in inglese e in italiano, articoli pubblicati negli ultimi venti anni. La ricerca degli studi è avvenuta nel periodo compreso tra maggio e settembre 2025. RISULTATI: Gli studi analizzati confermano che gli esiti clinici del trapianto renale cross-over sono sovrapponibili a quelli del trapianto diretto da donatore vivente. I benefici si estendono a donatori e riceventi, ma emergono anche criticità legate alla complessità logistica, alla frammentazione dei percorsi assistenziali e alla gestione delle resistenze culturali e psicologiche. DISCUSSIONE: Il trapianto renale cross-over rappresenta una strategia efficace per ampliare l’accesso al trapianto da donatore vivente, richiedendo un’organizzazione complessa e un team multidisciplinare preparato. L’efficacia dei programmi di Kidney Paired Donation dipende dal coordinamento tra centri e dalla formazione del personale. In questo contesto, l’infermiere riveste un ruolo chiave nel garantire la sicurezza, il supporto clinico e psicologico dei donatori e riceventi, contribuendo a migliorare gli esiti clinici e la qualità di vita dei pazienti coinvolti. CONCLUSIONI: Il trapianto renale cross-over è una strategia clinicamente efficace e sicura, capace di rispondere alle esigenze di pazienti con incompatibilità immunologiche. Nonostante i vantaggi documentati, la sua diffusione è condizionata da barriere culturali e organizzative. Per rafforzare questo modello è necessario investire in formazione specialistica, strutture dedicate e modelli integrati di presa in carico. L’importanza di professionisti infermieri preparati e formati che possano, all’interno del team multiprofessionale, offrire supporto psicologico, assistenza, migliorando l’aderenza terapeutica dei pazienti e contribuendo alla riuscita del percorso di cura, risulta essenziale e fondamentale.