La falconeria è l’arte di cacciare con gli uccelli da preda ed i protagonisti indiscussi di questa disciplina sono proprio i falchi. I falchi addestrati devono rigorosamente essere nati in cattività e provengono quindi da allevamenti controllati; in questo ambito è possibile riprodurre moltissime specie ed è inoltre possibile dar vita anche ad organismi ibridi. I falchi più impiegati nella formazione degli ibridi sono il falco pellegrino (F. peregrinus), il falco sacro (F. cherrug) ed il girfalco (F. rusticolus). Queste tre specie appartengono allo stesso gruppo monofiletico che possiede al suo interno due ramificazioni: il complesso del falco pellegrino ed il sottogenere Hierofalco. Proprio nell’ambito dell’allevamento è stato possibile notare che non tutti gli ibridi sono fertili, alcuni possiedono una fertilità ridottissima: gli ibridi falco sacro X girfalco rimangono fertili per molte generazioni successive, invece gli ibridi falco pellegrino X falco sacro/girfalco sono quasi sterili. La spiegazione a questo fatto è da ricercare nella definizione stessa di specie biologica e nel processo di speciazione che hanno subito questi tre falchi. Il processo di speciazione si verifica su più piani tra cui uno importantissimo è il riarrangiamento cromosomico. Questo prevede diverse modifiche a carico dei cromosomi, tra cui inversioni, delezioni, fissioni e fusioni, fino a modificare anche il numero cromosomico 2n; queste modifiche che intercorrono nel processo di differenziazione tra le specie funzionano da barriera post-zigotica per evitare ibridi fertili. Il confronto tra i cariotipi, trattati con tecniche di bandeggio e con la cross-species FISH, può aiutare a capire le relazioni filogenetiche tra queste tre specie di falchi e contribuisce a spiegare anche la fertilità o la sterilità degli ibridi .
Relazioni filogenetiche che intercorrono tra falco pellegrino (Falco peregrinus), falco sacro (Falco cherrug) e girfalco (Falco rusticolus) basate sul confronto dei cariotipi.
MONTESI, EVA
2019/2020
Abstract
La falconeria è l’arte di cacciare con gli uccelli da preda ed i protagonisti indiscussi di questa disciplina sono proprio i falchi. I falchi addestrati devono rigorosamente essere nati in cattività e provengono quindi da allevamenti controllati; in questo ambito è possibile riprodurre moltissime specie ed è inoltre possibile dar vita anche ad organismi ibridi. I falchi più impiegati nella formazione degli ibridi sono il falco pellegrino (F. peregrinus), il falco sacro (F. cherrug) ed il girfalco (F. rusticolus). Queste tre specie appartengono allo stesso gruppo monofiletico che possiede al suo interno due ramificazioni: il complesso del falco pellegrino ed il sottogenere Hierofalco. Proprio nell’ambito dell’allevamento è stato possibile notare che non tutti gli ibridi sono fertili, alcuni possiedono una fertilità ridottissima: gli ibridi falco sacro X girfalco rimangono fertili per molte generazioni successive, invece gli ibridi falco pellegrino X falco sacro/girfalco sono quasi sterili. La spiegazione a questo fatto è da ricercare nella definizione stessa di specie biologica e nel processo di speciazione che hanno subito questi tre falchi. Il processo di speciazione si verifica su più piani tra cui uno importantissimo è il riarrangiamento cromosomico. Questo prevede diverse modifiche a carico dei cromosomi, tra cui inversioni, delezioni, fissioni e fusioni, fino a modificare anche il numero cromosomico 2n; queste modifiche che intercorrono nel processo di differenziazione tra le specie funzionano da barriera post-zigotica per evitare ibridi fertili. Il confronto tra i cariotipi, trattati con tecniche di bandeggio e con la cross-species FISH, può aiutare a capire le relazioni filogenetiche tra queste tre specie di falchi e contribuisce a spiegare anche la fertilità o la sterilità degli ibridi .File | Dimensione | Formato | |
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