The period of the economic boom is remembered as the time that allowed italy to enter the group of the most developed countries of the European continent. Identifying the end of this thriving period is not hard, since the data on italian growth kept getting worse in the '60, but it's challanging to note the year the boom started. After WWII Italy was a shattered country with the possibility of an internal conflict. In 1944, building a governament to unite the nation was thought to help Italy exit the war. A referendum was used to let the people decide if they wanted to keep the Monarchy or to become a Republic, and after the Republic won, the constitution was made by the constituent assembly that was formed. In 1948 the first election for the parliament, that were carried out, saw the victory of the DC party against the PCI and PSI parties. Since 1947 Italy obtained the ERP from the United States, a primary aid to help the reconstruction of the European Countries, and was used to finance the rebuilding of Italy from the De Gasperi Government. The second legislative period started in 1953 and the results of the elections didn't allow the DC to have the majority of the parliament seats. In the '50 the head of the state Einaudi gave the task to form an executive to De Gasperi, but the President of the Council quitted when he didn't acquire the parliament's confidence. The State started to pursuit the biggest european countries with the hope of having a principal role in the continent. The industrial sector was the most involved in this development. The italian population was in awful economic conditions and their expenses were mainly for necessaries. Surely the development was facilitated from the general economic situation, but the growth of Italy was allowed by many peculiar aspects of the country as the cheap labour and scarce labor laws. The increase of the income of italians boosted consumptions and that put Italy in a virtous circle that helped the industrial production and the GDP, with most of companies able to increment the production and enabling scale economies.

Il periodo del boom economico viene ricordato come il periodo che permise all’Italia di entrare nella cerchia dei Paesi più sviluppati del continente europeo. Se individuare il termine di questo periodo brillante non è complesso visto che i dati sulla crescita italiana andarono peggiorando già dalla metà degli anni ’60, è più difficile riuscire a individuare un anno prestabilito in cui il boom economico iniziò. L’Italia, dopo il secondo conflitto mondiale, era un paese distrutto con la possibilità che al suo interno esplodesse una guerra civile. Dal 1944, si pensò di costituire un governo di unità nazionale con lo scopo di accompagnare il Paese fuori dal conflitto mondiale, dandogli un ordinamento e successivamente un assetto democratico. Dopo il referendum sulla scelta della forma di Stato tra il mantenimento della Monarchia o l’instaurazione di una Repubblica che vide primeggiare quest’ultima, fu formata l’Assemblea Costituente che diede al Paese la prima Costituzione repubblicana. Il governo di unità nazionale, nato nel 1944, durò fino al maggio del 1947. Nell’anno successivo si svolsero le prime elezioni repubblicane per l’elezione del Parlamento. Il successo fu della DC con un netto vantaggio sul Fronte Democratico Popolare formato da PCI e PSI. I governi De Gasperi della I legislatura poterono contare sulla concessione del Piano Marshall da parte degli USA. L’ERP fu annunciato dal Segretario di Stato George Marshall nel Giugno del 1947, ed era un pacchetto di aiuti fondamentale per favorire la ricostruzione dei Paesi europei. Il Piano fu disponibile fino al 1951 e per l’Italia fu fondamentale per poter finanziare provvedimenti necessari alla ricostruzione del Paese.Il governo di De Gasperi si concluse nel 1953 con la fine della prima legislatura. I risultati delle elezioni del 1953 non permisero alla DC di attivare il premio di maggioranza alla camera, previsto dalla legge “Scelba”. Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi diede l’incarico per la formazione di un esecutivo a De Gasperi ma il Presidente del Consiglio incaricato annunciò le sue dimissioni quando si vedrà respinta la fiducia da parte del Parlamento. Il Paese, nel frattempo, aveva cominciato dall’inizio del decennio la rincorsa ai grandi paesi europei nella speranza di ritagliarsi un ruolo da protagonista all’interno del continente. Lo sviluppo interessò soprattutto il settore industriale ma era ancora presto per definire questi progressi come l’inizio del boom economico. La maggior parte della popolazione italiana era ancora in condizioni economiche disagiate e le spese erano effettuate principalmente per beni di prima necessità, come l’alimentazione e l’alloggio. Ottimi livelli di crescita inizieranno a esserci a partire dalla seconda metà degli anni’ 50 e non esiste un’unica motivazione per spiegare questo fenomeno. Sicuramente la crescita fu sospinta dalla congiuntura economica favorevole presente nel continente europeo ma i livelli così elevati raggiunti dall’Italia si spiegano alla luce di alcuni aspetti peculiari del Paese come la manodopera a basso prezzo e normative sul lavoro poco restrittive. La maggior disponibilità di reddito porterà gli italiani ad avere margini di consumo maggiori creando un circolo virtuoso che favorirà l’aumento significativo della produzione industriale e del PIL, con la maggior parte delle imprese che riuscirono a incrementare i volumi produttivi riuscendo a praticare economie di scala.

Il boom economico italiano

SCIARRA, FRANCESCO
2019/2020

Abstract

The period of the economic boom is remembered as the time that allowed italy to enter the group of the most developed countries of the European continent. Identifying the end of this thriving period is not hard, since the data on italian growth kept getting worse in the '60, but it's challanging to note the year the boom started. After WWII Italy was a shattered country with the possibility of an internal conflict. In 1944, building a governament to unite the nation was thought to help Italy exit the war. A referendum was used to let the people decide if they wanted to keep the Monarchy or to become a Republic, and after the Republic won, the constitution was made by the constituent assembly that was formed. In 1948 the first election for the parliament, that were carried out, saw the victory of the DC party against the PCI and PSI parties. Since 1947 Italy obtained the ERP from the United States, a primary aid to help the reconstruction of the European Countries, and was used to finance the rebuilding of Italy from the De Gasperi Government. The second legislative period started in 1953 and the results of the elections didn't allow the DC to have the majority of the parliament seats. In the '50 the head of the state Einaudi gave the task to form an executive to De Gasperi, but the President of the Council quitted when he didn't acquire the parliament's confidence. The State started to pursuit the biggest european countries with the hope of having a principal role in the continent. The industrial sector was the most involved in this development. The italian population was in awful economic conditions and their expenses were mainly for necessaries. Surely the development was facilitated from the general economic situation, but the growth of Italy was allowed by many peculiar aspects of the country as the cheap labour and scarce labor laws. The increase of the income of italians boosted consumptions and that put Italy in a virtous circle that helped the industrial production and the GDP, with most of companies able to increment the production and enabling scale economies.
2019
2020-10-25
The italian economic boom.
Il periodo del boom economico viene ricordato come il periodo che permise all’Italia di entrare nella cerchia dei Paesi più sviluppati del continente europeo. Se individuare il termine di questo periodo brillante non è complesso visto che i dati sulla crescita italiana andarono peggiorando già dalla metà degli anni ’60, è più difficile riuscire a individuare un anno prestabilito in cui il boom economico iniziò. L’Italia, dopo il secondo conflitto mondiale, era un paese distrutto con la possibilità che al suo interno esplodesse una guerra civile. Dal 1944, si pensò di costituire un governo di unità nazionale con lo scopo di accompagnare il Paese fuori dal conflitto mondiale, dandogli un ordinamento e successivamente un assetto democratico. Dopo il referendum sulla scelta della forma di Stato tra il mantenimento della Monarchia o l’instaurazione di una Repubblica che vide primeggiare quest’ultima, fu formata l’Assemblea Costituente che diede al Paese la prima Costituzione repubblicana. Il governo di unità nazionale, nato nel 1944, durò fino al maggio del 1947. Nell’anno successivo si svolsero le prime elezioni repubblicane per l’elezione del Parlamento. Il successo fu della DC con un netto vantaggio sul Fronte Democratico Popolare formato da PCI e PSI. I governi De Gasperi della I legislatura poterono contare sulla concessione del Piano Marshall da parte degli USA. L’ERP fu annunciato dal Segretario di Stato George Marshall nel Giugno del 1947, ed era un pacchetto di aiuti fondamentale per favorire la ricostruzione dei Paesi europei. Il Piano fu disponibile fino al 1951 e per l’Italia fu fondamentale per poter finanziare provvedimenti necessari alla ricostruzione del Paese.Il governo di De Gasperi si concluse nel 1953 con la fine della prima legislatura. I risultati delle elezioni del 1953 non permisero alla DC di attivare il premio di maggioranza alla camera, previsto dalla legge “Scelba”. Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi diede l’incarico per la formazione di un esecutivo a De Gasperi ma il Presidente del Consiglio incaricato annunciò le sue dimissioni quando si vedrà respinta la fiducia da parte del Parlamento. Il Paese, nel frattempo, aveva cominciato dall’inizio del decennio la rincorsa ai grandi paesi europei nella speranza di ritagliarsi un ruolo da protagonista all’interno del continente. Lo sviluppo interessò soprattutto il settore industriale ma era ancora presto per definire questi progressi come l’inizio del boom economico. La maggior parte della popolazione italiana era ancora in condizioni economiche disagiate e le spese erano effettuate principalmente per beni di prima necessità, come l’alimentazione e l’alloggio. Ottimi livelli di crescita inizieranno a esserci a partire dalla seconda metà degli anni’ 50 e non esiste un’unica motivazione per spiegare questo fenomeno. Sicuramente la crescita fu sospinta dalla congiuntura economica favorevole presente nel continente europeo ma i livelli così elevati raggiunti dall’Italia si spiegano alla luce di alcuni aspetti peculiari del Paese come la manodopera a basso prezzo e normative sul lavoro poco restrittive. La maggior disponibilità di reddito porterà gli italiani ad avere margini di consumo maggiori creando un circolo virtuoso che favorirà l’aumento significativo della produzione industriale e del PIL, con la maggior parte delle imprese che riuscirono a incrementare i volumi produttivi riuscendo a praticare economie di scala.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/2793