The education to respect the environment that surrounds us, the knowledge of the wide range of ecosystems on Earth and the theme of their preservation, are a significant area of our culural heritage and because of this need to be transmitted to the next generation. There are still few implementation of initiatives, projects and majors for the sustainable development of the environment, especially about particular ecosystems still little-known, studied and treated. A substantial example are the wetlands and in particular the peatlands, a category of environments which for many reasons (climate changes, deforestation, oil extraction, etc..) are definitely at risk, mostly in those countries where industrialisation has just started in the last few decades (Lancietti and Demattio, 2017). In 2017, thanks to the study carried out by a team of English and Congolese researchers, has been discovered the biggest tropical peatland of the planet, based in Cuvette Centrale, a county of the Democratic Republic of Congo, ex Zaire. This big forest, which covers one of the remote areas of the world, could have a wide impact on climate and conservation politics of the DRC, but also on the entire world. Far beyond the Amazon, is the biggest carbon adsorption area of the world, indeed it brings a prestigious benefit to the environment and it is an essential shelter for many species on the verge of extiction, such as western lowland gorilla and African forest elephants. Although it is an undisturbed area, british researcher warn that in the next years, the Cuvette Centrale peatlands will face threats from the drainage used to create agricultural plantations, in particular for palm oil and for oil extraction which are typical in the area. The peatlands can be very vulnerable to climate change and the one of Cuvette Centrale, since it has been discovered recently, it hasn’t any preservation plan to ensure the integrity (greenreport.it, 2017). The maintenance and safeguard of this ecosystem can give a big contribute to Central Africa and at the global problem of climate changing. The world’s government and scientific communities of conservation will have to work in synergy with the Democratic Republic of Congo inhabitants in order to improve the local means of subsistence, without compromising the welfare of this county of the Earth (The Guardian, 2017).

L’educazione al rispetto dell’ambiente naturale che ci circonda, la conoscenza della vasta tipologia di ecosistemi presenti sulla Terra e il tema della loro salvaguardia, sono parte integrante del nostro patrimonio culturale e in quanto tale, deve essere trasmesso alle generazioni future. Sono ancora troppo poche le realizzazioni di iniziative, progetti e interventi di promozione dello sviluppo sostenibile dell’ambiente, soprattutto riguardanti specifici ecosistemi ancora poco conosciuti, studiati e trattati. Un esempio lampante sono le zone umide ed in particolare le torbiere, una categoria di ambienti naturali che per svariate ragioni (cambiamenti climatici, disboscamenti, estrazioni petrolifere, ecc..) sono decisamente a rischio, soprattutto in quei paesi in cui l’industrializzazione è stata avviata solo negli ultimi decenni (Lancietti e Demattio, 2017). Nel 2017, grazie ad uno studio effettuato da un team di ricercatori inglesi e congolesi, è stata scoperta la più grande torbiera tropicale del pianeta, situata nella Cuvette Centrale, una regione della Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire. Questa enorme foresta, che ricopre una delle aree più remote del mondo, potrà avere un grande impatto sulle politiche climatiche e di conservazione del Congo, ma anche dell’intero globo. È il più grande pozzo di assorbimento di carbonio del pianeta, superando di gran lunga l’Amazzonia, apporta un prezioso beneficio all’ambiente ed è un rifugio essenziale per alcune specie in via di estinzione, come i gorilla di pianura e gli elefanti di foresta. Nonostante si trovi in una zona relativamente indisturbata, i ricercatori britannici avvertono che nei prossimi anni affronterà le minacce provenienti dal drenaggio per realizzare piantagioni agricole, in particolare per l’olio di palma e dai piani di estrazione petrolifera che interesseranno la zona. Le torbiere possono anche essere vulnerabili ai cambiamenti climatici e quella della Cuvette Centrale, essendo stata scoperta di recente, non è dotata di piani di salvaguardia per assicurarne l’integrità (greenreport.it, 2017). La manutenzione e la protezione di questo ecosistema potrebbe dare un grande contributo all’Africa centrale e al problema globale dei cambiamenti climatici. I governi mondiali e le comunità scientifiche di conservazione dovranno lavorare in modo sinergico con gli abitanti della Repubblica Democratica del Congo per migliorare i mezzi di sussistenza locali, senza compromettere il benessere di questa regione della Terra (The Guardian, 2017).

LE TORBIERE DELLA CUVETTE CENTRALE, UN ECOSISTEMA DA SALVAGUARDARE Problematiche derivanti da cambiamenti climatici e attività umane

DI PIETRO, MATTEO
2019/2020

Abstract

The education to respect the environment that surrounds us, the knowledge of the wide range of ecosystems on Earth and the theme of their preservation, are a significant area of our culural heritage and because of this need to be transmitted to the next generation. There are still few implementation of initiatives, projects and majors for the sustainable development of the environment, especially about particular ecosystems still little-known, studied and treated. A substantial example are the wetlands and in particular the peatlands, a category of environments which for many reasons (climate changes, deforestation, oil extraction, etc..) are definitely at risk, mostly in those countries where industrialisation has just started in the last few decades (Lancietti and Demattio, 2017). In 2017, thanks to the study carried out by a team of English and Congolese researchers, has been discovered the biggest tropical peatland of the planet, based in Cuvette Centrale, a county of the Democratic Republic of Congo, ex Zaire. This big forest, which covers one of the remote areas of the world, could have a wide impact on climate and conservation politics of the DRC, but also on the entire world. Far beyond the Amazon, is the biggest carbon adsorption area of the world, indeed it brings a prestigious benefit to the environment and it is an essential shelter for many species on the verge of extiction, such as western lowland gorilla and African forest elephants. Although it is an undisturbed area, british researcher warn that in the next years, the Cuvette Centrale peatlands will face threats from the drainage used to create agricultural plantations, in particular for palm oil and for oil extraction which are typical in the area. The peatlands can be very vulnerable to climate change and the one of Cuvette Centrale, since it has been discovered recently, it hasn’t any preservation plan to ensure the integrity (greenreport.it, 2017). The maintenance and safeguard of this ecosystem can give a big contribute to Central Africa and at the global problem of climate changing. The world’s government and scientific communities of conservation will have to work in synergy with the Democratic Republic of Congo inhabitants in order to improve the local means of subsistence, without compromising the welfare of this county of the Earth (The Guardian, 2017).
2019
2020-12-17
PEATLANDS OF THE CUVETTE CENTRALE, AN ECOSYSTEM TO SAFEGUARD Issues arising from climate changes and human activities
L’educazione al rispetto dell’ambiente naturale che ci circonda, la conoscenza della vasta tipologia di ecosistemi presenti sulla Terra e il tema della loro salvaguardia, sono parte integrante del nostro patrimonio culturale e in quanto tale, deve essere trasmesso alle generazioni future. Sono ancora troppo poche le realizzazioni di iniziative, progetti e interventi di promozione dello sviluppo sostenibile dell’ambiente, soprattutto riguardanti specifici ecosistemi ancora poco conosciuti, studiati e trattati. Un esempio lampante sono le zone umide ed in particolare le torbiere, una categoria di ambienti naturali che per svariate ragioni (cambiamenti climatici, disboscamenti, estrazioni petrolifere, ecc..) sono decisamente a rischio, soprattutto in quei paesi in cui l’industrializzazione è stata avviata solo negli ultimi decenni (Lancietti e Demattio, 2017). Nel 2017, grazie ad uno studio effettuato da un team di ricercatori inglesi e congolesi, è stata scoperta la più grande torbiera tropicale del pianeta, situata nella Cuvette Centrale, una regione della Repubblica Democratica del Congo, ex Zaire. Questa enorme foresta, che ricopre una delle aree più remote del mondo, potrà avere un grande impatto sulle politiche climatiche e di conservazione del Congo, ma anche dell’intero globo. È il più grande pozzo di assorbimento di carbonio del pianeta, superando di gran lunga l’Amazzonia, apporta un prezioso beneficio all’ambiente ed è un rifugio essenziale per alcune specie in via di estinzione, come i gorilla di pianura e gli elefanti di foresta. Nonostante si trovi in una zona relativamente indisturbata, i ricercatori britannici avvertono che nei prossimi anni affronterà le minacce provenienti dal drenaggio per realizzare piantagioni agricole, in particolare per l’olio di palma e dai piani di estrazione petrolifera che interesseranno la zona. Le torbiere possono anche essere vulnerabili ai cambiamenti climatici e quella della Cuvette Centrale, essendo stata scoperta di recente, non è dotata di piani di salvaguardia per assicurarne l’integrità (greenreport.it, 2017). La manutenzione e la protezione di questo ecosistema potrebbe dare un grande contributo all’Africa centrale e al problema globale dei cambiamenti climatici. I governi mondiali e le comunità scientifiche di conservazione dovranno lavorare in modo sinergico con gli abitanti della Repubblica Democratica del Congo per migliorare i mezzi di sussistenza locali, senza compromettere il benessere di questa regione della Terra (The Guardian, 2017).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/2882