Introduzione: Il protocollo ERAS è nato con l'obiettivo di garantire dopo l'intervento un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane. Esso prevede la collaborazione attiva del paziente (e, se possibile, dei suoi familiari) e si basa su alcuni accorgimenti che devono essere presi nella fase precedente ed in quella successiva all'intervento. Al mondo sono numerosissimi i pazienti che vengono sottoposti ogni giorno a chirurgia colo-rettale, e utilizzare questo protocollo potrebbe migliorare la ripresa di molti di loro. Questo progetto tuttavia non viene implementato esclusivamente dai medici, ma da tutta l’equipe, compresi gli infermieri. Proprio per questo anche loro dovranno affrontare una formazione ERAS, in cui si consigliano attività che vanno oltre la routine ma che si basano sempre sull’evidenza. La loro figura viene garantita in tutte le fasi perioperatorie, e in ognuna verrà dedicato molto tempo all’educazione del paziente, intervento chiave per la riuscita del protocollo. L’obiettivo principale di questo lavoro sarà quindi illustrare le azioni e il ruolo fondamentale degli infermieri in questo processo e i vantaggi che il paziente potrà trarne. Materiali e metodi: È stata svolta una revisione narrativa della letteratura ricercando materiale nelle banche dati di CINAHL, PubMed, Elsevier e nel sito ufficiale dell’ERAS Society; gli studi scelti vanno dall’anno 2003 ad oggi. Usati articoli in inglese che trattavano di patologie colo- rettali in pazienti maggiorenni. Risultati e discussione: Gli infermieri sono fondamentali per il successo del programma ERAS, e hanno l'obbligo di comprendere e partecipare al processo per ottimizzare i risultati dei pazienti. Il prericovero è fondamentale perché si devono fornire delle buone informazioni così da migliorare l’aderenza, la sicurezza e abbreviare la degenza ospedaliera. L’educazione infatti dovrà essere incoraggiata dall’infermiere in ogni istante, poiché nel programma ERAS il periodo di ricovero è breve e il contatto con gli operatori sanitari minimo. Oltre alle valutazioni di routine nell’incontro prechirurgico bisogna prestare attenzione alla nutrizione e all’astinenza da alcool e fumo. Per quanto riguarda il periodo preoperatorio, l'attenzione è rivolta alla formazione, alla previsione e all'ottimizzazione delle comorbilità dei clienti, alla riduzione del digiuno prima dell'intervento e all'assenza di preparazione intestinale. In fase intraoperatoria c’è la prevalenza della laparoscopia come tecnica chirurgica, la gestione equilibrata dei fluidi endovenosi, il mantenimento della normotermia e l'assenza di sondino nasogastrico e drenaggi. Nel periodo postoperatorio gli obiettivi per paziente e infermieri saranno: mobilizzazione rapida e intensiva, reintroduzione precoce dell'alimentazione orale, eliminazione degli oppioidi e adeguata gestione dei sintomi, come dolore, nausea e vomito. Il follow-up telefonico infermieristico è una tecnica di transizione sicura dall’ospedale a casa, per controllare l’andamento del recupero, per ridurre l’ansia del paziente e il carico di lavoro di medici di base e infermieri di comunità. Rispetto a quello medico potrebbe anche ridurre i costi. Conclusione: In conclusione, il programma ERAS è capace di fornire cure migliori riducendo la morbilità e la mortalità associate a interventi chirurgici maggiori mentre si cerca di migliorare la qualità complessiva del recupero; l’infermiere assisterà il paziente in ogni istante perioperatorio, nell’addestramento del cliente, nel sostegno durante l’ospedalizzazione, nella preparazione alla dimissione e infine nel follow-up. L’introduzione di questo protocollo potrebbe essere un’opportunità per gli infermieri di coprire un ruolo più importante e influente nel percorso chirurgico.
Protocollo ERAS nella chirurgia colo-rettale, il ruolo dell’infermiere
PAPA, GIORGIA
2019/2020
Abstract
Introduzione: Il protocollo ERAS è nato con l'obiettivo di garantire dopo l'intervento un recupero ottimale ed un ritorno precoce e sicuro alle attività quotidiane. Esso prevede la collaborazione attiva del paziente (e, se possibile, dei suoi familiari) e si basa su alcuni accorgimenti che devono essere presi nella fase precedente ed in quella successiva all'intervento. Al mondo sono numerosissimi i pazienti che vengono sottoposti ogni giorno a chirurgia colo-rettale, e utilizzare questo protocollo potrebbe migliorare la ripresa di molti di loro. Questo progetto tuttavia non viene implementato esclusivamente dai medici, ma da tutta l’equipe, compresi gli infermieri. Proprio per questo anche loro dovranno affrontare una formazione ERAS, in cui si consigliano attività che vanno oltre la routine ma che si basano sempre sull’evidenza. La loro figura viene garantita in tutte le fasi perioperatorie, e in ognuna verrà dedicato molto tempo all’educazione del paziente, intervento chiave per la riuscita del protocollo. L’obiettivo principale di questo lavoro sarà quindi illustrare le azioni e il ruolo fondamentale degli infermieri in questo processo e i vantaggi che il paziente potrà trarne. Materiali e metodi: È stata svolta una revisione narrativa della letteratura ricercando materiale nelle banche dati di CINAHL, PubMed, Elsevier e nel sito ufficiale dell’ERAS Society; gli studi scelti vanno dall’anno 2003 ad oggi. Usati articoli in inglese che trattavano di patologie colo- rettali in pazienti maggiorenni. Risultati e discussione: Gli infermieri sono fondamentali per il successo del programma ERAS, e hanno l'obbligo di comprendere e partecipare al processo per ottimizzare i risultati dei pazienti. Il prericovero è fondamentale perché si devono fornire delle buone informazioni così da migliorare l’aderenza, la sicurezza e abbreviare la degenza ospedaliera. L’educazione infatti dovrà essere incoraggiata dall’infermiere in ogni istante, poiché nel programma ERAS il periodo di ricovero è breve e il contatto con gli operatori sanitari minimo. Oltre alle valutazioni di routine nell’incontro prechirurgico bisogna prestare attenzione alla nutrizione e all’astinenza da alcool e fumo. Per quanto riguarda il periodo preoperatorio, l'attenzione è rivolta alla formazione, alla previsione e all'ottimizzazione delle comorbilità dei clienti, alla riduzione del digiuno prima dell'intervento e all'assenza di preparazione intestinale. In fase intraoperatoria c’è la prevalenza della laparoscopia come tecnica chirurgica, la gestione equilibrata dei fluidi endovenosi, il mantenimento della normotermia e l'assenza di sondino nasogastrico e drenaggi. Nel periodo postoperatorio gli obiettivi per paziente e infermieri saranno: mobilizzazione rapida e intensiva, reintroduzione precoce dell'alimentazione orale, eliminazione degli oppioidi e adeguata gestione dei sintomi, come dolore, nausea e vomito. Il follow-up telefonico infermieristico è una tecnica di transizione sicura dall’ospedale a casa, per controllare l’andamento del recupero, per ridurre l’ansia del paziente e il carico di lavoro di medici di base e infermieri di comunità. Rispetto a quello medico potrebbe anche ridurre i costi. Conclusione: In conclusione, il programma ERAS è capace di fornire cure migliori riducendo la morbilità e la mortalità associate a interventi chirurgici maggiori mentre si cerca di migliorare la qualità complessiva del recupero; l’infermiere assisterà il paziente in ogni istante perioperatorio, nell’addestramento del cliente, nel sostegno durante l’ospedalizzazione, nella preparazione alla dimissione e infine nel follow-up. L’introduzione di questo protocollo potrebbe essere un’opportunità per gli infermieri di coprire un ruolo più importante e influente nel percorso chirurgico.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/3208