Study of biodiversity knowledge for the class Staurozoa (Cnidaria), based on non-parametric, statistical incidence estimators. The elaborate includes richness estimates, geographical and bathymetric distributions, substrate use, feeding, behavior, life cycle, and conservation. Most of the species occur at mid-latitudes, presenting a distributional pattern that disagrees with the classic pattern of diversity. Specimens are frequently found on algae, but they have also been reported attached to rocks, seagrasses, shells, mud, sand, gorgonian, sea cucumber, and serpulid tube. Most of the species are found in the intertidal and shallow subtidal regions, but species of Lucernaria have been reported at more than 3000 m deep. Amphipods and copepods are the prey items most frequently reported, and stauromedusae have been observed being actively preyed upon by nudibranch mollusks and pycnogonids. Staurozoa have a high sensitivity to anthropic impacts and promotion of the class, one of the least studied among Cnidaria, is perhaps the best possible conservation strategy.

Studio delle conoscenze sulla biodiversità della classe Staurozoi (Cnidaria) basato su stime non parametriche di incidenza statistica. L’elaborato comprende stime di ricchezza, distribuzione geografica e batimetrica, uso del substrato, alimentazione, comportamento, ciclo vitale e conservazione. La maggior parte delle specie si trovano alle medie latitudini, presentando un modello distributivo che non è d'accordo con il modello classico di diversità. Substrati più frequenti sono le alghe, ma sono stati segnalati anche rocce, fanerogame, conchiglie, fango, sabbia, gorgonie, oloturie, tubi di serpulidi. La maggior parte delle specie si trova nella zona intertidale e subtidale poco profonda, eccezione fatta dal genere Lucernaria segnalato a più di 3000m di profondità. Anfipodi e copepodi sono le prede più frequenti e stauromeduse sono predate principalmente da molluschi nudibranchi e picnogonidi. Gli Staurozoi hanno un'elevata sensibilità agli impatti antropici ed importante è la strategia di conservazione, ovvero promuovere uno studio più approfondito della classe, in quanto è una delle meno studiate tra gli Cnidari.

Diversità e storia naturale degli Staurozoi

MANCINI CILLA, VALERIA
2019/2020

Abstract

Study of biodiversity knowledge for the class Staurozoa (Cnidaria), based on non-parametric, statistical incidence estimators. The elaborate includes richness estimates, geographical and bathymetric distributions, substrate use, feeding, behavior, life cycle, and conservation. Most of the species occur at mid-latitudes, presenting a distributional pattern that disagrees with the classic pattern of diversity. Specimens are frequently found on algae, but they have also been reported attached to rocks, seagrasses, shells, mud, sand, gorgonian, sea cucumber, and serpulid tube. Most of the species are found in the intertidal and shallow subtidal regions, but species of Lucernaria have been reported at more than 3000 m deep. Amphipods and copepods are the prey items most frequently reported, and stauromedusae have been observed being actively preyed upon by nudibranch mollusks and pycnogonids. Staurozoa have a high sensitivity to anthropic impacts and promotion of the class, one of the least studied among Cnidaria, is perhaps the best possible conservation strategy.
2019
2020-10-21
The diversity and natural history of Staurozoa
Studio delle conoscenze sulla biodiversità della classe Staurozoi (Cnidaria) basato su stime non parametriche di incidenza statistica. L’elaborato comprende stime di ricchezza, distribuzione geografica e batimetrica, uso del substrato, alimentazione, comportamento, ciclo vitale e conservazione. La maggior parte delle specie si trovano alle medie latitudini, presentando un modello distributivo che non è d'accordo con il modello classico di diversità. Substrati più frequenti sono le alghe, ma sono stati segnalati anche rocce, fanerogame, conchiglie, fango, sabbia, gorgonie, oloturie, tubi di serpulidi. La maggior parte delle specie si trova nella zona intertidale e subtidale poco profonda, eccezione fatta dal genere Lucernaria segnalato a più di 3000m di profondità. Anfipodi e copepodi sono le prede più frequenti e stauromeduse sono predate principalmente da molluschi nudibranchi e picnogonidi. Gli Staurozoi hanno un'elevata sensibilità agli impatti antropici ed importante è la strategia di conservazione, ovvero promuovere uno studio più approfondito della classe, in quanto è una delle meno studiate tra gli Cnidari.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/3590