Il quadro clinico di un neonato prematuro risulta essere particolarmente delicato in quanto è proprio la nascita precoce, ovvero prima della 37° settimana, che comporta la non completa formazione di alcuni organi e tessuti vitali. Una conseguenza dell’immaturità che un neonato pretermine può presentare è l’incapacità di gestire in maniera opportuna il sistema nervoso simpatico e pertanto, al verificarsi di un fenomeno di apnea respiratoria, l’organismo non riesce a compensarlo con l’aumento della frequenza cardiaca, come normalmente dovrebbe accadere, ma conduce il neonato in una situazione di bradicardia. Lo scopo di questo elaborato è quindi di determinare l’affidabilità dell’algoritmo, Adaptive, il quale è capace di individuare le bradicardie attraverso la verifica della frequenza respiratoria dei segmenti antecedenti e posteriori ad essa. Parlando di bradicardie e di apnee respiratorie si offre una panoramica anatomica e fisiologica sugli organi interessati, il cuore e i polmoni; vengono descritte la struttura, la conformazione e il loro funzionamento, in particolare la conduzione e la circolazione cardiaca per il cuore e la respirazione interna ed esterna per i polmoni. Lo studio svolto è basato sull’analisi dei segnali elettrocardiografici e respiratori di 10 soggetti, per cui si sono descritti i segnali provenienti dai potenziali bioelettrici del cuore visibili sulla superficie corporea e i metodi per la loro registrazione e, per quanto riguarda la respirazione, viene anche descritto sia il tracciato che delinea i volumi dei polmoni durante gli atti respiratori sia i suoi metodi di misura. Il centro focale di tutto l’elaborato, come già anticipato, è il neonato prematuro ed è proprio per questo che oltre alla panoramica su cuore e polmoni si fornisce anche un quadro completo sulle immaturità che comporta la nascita prematura e sulle linee guida da adottare in caso di apnee respiratorie ed in caso di Respiratory Distress Syndrome, patologia dovuta ad una carenza di surfactante nei polmoni. Per giungere allo scopo dell’elaborato si è svolta quindi un’attività di ricerca focalizzata sullo studio in frequenza dei segnali elettrocardiografici e respiratori di 10 neonati prematuri di diversa età gestazionale e diverso peso, ma tutti capaci di respirare autonomamente. In particolare, si sono inizialmente analizzate le caratteristiche dei segmenti di segnale che anticipano e che seguono i fenomeni di bradicardia rilevati tramite gli algoritmi Standard e Adaptive e, successivamente, i risultati ottenuti e riportati in tabella si sono confrontati per riuscire a dedurre se l’algoritmo Adaptive sia affidabile o meno. Quando si parla di caratteristiche dei segmenti di segnale respiratorio che anticipano e che seguono le bradicardie, si fa solitamente riferimento alla frequenza respiratoria e all’ampiezza del segnale analizzato; entrambe analizzate con l’uso della Trasformata di Fourier e quindi attraverso l’analisi in frequenza. Come risultato dello studio svolto si è potuto verificare che la frequenza respiratoria del paziente prima del verificarsi della bradicardia è maggiore rispetto alla frequenza respiratoria che segue il fenomeno e che gli algoritmi Standard e Adaptive possono essere considerati non differenti.
Bradicardie e respirazione nel neonato prematuro
CAPUANO, SARA
2019/2020
Abstract
Il quadro clinico di un neonato prematuro risulta essere particolarmente delicato in quanto è proprio la nascita precoce, ovvero prima della 37° settimana, che comporta la non completa formazione di alcuni organi e tessuti vitali. Una conseguenza dell’immaturità che un neonato pretermine può presentare è l’incapacità di gestire in maniera opportuna il sistema nervoso simpatico e pertanto, al verificarsi di un fenomeno di apnea respiratoria, l’organismo non riesce a compensarlo con l’aumento della frequenza cardiaca, come normalmente dovrebbe accadere, ma conduce il neonato in una situazione di bradicardia. Lo scopo di questo elaborato è quindi di determinare l’affidabilità dell’algoritmo, Adaptive, il quale è capace di individuare le bradicardie attraverso la verifica della frequenza respiratoria dei segmenti antecedenti e posteriori ad essa. Parlando di bradicardie e di apnee respiratorie si offre una panoramica anatomica e fisiologica sugli organi interessati, il cuore e i polmoni; vengono descritte la struttura, la conformazione e il loro funzionamento, in particolare la conduzione e la circolazione cardiaca per il cuore e la respirazione interna ed esterna per i polmoni. Lo studio svolto è basato sull’analisi dei segnali elettrocardiografici e respiratori di 10 soggetti, per cui si sono descritti i segnali provenienti dai potenziali bioelettrici del cuore visibili sulla superficie corporea e i metodi per la loro registrazione e, per quanto riguarda la respirazione, viene anche descritto sia il tracciato che delinea i volumi dei polmoni durante gli atti respiratori sia i suoi metodi di misura. Il centro focale di tutto l’elaborato, come già anticipato, è il neonato prematuro ed è proprio per questo che oltre alla panoramica su cuore e polmoni si fornisce anche un quadro completo sulle immaturità che comporta la nascita prematura e sulle linee guida da adottare in caso di apnee respiratorie ed in caso di Respiratory Distress Syndrome, patologia dovuta ad una carenza di surfactante nei polmoni. Per giungere allo scopo dell’elaborato si è svolta quindi un’attività di ricerca focalizzata sullo studio in frequenza dei segnali elettrocardiografici e respiratori di 10 neonati prematuri di diversa età gestazionale e diverso peso, ma tutti capaci di respirare autonomamente. In particolare, si sono inizialmente analizzate le caratteristiche dei segmenti di segnale che anticipano e che seguono i fenomeni di bradicardia rilevati tramite gli algoritmi Standard e Adaptive e, successivamente, i risultati ottenuti e riportati in tabella si sono confrontati per riuscire a dedurre se l’algoritmo Adaptive sia affidabile o meno. Quando si parla di caratteristiche dei segmenti di segnale respiratorio che anticipano e che seguono le bradicardie, si fa solitamente riferimento alla frequenza respiratoria e all’ampiezza del segnale analizzato; entrambe analizzate con l’uso della Trasformata di Fourier e quindi attraverso l’analisi in frequenza. Come risultato dello studio svolto si è potuto verificare che la frequenza respiratoria del paziente prima del verificarsi della bradicardia è maggiore rispetto alla frequenza respiratoria che segue il fenomeno e che gli algoritmi Standard e Adaptive possono essere considerati non differenti.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/3652