The last twenty years have been marked by major changes in the world economy that have led to the creation of a single large global market in which multinational companies have taken on a fundamental role. The presence of branches in multiple countries has allowed multinationals on the one hand to operate in multiple territories and on the other to be able to reduce taxation, in fact multinationals are able to implement fiscal policies aimed at reducing the fiscal impact on the balance sheet company. The phenomenon of tax avoidance has no marginal relevance, in fact only in the European Union this cause tax damage of around 70 billion euros per year. According to Oxfam, which works to limit injustice and poverty, the tax avoidance of multinationals reaches 240 billion dollars per year, while practices related to tax abuse cause developing countries to lose about 170 billion dollars the year. Most of the profits of multinationals are deposited in countries that are defined as tax havens, which are characterized by almost zero taxation. Among these, the Bahamas stand out in which, according to the International Consortium of Investigative Journalists, 175,000 shell companies (inactive shell companies used as a tool for financial manoeuvres) have been registered in the last 26 years. Among the aggressive tax planning practices, we find transfer pricing which, although it is not a purely elusive practice, if manipulated it can allow the transfer of wealth from one State to another. In this work the transfer pricing discipline will be analysed, first of all providing its historical evolution and then analyse the various methods adopted for the determination of sales prices. In the second part I focused my attention on the problem of tax havens with greater focus on the Dutch case and the damage it caused to Italy. Finally, I tried to find a solution as to possible measures that the European Union should take to combat tax evasion. In the third and last part of this paper, I first introduced the argument of Advance Pricing Agreements with the relative pros and cons that these agreements entail, and then reconnect them directly to the Ikea case, completely legal agreements with some European states that allowed this latest to save billions of euros in taxes.

Gli ultimi vent'anni sono stati segnati da grandi cambiamenti nell'economia mondiale che hanno portato alla creazione di un unico grande mercato globale in cui le multinazionali hanno assunto un ruolo fondamentale. La presenza di filiali in più paesi ha permesso alle multinazionali da un lato di operare in più territori e dall'altro di poter ridurre la tassazione, infatti le multinazionali sono in grado di attuare politiche fiscali volte a ridurre l'impatto fiscale sulla società di bilancio. Il fenomeno dell'elusione fiscale non ha rilevanza marginale, infatti solo nell'Unione Europea questo provoca un danno fiscale di circa 70 miliardi di euro all'anno. Secondo Oxfam, che lavora per limitare l'ingiustizia e la povertà, l'elusione fiscale delle multinazionali raggiunge i 240 miliardi di dollari all'anno, mentre le pratiche legate all'abuso fiscale fanno perdere ai paesi in via di sviluppo circa 170 miliardi di dollari l'anno. La maggior parte dei profitti delle multinazionali sono depositati in paesi definiti paradisi fiscali, caratterizzati da una tassazione quasi nulla. Tra queste spiccano le Bahamas dove, secondo l'International Consortium of Investigative Journalists, sono state registrate negli ultimi 26 anni 175.000 società di comodo (società di comodo inattive utilizzate come strumento per le manovre finanziarie). Tra le pratiche di pianificazione fiscale aggressiva troviamo il transfer pricing che, sebbene non sia una pratica puramente elusiva, se manipolato può consentire il trasferimento di ricchezza da uno Stato all'altro. In questo lavoro verrà analizzata appunto la disciplina del transfer pricing, fornendo prima di tutto la sua evoluzione storica e poi analizzando le diverse metodologie adottate per la determinazione dei prezzi di vendita. Nella seconda parte ho concentrato l’attenzione sul problema dei paradisi fiscali con maggiore focus sul caso olandese e i danni che quest’ultimo ha provocato all’Italia. Infine, ho cercato di dare una soluzione come possibili misure che l’unione europea dovrebbe adottare per la lotta all’evasione fiscale. Nella terza e ultima parte di questo elaborato, ho dapprima introdotto l’argomento degli Advance Pricing Agreements con i relativi pro e contro che questi accordi comportano, per poi ricollegarli direttamente al caso Ikea, accordi completamente legali con alcuni stati europei che ha permesso a quest’ultima di risparmiare miliardi di euro in tasse.

La disciplina del Transfer Pricing: il caso IKEA

KANE, SELCUK
2019/2020

Abstract

The last twenty years have been marked by major changes in the world economy that have led to the creation of a single large global market in which multinational companies have taken on a fundamental role. The presence of branches in multiple countries has allowed multinationals on the one hand to operate in multiple territories and on the other to be able to reduce taxation, in fact multinationals are able to implement fiscal policies aimed at reducing the fiscal impact on the balance sheet company. The phenomenon of tax avoidance has no marginal relevance, in fact only in the European Union this cause tax damage of around 70 billion euros per year. According to Oxfam, which works to limit injustice and poverty, the tax avoidance of multinationals reaches 240 billion dollars per year, while practices related to tax abuse cause developing countries to lose about 170 billion dollars the year. Most of the profits of multinationals are deposited in countries that are defined as tax havens, which are characterized by almost zero taxation. Among these, the Bahamas stand out in which, according to the International Consortium of Investigative Journalists, 175,000 shell companies (inactive shell companies used as a tool for financial manoeuvres) have been registered in the last 26 years. Among the aggressive tax planning practices, we find transfer pricing which, although it is not a purely elusive practice, if manipulated it can allow the transfer of wealth from one State to another. In this work the transfer pricing discipline will be analysed, first of all providing its historical evolution and then analyse the various methods adopted for the determination of sales prices. In the second part I focused my attention on the problem of tax havens with greater focus on the Dutch case and the damage it caused to Italy. Finally, I tried to find a solution as to possible measures that the European Union should take to combat tax evasion. In the third and last part of this paper, I first introduced the argument of Advance Pricing Agreements with the relative pros and cons that these agreements entail, and then reconnect them directly to the Ikea case, completely legal agreements with some European states that allowed this latest to save billions of euros in taxes.
2019
2020-10-18
The Transfer Pricing discipline: the IKEA case study
Gli ultimi vent'anni sono stati segnati da grandi cambiamenti nell'economia mondiale che hanno portato alla creazione di un unico grande mercato globale in cui le multinazionali hanno assunto un ruolo fondamentale. La presenza di filiali in più paesi ha permesso alle multinazionali da un lato di operare in più territori e dall'altro di poter ridurre la tassazione, infatti le multinazionali sono in grado di attuare politiche fiscali volte a ridurre l'impatto fiscale sulla società di bilancio. Il fenomeno dell'elusione fiscale non ha rilevanza marginale, infatti solo nell'Unione Europea questo provoca un danno fiscale di circa 70 miliardi di euro all'anno. Secondo Oxfam, che lavora per limitare l'ingiustizia e la povertà, l'elusione fiscale delle multinazionali raggiunge i 240 miliardi di dollari all'anno, mentre le pratiche legate all'abuso fiscale fanno perdere ai paesi in via di sviluppo circa 170 miliardi di dollari l'anno. La maggior parte dei profitti delle multinazionali sono depositati in paesi definiti paradisi fiscali, caratterizzati da una tassazione quasi nulla. Tra queste spiccano le Bahamas dove, secondo l'International Consortium of Investigative Journalists, sono state registrate negli ultimi 26 anni 175.000 società di comodo (società di comodo inattive utilizzate come strumento per le manovre finanziarie). Tra le pratiche di pianificazione fiscale aggressiva troviamo il transfer pricing che, sebbene non sia una pratica puramente elusiva, se manipolato può consentire il trasferimento di ricchezza da uno Stato all'altro. In questo lavoro verrà analizzata appunto la disciplina del transfer pricing, fornendo prima di tutto la sua evoluzione storica e poi analizzando le diverse metodologie adottate per la determinazione dei prezzi di vendita. Nella seconda parte ho concentrato l’attenzione sul problema dei paradisi fiscali con maggiore focus sul caso olandese e i danni che quest’ultimo ha provocato all’Italia. Infine, ho cercato di dare una soluzione come possibili misure che l’unione europea dovrebbe adottare per la lotta all’evasione fiscale. Nella terza e ultima parte di questo elaborato, ho dapprima introdotto l’argomento degli Advance Pricing Agreements con i relativi pro e contro che questi accordi comportano, per poi ricollegarli direttamente al caso Ikea, accordi completamente legali con alcuni stati europei che ha permesso a quest’ultima di risparmiare miliardi di euro in tasse.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/4351