Conoscere le esigenze della popolazione con specifiche necessità, in relazione al territorio in cui insiste, rappresenta la chiave per una corretta pianificazione delle emergenze ai fini di una rapida ed organizzata risposta di intervento in favore di tutta la comunità. Tuttavia, la raccolta dei dati riguardanti la popolazione disabile è un compito tutt’altro che semplice. Il concetto di disabilità attuale non è più legato alla condizione del singolo individuo, come in passato, ma riguarda il delicato rapporto tra la persona e l’ambiente con cui interagisce. Secondo questo approccio, nell’arco della propria vita, ciascuno di noi può sperimentare un’esperienza di disabilità. In questo contesto, la mancanza di una raccolta strutturata di informazioni sulle esigenze della popolazione e il suo costante aggiornamento, costituisce una criticità in quanto, si esclude una parte vulnerabile della popolazione dai processi di pianificazione, esponendo queste persone ad un rischio maggiore in caso di emergenze. L’obiettivo di questo lavoro è quello di studiare una procedura, a livello comunale, che possa rappresentare un punto di partenza per il censimento dei bisogni della popolazione disabile al fine di valutare l’adeguamento dei piani di emergenza e l’aggiornamento ad una formazione specifica per ciascun tipo di soccorso in relazione alle differenti categorie di disabilità. Per raggiungere lo scopo è stato necessario chiedersi: “sarà possibile implementare una procedura largamente accessibile rispettando allo stesso tempo la protezione dei dati personali?” Una breve considerazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione e relativi sviluppi nel tempo, ha permesso di orientarsi sulla soluzione di un “servizio digitale”. Sono state esaminate perciò le specifiche dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) richieste per garantire la più ampia accessibilità all’applicazione e sono stati analizzati i criteri per il rispetto del Regolamento Generale per la Protezione dei Dati personali (General Data Protection Regulation o GDPR), normativa europea di riferimento in materia. Il risultato di questo studio dimostra che è possibile implementare a livello comunale una procedura digitale di censimento della popolazione disabile, che sia accessibile e rispettosa del regolamento sulla protezione dei dati personali. Questo servizio potrebbe diventare inoltre uno strumento efficace per comunicare al cittadino, in maniera personalizzata e su adeguato supporto, le procedure da adottare in caso di emergenza. Un ruolo principale però sarà attribuito agli uffici ed alle risorse umane che saranno investite della responsabilità e della gestione dei dati. Al tempo stesso, con la raccolta dei dati, i pianificatori avranno la possibilità di consultare su una mappa dinamica, i bisogni delle persone con specifiche necessità nell’ambito del territorio comunale in cui operano. La relazione tra la distribuzione del numero di persone con una specifica esigenza e la mappa dei rischi di quell’area geografica, diventerebbe perciò uno “strumento di supporto decisionale” utile sia per individuare le risorse umane e strumentali da mettere in campo per fronteggiare le emergenze sulla base delle esigenze reali della popolazione che per pianificare la prevenzione in tempi di pace.

Studio di una procedura digitale finalizzata al censimento della popolazione disabile nei Piani Comunali di Emergenza.

CIDDA, MARCO
2020/2021

Abstract

Conoscere le esigenze della popolazione con specifiche necessità, in relazione al territorio in cui insiste, rappresenta la chiave per una corretta pianificazione delle emergenze ai fini di una rapida ed organizzata risposta di intervento in favore di tutta la comunità. Tuttavia, la raccolta dei dati riguardanti la popolazione disabile è un compito tutt’altro che semplice. Il concetto di disabilità attuale non è più legato alla condizione del singolo individuo, come in passato, ma riguarda il delicato rapporto tra la persona e l’ambiente con cui interagisce. Secondo questo approccio, nell’arco della propria vita, ciascuno di noi può sperimentare un’esperienza di disabilità. In questo contesto, la mancanza di una raccolta strutturata di informazioni sulle esigenze della popolazione e il suo costante aggiornamento, costituisce una criticità in quanto, si esclude una parte vulnerabile della popolazione dai processi di pianificazione, esponendo queste persone ad un rischio maggiore in caso di emergenze. L’obiettivo di questo lavoro è quello di studiare una procedura, a livello comunale, che possa rappresentare un punto di partenza per il censimento dei bisogni della popolazione disabile al fine di valutare l’adeguamento dei piani di emergenza e l’aggiornamento ad una formazione specifica per ciascun tipo di soccorso in relazione alle differenti categorie di disabilità. Per raggiungere lo scopo è stato necessario chiedersi: “sarà possibile implementare una procedura largamente accessibile rispettando allo stesso tempo la protezione dei dati personali?” Una breve considerazione sull’utilizzo delle nuove tecnologie della comunicazione e dell’informazione e relativi sviluppi nel tempo, ha permesso di orientarsi sulla soluzione di un “servizio digitale”. Sono state esaminate perciò le specifiche dell’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) richieste per garantire la più ampia accessibilità all’applicazione e sono stati analizzati i criteri per il rispetto del Regolamento Generale per la Protezione dei Dati personali (General Data Protection Regulation o GDPR), normativa europea di riferimento in materia. Il risultato di questo studio dimostra che è possibile implementare a livello comunale una procedura digitale di censimento della popolazione disabile, che sia accessibile e rispettosa del regolamento sulla protezione dei dati personali. Questo servizio potrebbe diventare inoltre uno strumento efficace per comunicare al cittadino, in maniera personalizzata e su adeguato supporto, le procedure da adottare in caso di emergenza. Un ruolo principale però sarà attribuito agli uffici ed alle risorse umane che saranno investite della responsabilità e della gestione dei dati. Al tempo stesso, con la raccolta dei dati, i pianificatori avranno la possibilità di consultare su una mappa dinamica, i bisogni delle persone con specifiche necessità nell’ambito del territorio comunale in cui operano. La relazione tra la distribuzione del numero di persone con una specifica esigenza e la mappa dei rischi di quell’area geografica, diventerebbe perciò uno “strumento di supporto decisionale” utile sia per individuare le risorse umane e strumentali da mettere in campo per fronteggiare le emergenze sulla base delle esigenze reali della popolazione che per pianificare la prevenzione in tempi di pace.
2020
2021-07-19
Study of a digital procedure aimed at the census of the disabled population in the Municipal Emergency Plan.
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Descrizione: Tesi di LM - Rischio Ambientale e Protezione Civile. Marco Cidda
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