Introduzione. In questo studio si valuta come variano i pattern di espressione molecolare (in particolare VEGF, iNOS e IDO) sia di cellule cutanee differenziate che di MSC provenienti dalla cute lesionale di pazienti psoriasici a seguito del trattamento continuativo con Apremilast per 12 settimane. Scopo dello studio. Dimostrare l’efficacia di Apremilast non solo nel ridurre i sintomi della patologia, ma anche nel modificare l’ambiente pro-infiammatorio che ritroviamo a livello cutaneo agendo esso sul pattern di espressione molecolare delle cellule cutanee differenziate e delle MSC. Materiali e metodi. Sono stati prelevati ai 9 pazienti del gruppo di studio dei campioni bioptici mediante punch, 2 su cute sana e 2 su cute lesionale sia al tempo zero (T0) che dopo 12 settimane di trattamento con Apremilast. Tali campioni sono stati confrontati tra loro e con campioni prelevati dal gruppo controllo costituito da soggetti sani. Un frammento di tessuto è stato utilizzato per l'analisi immunoistochimica (IHC) con colorazione in ematossilina-eosina (E&E) per la valutazione dello spessore cutaneo e dell’espressione di iNOS, VEGF e IDO, l'altro per l'isolamento di MSC e per l’immunocitochimica (ICC) così da valutare l’espressione delle sopracitate molecole in particolare nelle MSC. Risultati. Nelle sezioni cutanee colorate con ematossilina-eosina, la riduzione dello spessore cutaneo epidermico dopo 12 settimane di trattamento con Apremilast era fortemente evidente. L’immunocolorazione delle sezioni mostra come l’espressione di IDO, iNOS e VEGF sia decisamente maggiore nei pazienti psoriasici prima del trattamento rispetto agli stessi dopo il trattamento e ai controlli sani. Inoltre, con le tecniche di immunocitochimica si è visto che tali risultati sono analoghi per le cellule MSC. Conclusioni. I risultati del nostro studio sembrano confermare l'azione ad ampio raggio di Apremilast, poiché la sua somministrazione per 12 settimane porta a una riduzione dell'espressione di VEGF, iNOs e IDO anche nelle MSC i cui profili immunocitologici assomigliano più a quelli osservati in soggetti sani. Apremilast potrebbe dunque avere la potenzialità di modificare il corso naturale della malattia, restituendo potenzialmente alle MSC la loro naturale azione antinfiammatoria, rallentando il processo auto-infiammatorio che guida la psoriasi.

Profilo delle cellule staminali mesenchimali cutanee nei pazienti psoriasici in trattamento con inibitore della fosfodiesterasi 4: studio clinico sperimentale

KAJA, ENDRIO
2018/2019

Abstract

Introduzione. In questo studio si valuta come variano i pattern di espressione molecolare (in particolare VEGF, iNOS e IDO) sia di cellule cutanee differenziate che di MSC provenienti dalla cute lesionale di pazienti psoriasici a seguito del trattamento continuativo con Apremilast per 12 settimane. Scopo dello studio. Dimostrare l’efficacia di Apremilast non solo nel ridurre i sintomi della patologia, ma anche nel modificare l’ambiente pro-infiammatorio che ritroviamo a livello cutaneo agendo esso sul pattern di espressione molecolare delle cellule cutanee differenziate e delle MSC. Materiali e metodi. Sono stati prelevati ai 9 pazienti del gruppo di studio dei campioni bioptici mediante punch, 2 su cute sana e 2 su cute lesionale sia al tempo zero (T0) che dopo 12 settimane di trattamento con Apremilast. Tali campioni sono stati confrontati tra loro e con campioni prelevati dal gruppo controllo costituito da soggetti sani. Un frammento di tessuto è stato utilizzato per l'analisi immunoistochimica (IHC) con colorazione in ematossilina-eosina (E&E) per la valutazione dello spessore cutaneo e dell’espressione di iNOS, VEGF e IDO, l'altro per l'isolamento di MSC e per l’immunocitochimica (ICC) così da valutare l’espressione delle sopracitate molecole in particolare nelle MSC. Risultati. Nelle sezioni cutanee colorate con ematossilina-eosina, la riduzione dello spessore cutaneo epidermico dopo 12 settimane di trattamento con Apremilast era fortemente evidente. L’immunocolorazione delle sezioni mostra come l’espressione di IDO, iNOS e VEGF sia decisamente maggiore nei pazienti psoriasici prima del trattamento rispetto agli stessi dopo il trattamento e ai controlli sani. Inoltre, con le tecniche di immunocitochimica si è visto che tali risultati sono analoghi per le cellule MSC. Conclusioni. I risultati del nostro studio sembrano confermare l'azione ad ampio raggio di Apremilast, poiché la sua somministrazione per 12 settimane porta a una riduzione dell'espressione di VEGF, iNOs e IDO anche nelle MSC i cui profili immunocitologici assomigliano più a quelli osservati in soggetti sani. Apremilast potrebbe dunque avere la potenzialità di modificare il corso naturale della malattia, restituendo potenzialmente alle MSC la loro naturale azione antinfiammatoria, rallentando il processo auto-infiammatorio che guida la psoriasi.
2018
2019-10-22
Cutaneous mesenchymal stem cells molecular profile in psoriasic patients treated with phosphodiesterase 4 inhibitor: experimental clinical study
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/20.500.12075/5093