Investigators have long suspected that pathogenic microbes might contribute to the onset and progression of Alzheimer's disease (AD) although definitive evidence has not been presented. Whether such findings represent a causal contribution, or reflect opportunistic passengers of neurodegeneration, is also difficult to resolve. We constructed multiscale networks of the late-onset AD-associated virome, integrating genomic, transcriptomic, proteomic, and histopathological data across four brain regions from human post-mortem tissue. We observed increased human herpesvirus 6A (HHV-6A) and human herpesvirus 7 (HHV-7) from subjects with AD compared with controls. These results were replicated in two additional, independent and geographically dispersed cohorts. We observed regulatory relationships linking viral abundance and modulators of APP metabolism, including induction of APBB2, APPBP2, BIN1, BACE1, CLU, PICALM, and PSEN1 by HHV-6A. This study elucidates networks linking molecular, clinical, and neuropathological features with viral activity and is consistent with viral activity constituting a general feature of AD.

I ricercatori sospettano da tempo che i microorganismi patogeni possano contribuire all'insorgenza e alla progressione della malattia di Alzheimer (AD) anche se non sono state presentate prove definitive. È difficile capire se tali microorganismi rappresentino un contributo causale o siano passeggeri opportunisti della neurodegenerazione. Abbiamo costruito reti multiscala del viroma associato a AD ad esordio tardivo, integrando i dati genomici, trascrittomici, proteomici attraverso quattro regioni cerebrali dal tessuto umano post mortem. Abbiamo osservato un aumento dell'herpesvirus umano 6A (HHV-6A) e dell'herpesvirus umano 7 (HHV-7) da soggetti con AD rispetto ai controlli. Questi risultati sono stati replicati in due coorti aggiuntive, indipendenti e geograficamente disperse. Abbiamo osservato relazioni che collegano l'abbondanza virale e i modulatori del metabolismo APP, tra cui l'induzione di APBB2, APPBP2, BIN1, BACE1, CLU, PICALM e PSEN1 da HHV-6A. Questo studio chiarisce le reti che collegano le caratteristiche molecolari, cliniche e neuropatologiche con l'attività virale e chiarisce il contributo dei virus nello sviluppo dell’ Alzheimer.

EFFETTI DEL VIRUS UMANO HERPES SU CASI DIAGNOSTICATI DI ALZHEIMER: UNO STUDIO STATISTICO MULTI-SCALA

BENEITEZ, ELISA ELEONORA
2018/2019

Abstract

Investigators have long suspected that pathogenic microbes might contribute to the onset and progression of Alzheimer's disease (AD) although definitive evidence has not been presented. Whether such findings represent a causal contribution, or reflect opportunistic passengers of neurodegeneration, is also difficult to resolve. We constructed multiscale networks of the late-onset AD-associated virome, integrating genomic, transcriptomic, proteomic, and histopathological data across four brain regions from human post-mortem tissue. We observed increased human herpesvirus 6A (HHV-6A) and human herpesvirus 7 (HHV-7) from subjects with AD compared with controls. These results were replicated in two additional, independent and geographically dispersed cohorts. We observed regulatory relationships linking viral abundance and modulators of APP metabolism, including induction of APBB2, APPBP2, BIN1, BACE1, CLU, PICALM, and PSEN1 by HHV-6A. This study elucidates networks linking molecular, clinical, and neuropathological features with viral activity and is consistent with viral activity constituting a general feature of AD.
2018
2020-02-24
MULTISCALE ANALYSIS OF HUMAN HERPES VIRUS EFFECTS ON ALZHEIMER'S COHORTS
I ricercatori sospettano da tempo che i microorganismi patogeni possano contribuire all'insorgenza e alla progressione della malattia di Alzheimer (AD) anche se non sono state presentate prove definitive. È difficile capire se tali microorganismi rappresentino un contributo causale o siano passeggeri opportunisti della neurodegenerazione. Abbiamo costruito reti multiscala del viroma associato a AD ad esordio tardivo, integrando i dati genomici, trascrittomici, proteomici attraverso quattro regioni cerebrali dal tessuto umano post mortem. Abbiamo osservato un aumento dell'herpesvirus umano 6A (HHV-6A) e dell'herpesvirus umano 7 (HHV-7) da soggetti con AD rispetto ai controlli. Questi risultati sono stati replicati in due coorti aggiuntive, indipendenti e geograficamente disperse. Abbiamo osservato relazioni che collegano l'abbondanza virale e i modulatori del metabolismo APP, tra cui l'induzione di APBB2, APPBP2, BIN1, BACE1, CLU, PICALM e PSEN1 da HHV-6A. Questo studio chiarisce le reti che collegano le caratteristiche molecolari, cliniche e neuropatologiche con l'attività virale e chiarisce il contributo dei virus nello sviluppo dell’ Alzheimer.
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