Le competenze comunicative e relazionali di un infermiere rappresentano un elemento fondamentale per poter garantire un approccio professionale, olistico e individualizzato ad un paziente. Obbiettivi principali di questo lavoro sono proprio quelli di valutare le criticità comunicative e relazionali lungo l’evoluzione di patologie cronico-invalidanti e/o terminali e di capire se la comunicazione verbale, non verbale, paraverbale tra infermiere ed assistito debba cambiare ed uniformarsi alle fasi di dolore proposte da Kubler Ross. Per raggiungere gli scopi prefissati sono stati intervistati i Presidenti e/o delegati di diverse Associazioni a sostegno dei malati dalle cui risposte si evince quanto sia importante la comunicazione tra paziente ed infermiere. Il rapporto dialogico che si stabilisce è fondamentale per la terapia del paziente e diventa uno stimolo che induce l’ammalato a seguire con maggiore determinazione il percorso di cura nelle diverse fasi della malattia. La reciprocità di intenti e la negoziazione degli obiettivi da raggiungere consentono l’erogazione di prestazioni assistenziali centrate e condivise. La comunicazione efficace permette di costruire un rapporto di fiducia tra infermiere-paziente e di migliorare la qualità dell’assistenza, il benessere del paziente, del curante e della famiglia. Le Associazioni a sostegno dei malati hanno un ruolo importante perché sostengono i bisogni dei pazienti e di chi li supporta (caregiver) nell’ambito di una specifica patologia o aspetto della salute, collaborano con il personale sanitario e completano le carenze del Sistema Sanitario riguardo ai servizi erogati a domicilio. Queste Associazioni infatti completano il sistema di rete territoriale qualora ci fossero inefficienze nel raccordo tra strutture sanitarie e paziente.
Il ruolo dell'infermiere nella relazione durante l'elaborazione del lutto: uno studio osservazionale multicentrico
CANTARINI, ELIA
2018/2019
Abstract
Le competenze comunicative e relazionali di un infermiere rappresentano un elemento fondamentale per poter garantire un approccio professionale, olistico e individualizzato ad un paziente. Obbiettivi principali di questo lavoro sono proprio quelli di valutare le criticità comunicative e relazionali lungo l’evoluzione di patologie cronico-invalidanti e/o terminali e di capire se la comunicazione verbale, non verbale, paraverbale tra infermiere ed assistito debba cambiare ed uniformarsi alle fasi di dolore proposte da Kubler Ross. Per raggiungere gli scopi prefissati sono stati intervistati i Presidenti e/o delegati di diverse Associazioni a sostegno dei malati dalle cui risposte si evince quanto sia importante la comunicazione tra paziente ed infermiere. Il rapporto dialogico che si stabilisce è fondamentale per la terapia del paziente e diventa uno stimolo che induce l’ammalato a seguire con maggiore determinazione il percorso di cura nelle diverse fasi della malattia. La reciprocità di intenti e la negoziazione degli obiettivi da raggiungere consentono l’erogazione di prestazioni assistenziali centrate e condivise. La comunicazione efficace permette di costruire un rapporto di fiducia tra infermiere-paziente e di migliorare la qualità dell’assistenza, il benessere del paziente, del curante e della famiglia. Le Associazioni a sostegno dei malati hanno un ruolo importante perché sostengono i bisogni dei pazienti e di chi li supporta (caregiver) nell’ambito di una specifica patologia o aspetto della salute, collaborano con il personale sanitario e completano le carenze del Sistema Sanitario riguardo ai servizi erogati a domicilio. Queste Associazioni infatti completano il sistema di rete territoriale qualora ci fossero inefficienze nel raccordo tra strutture sanitarie e paziente.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/6136