La Sclerosi Multipla è una patologia neurologica autoimmune e infiammatoria, associata a deficit sensitivi, motori e cognitivi. Il campione biologico da analizzare in laboratorio quando si ha sospetto di Sclerosi Multipla, perché rappresentativo delle lesioni di quest’ultima, è il liquor. Esso è sottoposto ad esami di veloce procedura come l’Elettroforesi Capillare e l’Esame Chimico-Fisico. Conoscendo la concentrazione di alcuni analiti nel liquor e nel siero dello stesso paziente è possibile calcolare degli indici, detti Indici Liquorali che aiutano il clinico nel confermare o meno il sospetto diagnostico di Sclerosi Multipla. Il gold standard per la diagnosi, però, è un esame di secondo livello: l’Isoelettrofocusing (IEF). Quest’ultimo, separa le proteine secondo il loro Punto Isoelettrico, mettendo in evidenza la microeterogeneità delle Immunoglobuline G, ascrivibile ad oligoclonalità e sintesi intratecale, significativa per la patologia suddetta. Confrontando le due diverse tipologie di esami di laboratorio, emerge che: Gli esami di primo livello risentono di un approccio poco standardizzato rispetto al gold standard e per tali motivi sono considerati referti accessori. Data la disomogeneità del gradiente di pH del gel di agarosio su cui è eseguito l’IEF (causa di artefatti) e la capacità dell’elettroforesi capillare del liquor e altri test di routine di informare il clinico, nel giro di poche ore, su un eventuale processo infiammatorio a carico del SNC, si è deciso di calcolare e confrontare la sensibilità, la specificità, la predittività positiva e negativa di esami di primo livello e veloce procedura con i parametri già noti dell’IEF. Gli esami scelti per il confronto sono stati quelli che presentano delle alterazioni specifiche nei casi di Sclerosi Multipla accertata, ovvero: Indice di Link (> 0,7); Descrizione del profilo elettroforetico (lieve addensamento in zona gamma); Concentrazione in mg/dl della zona gamma dell’elettroforesi capillare (valore elevato) e Dosaggio nefelometrico della concentrazione di IgG nel liquor (valore elevato). Sono stati saggiati 69 campioni di liquor e siero provenienti dal reparto di neurologia del Policlinico di Foggia. Sono stati considerati: Veri Positivi (VP) i campioni che presentavano le alterazioni per ogni parametro considerato e il cui IEF confermava oligoclonalità; Veri Negativi (VN) quelli che non presentavano né alterazioni né oligoclonalità; Falsi Positivi (FP) quelli che presentavano le alterazioni suddette e mancavano di oligoclonalità nel referto IEF e Falsi Negativi (FN) quelli che non presentavano parametri clinici alterati ma l’IEF evidenziava bande oligoclonali. Per confermare ulteriormente la concordanza tra gli esami di primo livello e di veloce procedura scelti per lo studio e il gold standard è stato calcolato per ognuno il Coefficiente di Cohen che ha dimostrato in tutti i casi valori eccellenti di comparazione, secondo le linee di interpretazione. Rappresentativi e rispondenti allo scopo del progetto di tesi sono stati i valori predittivi, nello specifico: Per l’Indice di Link i valori predittivi positivi e negativi sono rispettivamente del 97,9% e 100%, per la Descrizione del profilo elettroforetico e per la Concentrazione della zona gamma del referto elettroforetico sono pari a 88,5% e 100% ed infine per la Concentrazione Nefelometrica delle IgG essi equivalgono a 82,1% e 100%. Considerando i valori di predittività positiva e negativa del gold standard, ovvero 95% e 100%, è stato possibile confermare che essi sono del tutto sovrapponibili e che, dunque, è possibile ipotizzare l’uso degli esami di primo livello e veloce procedura, per la discriminazione tra campioni positivi e negativi per sintesi intratecale da sottoporre successivamente a IEF, esame di secondo livello.
STUDIO DELLA PREDITTIVITA' DI ESAMI DI LABORATORIO DI PRIMO LIVELLO SU LIQUOR CONFRONTATI CON L'ISOELETTROFOCUSING (GOLD STANDARD) PER LA DIAGNOSI DI SCLEROSI MULTIPLA
TRALLO, VALERIA
2018/2019
Abstract
La Sclerosi Multipla è una patologia neurologica autoimmune e infiammatoria, associata a deficit sensitivi, motori e cognitivi. Il campione biologico da analizzare in laboratorio quando si ha sospetto di Sclerosi Multipla, perché rappresentativo delle lesioni di quest’ultima, è il liquor. Esso è sottoposto ad esami di veloce procedura come l’Elettroforesi Capillare e l’Esame Chimico-Fisico. Conoscendo la concentrazione di alcuni analiti nel liquor e nel siero dello stesso paziente è possibile calcolare degli indici, detti Indici Liquorali che aiutano il clinico nel confermare o meno il sospetto diagnostico di Sclerosi Multipla. Il gold standard per la diagnosi, però, è un esame di secondo livello: l’Isoelettrofocusing (IEF). Quest’ultimo, separa le proteine secondo il loro Punto Isoelettrico, mettendo in evidenza la microeterogeneità delle Immunoglobuline G, ascrivibile ad oligoclonalità e sintesi intratecale, significativa per la patologia suddetta. Confrontando le due diverse tipologie di esami di laboratorio, emerge che: Gli esami di primo livello risentono di un approccio poco standardizzato rispetto al gold standard e per tali motivi sono considerati referti accessori. Data la disomogeneità del gradiente di pH del gel di agarosio su cui è eseguito l’IEF (causa di artefatti) e la capacità dell’elettroforesi capillare del liquor e altri test di routine di informare il clinico, nel giro di poche ore, su un eventuale processo infiammatorio a carico del SNC, si è deciso di calcolare e confrontare la sensibilità, la specificità, la predittività positiva e negativa di esami di primo livello e veloce procedura con i parametri già noti dell’IEF. Gli esami scelti per il confronto sono stati quelli che presentano delle alterazioni specifiche nei casi di Sclerosi Multipla accertata, ovvero: Indice di Link (> 0,7); Descrizione del profilo elettroforetico (lieve addensamento in zona gamma); Concentrazione in mg/dl della zona gamma dell’elettroforesi capillare (valore elevato) e Dosaggio nefelometrico della concentrazione di IgG nel liquor (valore elevato). Sono stati saggiati 69 campioni di liquor e siero provenienti dal reparto di neurologia del Policlinico di Foggia. Sono stati considerati: Veri Positivi (VP) i campioni che presentavano le alterazioni per ogni parametro considerato e il cui IEF confermava oligoclonalità; Veri Negativi (VN) quelli che non presentavano né alterazioni né oligoclonalità; Falsi Positivi (FP) quelli che presentavano le alterazioni suddette e mancavano di oligoclonalità nel referto IEF e Falsi Negativi (FN) quelli che non presentavano parametri clinici alterati ma l’IEF evidenziava bande oligoclonali. Per confermare ulteriormente la concordanza tra gli esami di primo livello e di veloce procedura scelti per lo studio e il gold standard è stato calcolato per ognuno il Coefficiente di Cohen che ha dimostrato in tutti i casi valori eccellenti di comparazione, secondo le linee di interpretazione. Rappresentativi e rispondenti allo scopo del progetto di tesi sono stati i valori predittivi, nello specifico: Per l’Indice di Link i valori predittivi positivi e negativi sono rispettivamente del 97,9% e 100%, per la Descrizione del profilo elettroforetico e per la Concentrazione della zona gamma del referto elettroforetico sono pari a 88,5% e 100% ed infine per la Concentrazione Nefelometrica delle IgG essi equivalgono a 82,1% e 100%. Considerando i valori di predittività positiva e negativa del gold standard, ovvero 95% e 100%, è stato possibile confermare che essi sono del tutto sovrapponibili e che, dunque, è possibile ipotizzare l’uso degli esami di primo livello e veloce procedura, per la discriminazione tra campioni positivi e negativi per sintesi intratecale da sottoporre successivamente a IEF, esame di secondo livello.File | Dimensione | Formato | |
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https://hdl.handle.net/20.500.12075/6603