All’alba di quella che potrebbe essere definita come una rivoluzione disruttiva delle telecomunicazioni, l’avvento dell’Internet of Things, discorrere di sviluppo della banda ultralarga diviene sempre più necessario. Risulta, quindi, evidente come la diffusione capillare di connessioni stabili ed altamente performanti possa diventare fattore critico di sviluppo e volano di crescita in un mercato sempre più dinamico e competitivo. In un’Italia ancora alle prese con lo spettro di un’eredità pesante, un ritardo accumulato così grande da costituire un ostacolo quasi insormontabile, il ruolo delle istituzioni pubbliche acquisisce, ancora una volta, ancora di più, carattere imprescindibile. Nell’era delle liberalizzazioni e dell’autocrazia del mercato sembrerebbe quasi un ossimoro, eppure, l’intervento dello stato in un settore di così rilevante importanza strategica torna ad essere decisivo. Le politiche comunitarie dell’ambizioso disegno dell’Europe 2020 hanno fissato degli obiettivi strategici minimi che non possono essere disattesi, non più. È in questo scenario che lo Stato ha premuto sull’acceleratore e dato il là ad un enorme piano di investimenti volto a coprire, finalmente, il digital divide e rilanciare un’economia sempre più dipendente dalle ICT. È, dunque, compito di questo lavoro di ricerca analizzare in chiave critica il panorama legislativo europeo di riferimento, i disegni normativi italiani, le teorie economiche, le interazioni strategiche, ed il rinnovato paradigma tecnologico allo scopo di comprendere come tre appalti pubblici per la banda ultralarga possano ridisegnare e riscrivere un futuro che, solo qualche tempo fa, pareva essere molto incerto.

PUBLIC PROCUREMENT FOR ULTRABROADBAND: AN ECONOMIC ANALYSIS OF THE ITALIAN EXPERIENCE

CARROZZINO, FRANCESCO PIO
2018/2019

Abstract

All’alba di quella che potrebbe essere definita come una rivoluzione disruttiva delle telecomunicazioni, l’avvento dell’Internet of Things, discorrere di sviluppo della banda ultralarga diviene sempre più necessario. Risulta, quindi, evidente come la diffusione capillare di connessioni stabili ed altamente performanti possa diventare fattore critico di sviluppo e volano di crescita in un mercato sempre più dinamico e competitivo. In un’Italia ancora alle prese con lo spettro di un’eredità pesante, un ritardo accumulato così grande da costituire un ostacolo quasi insormontabile, il ruolo delle istituzioni pubbliche acquisisce, ancora una volta, ancora di più, carattere imprescindibile. Nell’era delle liberalizzazioni e dell’autocrazia del mercato sembrerebbe quasi un ossimoro, eppure, l’intervento dello stato in un settore di così rilevante importanza strategica torna ad essere decisivo. Le politiche comunitarie dell’ambizioso disegno dell’Europe 2020 hanno fissato degli obiettivi strategici minimi che non possono essere disattesi, non più. È in questo scenario che lo Stato ha premuto sull’acceleratore e dato il là ad un enorme piano di investimenti volto a coprire, finalmente, il digital divide e rilanciare un’economia sempre più dipendente dalle ICT. È, dunque, compito di questo lavoro di ricerca analizzare in chiave critica il panorama legislativo europeo di riferimento, i disegni normativi italiani, le teorie economiche, le interazioni strategiche, ed il rinnovato paradigma tecnologico allo scopo di comprendere come tre appalti pubblici per la banda ultralarga possano ridisegnare e riscrivere un futuro che, solo qualche tempo fa, pareva essere molto incerto.
2018
2019-10-18
PUBLIC PROCUREMENT FOR ULTRABROADBAND: AN ECONOMIC ANALYSIS OF THE ITALIAN EXPERIENCE
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